Sentiero Roma: dal Rifugio Allievi al Bivacco Molteni-Valsecchi
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Il famoso trekking-altavia "Sentiero Roma" non ha bisogno di presentazioni. Questa escursione ne percorre un buon tratto (compreso fra il Rifugio Allievi e il Bivacco Molteni-Valsecchi) nel senso contrario a quello scelto dalla gran parte dei turisti: questa direzione, che coincide anche col senso della gara di skyrunning "Trofeo Kima", velocizza il percorso e permette di affrontare le poche difficoltà tecniche ( tratti attrezzati) in salita. Inutile anche parlare della sfilata di vette granitiche - primo fra tutti il Torrione Parravicini della Cima di Zocca - che hanno fatto la storia dell'alpinismo di questa regione: si susseguono pareti e spigoli percorsi da una miriade di vie d'arrampicata, da considerarsi un sunto rappresentativo dell'opera di molte generazioni di arrampicatori.
Raggiunto il parcheggio della Val di Mello 1030m (o in auto o mediante il sentierino che segue il lato sinistro orografico del torrente partendo dal campo sportivo) si prosegue lungo la stradetta di fondovalle fin poco oltre Cascina Piana 1092m. Ben segnalato, fra due massi, si imbocca il sentiero che si stacca a sinistra per la Val di Zocca: si risale con traccia sassosa la fitta boscaglia di latifoglie fino a lambire vaste placconate di roccia; si prosegue in un'abetaia e si attraversa il torrente su di un bel ponte di legno. Sull'altra riva lunghe gradinate fanno concludere il percorso nel bosco alla radura della Casera di Zocca 1726m; si procede su magri pascoli e si arriva alle arrotondate piode con la Croce Parravicini. Da qui, uno stretto corridoio per mette di accedere al Pianone di Zocca 2015m, in vista di tutte le vette della valle; si risale a traversi e tornanti tutto il pendio morenico di destra che, aggirando placche monolitiche e guadando diversi ruscelli, conduce al terrazzo superiore della valle. Un breve tratto pianeggiante verso sinistra permette di raggiungere il Rifugio Allievi-Bonacossa 2390m. Seguendo le segnalazioni del "Sentiero Roma" ci si indirizza verso ovest perdendo quota in corrispondenza di una valletta discendente dalla Cima di Zocca 3175m; poi si risale in direzione della bastionata dell'Averta su lunghe gande, che conducono alla serie di cenge rocciose attrezzate (catene di progressione) che terminano al Passo dell'Averta 2540m, strettissimo intaglio affacciato sulla solitaria Val Qualido. Ancora qualche catena lungo una paretina rocciosa e poi si inizia la traversata in quota verso il Passo Qualido Nord 2647m: anche qui alcune attrezzature permettono di risalire il franoso versante orientale del Torrione Qualido 2707m fino alla caratteristica cengia erbosa e piana che termina all'apertura del passo. Si scende un'erto pendio ghiaioso ed instabile fino all'alto circo della Valle del Ferro: attraverso ruscelli, caratteristiche piode piane e lisce e - da ultimo - strisce di pascolo, si arriva al Bivacco Molteni-Valsecchi 2510m, posto nei pressi di un grosso masso isolato. Si inizia da qui la discesa a valle, che non presenta difficoltà di sorta, fatta eccezione per l'orientamento: la traccia nel pascolo è labile quando presente e - attualmente - la segnaletica è aleatoria e vetusta (in caso di scarsa visibilità e senza puntuale conoscenza del luogo, tornare a valle è molto difficile e pericoloso). Bisogna raggiungere comunque un'isolata baita rimodernata che si localizza più o meno a centro valle a circa 2000 m di quota: da qui, volgendo decisamente a est, si trova una buona traccia molto ben segnalata di recente. Seguendo un percorso tortuoso fra erte piode, ruscelli e cascate, si oltrepassa la misera Casera del Ferro 1658m (riparo sotto-masso); la discesa prosegue nei pressi del torrente, lo attraversa su di un ponte (ignorare il bivio verso sinistra) ed entra nella faggeta. Il sentiero continua piacevolmente e, diminuendo di pendenza, si dilunga verso ovest in un traverso fra fitti abeti. Nei pressi della ben udibile cascata del Ferro si esce sui prati e, lungo una stradetta erbosa, si raggiunge la carrozzabile della Val di Mello. Chi è arrivato in auto svolterà a sinistra e, in poche centinaia di metri si troverà al parcheggio; chi è giunto a piedi dovrà volgere a destra e trovare un sentiero segnalato che scende a San Martino lungo la riva orografica destra del torrente.
