3 giorni al cospetto del Giganti
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Durante questa 3 giorni in Val Masino con Fabio e Gabriele si è scelto di percorrere la porzione centrale del Sentiero Roma, al cospetto di torrioni e guglie granitiche, le cui più celebri elevazioni sono rappresentate rispettivamente dal Pizzo Badile e dal Pizzo Cengalo.
Partiamo alla buon'ora da San Martino -Val Masino- e ci immettiamo nella verdeggiante e pianeggiante Val di Mello, poco oltre il rifugio Rasega (circa 600 m dopo) incontriamo il bivio per la Val Torrone.
Da qui inizia una lunga e faticosa risalita lungo che in circa 3 ore (i tempi si dilatano a causa del notevole peso sugli spalle) ci conduce al bivacco Manzi-Pirotta, dove pernottiamo.
Il giorno successivo percorriamo il tratto del Sentiero Roma compreso tra il bivacco in cui abbiamo pernottato e il rifugio Gianetti. L'ambiente è maestoso, durante la giornata superiamo 4 bocchette (Passo Torrone, Passo dell'Averta, Passo Qualido e Passo del Camerozzo). Il percorso, sebbene non presenti punti alpinistici, non è banale: consiglio di percorrerlo se si ha già dimestichezza con pietraie e con sentiero attrezzati -fare attenzione ai punti esposti prima del passo del Camerozzo, consiglio vivamente di utilizzare il kit da ferrata-. E' inoltre facile trovare chiazze di neve lungo il tragitto ad inizio stagione (anche a luglio le abbiamo trovate),per cui un paio di ramponcini tornerebbero sicuramente utili.
Arrivati al rifugio Gianetti osserviamo incantati le pareti del Badile e del Cengalo! Chissà che un giorno toccherà a me raggiungerne le vette.
Il tragitto percorso il terzo giorno non è altro che una lunga discesa lungo la Val Porcellizzo, fino ai Bagni seguito dal tratto finale su asfalto fino a San Martino.
Francesco
Partiamo alla buon'ora da San Martino -Val Masino- e ci immettiamo nella verdeggiante e pianeggiante Val di Mello, poco oltre il rifugio Rasega (circa 600 m dopo) incontriamo il bivio per la Val Torrone.
Da qui inizia una lunga e faticosa risalita lungo che in circa 3 ore (i tempi si dilatano a causa del notevole peso sugli spalle) ci conduce al bivacco Manzi-Pirotta, dove pernottiamo.
Il giorno successivo percorriamo il tratto del Sentiero Roma compreso tra il bivacco in cui abbiamo pernottato e il rifugio Gianetti. L'ambiente è maestoso, durante la giornata superiamo 4 bocchette (Passo Torrone, Passo dell'Averta, Passo Qualido e Passo del Camerozzo). Il percorso, sebbene non presenti punti alpinistici, non è banale: consiglio di percorrerlo se si ha già dimestichezza con pietraie e con sentiero attrezzati -fare attenzione ai punti esposti prima del passo del Camerozzo, consiglio vivamente di utilizzare il kit da ferrata-. E' inoltre facile trovare chiazze di neve lungo il tragitto ad inizio stagione (anche a luglio le abbiamo trovate),per cui un paio di ramponcini tornerebbero sicuramente utili.
Arrivati al rifugio Gianetti osserviamo incantati le pareti del Badile e del Cengalo! Chissà che un giorno toccherà a me raggiungerne le vette.
Il tragitto percorso il terzo giorno non è altro che una lunga discesa lungo la Val Porcellizzo, fino ai Bagni seguito dal tratto finale su asfalto fino a San Martino.
Francesco
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