Valle del Ferro: bivacco Molteni-Valsecchi m.2510
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La Val Masino è uno di quei luoghi che non deludono mai, con più ci vado con più mi sto innamorando di questa fantastica vallata.
Questa volta parte male; ritrovo a Lecco con Mauro per le 7.00; è vero è tardi ma le previsioni di primo mattino danno tempo di cacca, poi in giornata si dovrebbe aprire.
Obbiettivo di giornata è un mega anello in Val di Mello, ma risalendo la valle capiamo che oggi dovremo mettere la coda fra le gambe; si copre come fosse Novembre e inizia a piovere…….. fancul……….. sempre al sabato e per di più a luglio.
Tergiversiamo, colazione con molta calma a San Martino e quando ormai tutte le speranze sembrano perse smette di piovere, propongo a Mauro almeno di risalire la Val di Mello e poi vedremo con l’andar del tempo; lui è molto titubante. In fase di preparativi vedo un minuscolo squarcio di azzurro, via che si prende il pulmino per risalire al parcheggio della Val di Mello ( che vergogna ma è tardissimo sono le 9.00 abbondantemente scoccate ). Giunti al parcheggio puntiamo dritti al Bivacco Molteni-Valsecchi per avere un riparo nel caso di peggioramenti meteo improvvisi, saliamo dalla valle del Ferro imboccandola presso il piccolo borgo di Ca di Rogni situato una quarantina di metri sotto il parcheggio. La prima parte di salita è blanda, si svolge in un bosco di abeti e faggi, usciti dal bosco iniziamo a costeggiare il torrente Ferro e le pendenze aumentano notevolmente. Finalmente possiamo ammirare la prima delle innumerevoli cascate della vallata, l’acqua sarà il live-motiv di giornata ……, ma questa è acqua che ti rende felice non quella vista in precedenza che ti mette di pessimo umore. Arrivati alla Casera del Ferro a quota 1658m. possiamo ammirare il salto d’acqua più spettacolare di tutta la valle, il sentiero per risalirlo piega decisamente a sinistra. Dopo aver guadato diversi corsi d’acqua laterali, ritorniamo sulla sx del corso principale per raggiungere la casera dell’alpe del Ferro, edificio che risulterà fondamentale per la nostra discesa. Oltrepassata la casera il sentiero sparisce fra i dossi erbosi e la segnaletica bianca e rossa si fa molto più rada, nel frattempo dalla bassa valle stanno salendo delle nuvole basse , la visibilità diventerà pressoché nulla…… forse è il caso di mollare non vorrei mettere a repentaglio la nostra sicurezza durante la discesa. Sono molto titubante, ma quando decido che è il momento di consultarmi con Mauro come per magia le nuvole basse spariscono, il sole inizia a fare capolino, e alla nostra visuale appare minuscolo il bivacco con le cime dei Pizzi del Ferro,…. Dobbiamo ancora cosi pedalare. L’ultimo tratto di salita è parecchio ripido e si svolge con continui mutamenti del meteo, ma fortunatamente il fondovalle resta sempre sgombro dalle nuvole basse. Alle 13.25 dopo quasi 4 ore di cammino siamo finalmente al bivacco, ci apprestiamo a pranzare e nel frattempo il vento da nord parecchio fresco sta spazzando il cielo dalle nubi.
GODIMENTO allo stato puro, panorama da favola, insalata di farro e lenticchie, slinzega, formaggino di capra e di certo non poteva mancare una buona bottiglietta di chianti, il tutto in compagnia di un carissimo amico…….., cosa chiedere di più dalla vita?????
Sorso dopo sorso facciamo quasi le 15.30, reset e pulizia del localino ed è ora di scendere.
Nel frattempo il cielo è completamente privo di nubi, ma nonostante ciò a quota 2200 dove il sentiero sparisce e i bolli sono molto radi, incontriamo qualche piccola difficoltà di orientamento ma la presenza dell’unico edificio presente a quell’altezza ci consente di avere un punto di riferimento fondamentale e di uscirne abbastanza agevolmente perdendo una ventina di minuti.
La discesa anche se interminabile si svolge in maniera del tutto tranquilli, giungiamo a valle alle 18.40, il servizio bus navetta è già terminato, ritorniamo a San Martino con le nostre gambe.
Escursione molto remunerativa per i fantastici paesaggi ammirati in un ambiente selvaggio e incontaminato, persone trovate due fungiatt dopo 15’ di cammino, poi il fruscio dell’acqua e il fischio delle marmotte, e a farci compagnia: mucche, asini, cavalli e capre…..SPETACULAR.
Attenzione oltre all’insidia visibilità per la totale assenza del sentiero come già sopra descritto; un altro pericolo è costituito dalla presenza di buchi parecchio profondi e difficilmente visibili nelle fascia fra i 1800 e i 2300m. di quota, soprattutto nelle zone di presenza d’acqua ( frequentissime ), importante l’utilizzo dei bastoncini onde evitare fratture alle gambe
Questa volta parte male; ritrovo a Lecco con Mauro per le 7.00; è vero è tardi ma le previsioni di primo mattino danno tempo di cacca, poi in giornata si dovrebbe aprire.
