VAL MASINO | Pizzo Cengalo, 3369 m, e altri monti


Publiziert von larice , 27. April 2022 um 07:31.

Region: Welt » Italien » Lombardei
Tour Datum: 2 Juli 2003
Hochtouren Schwierigkeit: WS
Wegpunkte:
Geo-Tags: CH-GR   I 
Zeitbedarf: 12:00
Aufstieg: 2400 m
Kartennummer:CNS online e altre (v. foto annesse). Guide e libri: vedi foto annesse.

San Martino – Bagni del Masino – Valle Porcellizzo – Pizzo Cengalo – Passo del Camerozzo – Valle del Ferro – Val di Mello – San Martino

  

Gli alpinisti sono degli innamorati della montagna. La vedono dal basso, poi la sognano, la studiano e quindi la salgono da tutte le parti.

 

Pure a quell'alta vetta

che ergersi si vede

nel cielo

se si vuole salire, per salire

una via c'è.

 

Meiji Tenno*

 

*Kaiserliche Verse. Übers. v. Waldemar Oehlke, Berlin Herbig, 1940

Kaiserliche Verse. Übers. v. Waldemar Oehlke. de Meiji Tenno.: (1940) | Antiquariat Held (iberlibro.com)

 

 

La recente salita al Pizzo Cengalo che Irene ha descritto in hikr

(vedi qui: Invernale al Pizzo Cengalo - 3369 m [hikr.org] )

 

mi ha risvegliato tanti bei ricordi di gioventù e degli anni successivi. 


 

Dal diario del 2 luglio 2003

 

Oggi giorno di libertà. Va speso bene perché domani si dovrà tornare al lavoro per guadagnarsi il pane.

Vado a rivisitare la Val Masino e salgo in giornata al Pizzo Cengalo.

Il percorso tra San Martino e il Rifugio Gianetti avviene sul sentiero che risale la Valle Porcellizzo, custodita dalla regale Cima del Cavalcorto. Anche qui molti segni di vita contadina presente e passata. 

Inciso: arrivai per la prima volta al Rifugio Gianetti trent'anni fa (nota: trent'anni prima del 2 luglio 2003) dal Badile, col mio compagno, fortissimo. Il giorno dopo (allora si faceva così) tornammo in Val Bondasca via Passo Porcellizzo e Passo della Trubinasca. Si arrampicava ancora, anche sul difficile, con gli scarponi e la chiodatura era quella che era. La settimana dopo eravamo già alla Graue Wand al Furka. 

 

Dal Rifugio Gianetti, al piede del Pizzo Badile, si sale per un canaletto preceduto da una placca al Colle del Cengalo (3046 m), situato a est della Punta Sertori. Dal colle si percorre fino alla cima la cresta ovest-sud-ovest (via normale) del Pizzo Cengalo.

 
 


IL PIZZO BADILE DAL CENGALO



Briciole di storia alpinistica

Le foto allegate di alcuni storici testi (la guida Alpi Retiche occidentali del 1911 è una chicca) ci informano sulle salite delle generazioni passate.

La nord-est del Badile, lì di fronte alla vetta del Cengalo, ci parla pure della drammatica storia della Via Cassin. L'arrotondato pilastro nord-ovest del Cengalo, con la sua classica Via Geiser-Lehmann è sotto i piedi (la nota, tragica frana non l'ha toccata). Qui una relazione del 12 luglio 2021:

pizzo cengalo NW-pfeiler ("gaiser-lehmann") (holzding.ch)

A est ecco i Gemelli e le amate Sciore.

L'AGO DI SCIORA

Quanti bei ricordi di quelle vie (allora erano un “
must”) per i vari templi di questa fantastica regione delle Alpi. (Vie riprodotte nelle foto allegate, tratte anche dal libro Im extremen Fels di Pause-Winkler, che ho già citato nel mio brano sulla Punta Lechaud in Valle d'Aosta, e da altri libri).

Anche la parete est-nord-est del Badile è lì vicina: ci ricorda la Via del fratello di Giovanni Rusconi, singolare e fenomenale alpinista lecchese (di Valmadrera). Le sue imprese straordinarie sono narrate nel suo libro Pareti d'inverno (vedi le foto allegate).

 

Ritorno via Valle del Ferro

Discesa per la stessa via normale, non banale. Uno sguardo allo Spigolo Vinci e poi traversata sul Sentiero Roma fino al Passo del Camerozzo. Discesa al Bivacco Molteni-Valsecchi, dal quale si scende direttamente lungo la solitaria Valle del Ferro dallo spumeggiante torrente a cascate. Si passa dalla Casera (caseificio) del Ferro (grandi anche i contadini valtellinesi!) e si arriva sul fondo della Val di Mello, dalle adorabili pareti e placconate che Ivan Guerini ha decantato così bene. Da li si torna a San Martino.

Allego foto di alcuni libri sulla regione, per me importanti. Ho ripreso anche il testo di Claudio Cima - qui un suo ricordo

 

Le non-recensioni di Gcm: Una pagina di storia delle Grigne - Claudio Cima Benincà (lenonrecensioni.blogspot.com)  (colpisce quell'espressione "corrosi dentro e fuori dall'invidia") -
 

perché la sua guida sulle Grigne del 1971 (con prefazione di Riccardo Cassin) mi ha fatto conoscere e poi salire, con care amiche e cari amici comaschi, lecchesi e ticinesi, molte vie al Medale (Bonatti, Boga, Milano 68, Gogna-Cerruti, Cassin, Taveggia), al Nibbio e in Grigna. Sono poi arrivate altre nuove belle vie. Tutte esperienze di base per poter proseguire nelle Dolomiti, al Bianco, al Cervino, al Rosa, sulle Alpi svizzere e italiane e al mitico Salbitschijen nel Canton Uri.

Al Salbitschijen
tutto il mondo viene
per farsi accarezzare
dalla sua,
per il cuore,
morbida roccia.

 



LE TORRI OVEST DEL SALBITSCHIJEN

I miei occhi anziani, i polpastrelli ancora vivi delle mie dita che si entusiasmano appena sfiorano una roccia, le mie ginocchia stanche e il mio spirito libero ricordano con affetto e nostalgia i bei tempi passati tanti anni or sono sulle magiche, adorabili vie della Val di Mello e, oltre a quelle già citate, su tante altre montagne nei dintorni (Ferro, Castello, Rasica, Disgrazia, Lis d'Arnasca dal Bivacco Valli, le vie di ghiaccio sul lato svizzero che ora non ci sono più e altre).
 


Tourengänger: larice
Communities: Hikr in italiano


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