Raggiunto il parcheggio della Val di Mello 1030m (o in auto o mediante il sentierino che segue il lato sinistro orografico del torrente partendo dal campo sportivo) si prosegue lungo la stradetta di fondovalle fin poco oltre Cascina Piana 1092m. Ben segnalato, fra due massi, si imbocca il sentiero che si stacca a sinistra per la Val di Zocca: si risale con traccia sassosa la fitta boscaglia di latifoglie fino a lambire vaste placconate di roccia; si prosegue in un'abetaia e si attraversa il torrente su di un bel ponte di legno. Sull'altra riva lunghe gradinate fanno concludere il percorso nel bosco alla radura della Casera di Zocca 1726m; si procede su magri pascoli e si arriva alle arrotondate piode con la Croce Parravicini. Da qui, uno stretto corridoio per mette di accedere al Pianone di Zocca 2015m, in vista di tutte le vette della valle; si risale a traversi e tornanti tutto il pendio morenico di destra che, aggirando placche monolitiche e guadando diversi ruscelli, conduce al terrazzo superiore della valle. Un breve tratto pianeggiante verso sinistra permette di raggiungere il Rifugio Allievi-Bonacossa 2390m. Seguendo le segnalazioni del "Sentiero Roma" ci si indirizza verso ovest perdendo quota in corrispondenza di una valletta discendente dalla Cima di Zocca 3175m; poi si risale in direzione della bastionata dell'Averta su lunghe gande, che conducono alla serie di cenge rocciose attrezzate (catene di progressione) che terminano al Passo dell'Averta 2540m, strettissimo intaglio affacciato sulla solitaria Val Qualido. Ancora qualche catena lungo una paretina rocciosa e poi si inizia la traversata in quota verso il Passo Qualido Nord 2647m: anche qui alcune attrezzature permettono di risalire il franoso versante orientale del Torrione Qualido 2707m fino alla caratteristica cengia erbosa e piana che termina all'apertura del passo. Si scende un'erto pendio ghiaioso ed instabile fino all'alto circo della Valle del Ferro: attraverso ruscelli, caratteristiche piode piane e lisce e - da ultimo - strisce di pascolo, si arriva al Bivacco Molteni-Valsecchi 2510m, posto nei pressi di un grosso masso isolato. Si inizia da qui la discesa a valle, che non presenta difficoltà di sorta, fatta eccezione per l'orientamento: la traccia nel pascolo è labile quando presente e - attualmente - la segnaletica è aleatoria e vetusta (in caso di scarsa visibilità e senza puntuale conoscenza del luogo, tornare a valle è molto difficile e pericoloso). Bisogna raggiungere comunque un'isolata baita rimodernata che si localizza più o meno a centro valle a circa 2000 m di quota: da qui, volgendo decisamente a est, si trova una buona traccia molto ben segnalata di recente. Seguendo un percorso tortuoso fra erte piode, ruscelli e cascate, si oltrepassa la misera Casera del Ferro 1658m (riparo sotto-masso); la discesa prosegue nei pressi del torrente, lo attraversa su di un ponte (ignorare il bivio verso sinistra) ed entra nella faggeta. Il sentiero continua piacevolmente e, diminuendo di pendenza, si dilunga verso ovest in un traverso fra fitti abeti. Nei pressi della ben udibile cascata del Ferro si esce sui prati e, lungo una stradetta erbosa, si raggiunge la carrozzabile della Val di Mello. Chi è arrivato in auto svolterà a sinistra e, in poche centinaia di metri si troverà al parcheggio; chi è giunto a piedi dovrà volgere a destra e trovare un sentiero segnalato che scende a San Martino lungo la riva orografica destra del torrente.
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