Obbiettivo di giornata è un mega anello in Val di Mello, ma risalendo la valle capiamo che oggi dovremo mettere la coda fra le gambe; si copre come fosse Novembre e inizia a piovere…….. fancul……….. sempre al sabato e per di più a luglio.
Tergiversiamo, colazione con molta calma a San Martino e quando ormai tutte le speranze sembrano perse smette di piovere, propongo a Mauro almeno di risalire la Val di Mello e poi vedremo con l’andar del tempo; lui è molto titubante. In fase di preparativi vedo un minuscolo squarcio di azzurro, via che si prende il pulmino per risalire al parcheggio della Val di Mello ( che vergogna ma è tardissimo sono le 9.00 abbondantemente scoccate ). Giunti al parcheggio puntiamo dritti al Bivacco Molteni-Valsecchi per avere un riparo nel caso di peggioramenti meteo improvvisi, saliamo dalla valle del Ferro imboccandola presso il piccolo borgo di Ca di Rogni situato una quarantina di metri sotto il parcheggio. La prima parte di salita è blanda, si svolge in un bosco di abeti e faggi, usciti dal bosco iniziamo a costeggiare il torrente Ferro e le pendenze aumentano notevolmente. Finalmente possiamo ammirare la prima delle innumerevoli cascate della vallata, l’acqua sarà il live-motiv di giornata ……, ma questa è acqua che ti rende felice non quella vista in precedenza che ti mette di pessimo umore. Arrivati alla Casera del Ferro a quota 1658m. possiamo ammirare il salto d’acqua più spettacolare di tutta la valle, il sentiero per risalirlo piega decisamente a sinistra. Dopo aver guadato diversi corsi d’acqua laterali, ritorniamo sulla sx del corso principale per raggiungere la casera dell’alpe del Ferro, edificio che risulterà fondamentale per la nostra discesa. Oltrepassata la casera il sentiero sparisce fra i dossi erbosi e la segnaletica bianca e rossa si fa molto più rada, nel frattempo dalla bassa valle stanno salendo delle nuvole basse , la visibilità diventerà pressoché nulla…… forse è il caso di mollare non vorrei mettere a repentaglio la nostra sicurezza durante la discesa. Sono molto titubante, ma quando decido che è il momento di consultarmi con Mauro come per magia le nuvole basse spariscono, il sole inizia a fare capolino, e alla nostra visuale appare minuscolo il bivacco con le cime dei Pizzi del Ferro,…. Dobbiamo ancora cosi pedalare. L’ultimo tratto di salita è parecchio ripido e si svolge con continui mutamenti del meteo, ma fortunatamente il fondovalle resta sempre sgombro dalle nuvole basse. Alle 13.25 dopo quasi 4 ore di cammino siamo finalmente al bivacco, ci apprestiamo a pranzare e nel frattempo il vento da nord parecchio fresco sta spazzando il cielo dalle nubi.
GODIMENTO allo stato puro, panorama da favola, insalata di farro e lenticchie, slinzega, formaggino di capra e di certo non poteva mancare una buona bottiglietta di chianti, il tutto in compagnia di un carissimo amico…….., cosa chiedere di più dalla vita?????
Sorso dopo sorso facciamo quasi le 15.30, reset e pulizia del localino ed è ora di scendere.
Nel frattempo il cielo è completamente privo di nubi, ma nonostante ciò a quota 2200 dove il sentiero sparisce e i bolli sono molto radi, incontriamo qualche piccola difficoltà di orientamento ma la presenza dell’unico edificio presente a quell’altezza ci consente di avere un punto di riferimento fondamentale e di uscirne abbastanza agevolmente perdendo una ventina di minuti.
La discesa anche se interminabile si svolge in maniera del tutto tranquilli, giungiamo a valle alle 18.40, il servizio bus navetta è già terminato, ritorniamo a San Martino con le nostre gambe.
Escursione molto remunerativa per i fantastici paesaggi ammirati in un ambiente selvaggio e incontaminato, persone trovate due fungiatt dopo 15’ di cammino, poi il fruscio dell’acqua e il fischio delle marmotte, e a farci compagnia: mucche, asini, cavalli e capre…..SPETACULAR.
Attenzione oltre all’insidia visibilità per la totale assenza del sentiero come già sopra descritto; un altro pericolo è costituito dalla presenza di buchi parecchio profondi e difficilmente visibili nelle fascia fra i 1800 e i 2300m. di quota, soprattutto nelle zone di presenza d’acqua ( frequentissime ), importante l’utilizzo dei bastoncini onde evitare fratture alle gambe
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Massimo
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