Pizzo Barone (2864 m) & Pizzo di Scinghign (2801 m)
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Il Barone è una meta alla quale ho ambito molto in passato, ma per variegati ordini di motivi non avevo mai raggiunto. La meteo gloriosa di questi giorni mi permette di scardinare la tradizione, buttando alle ortiche anche la sequenza classica (Val Vegorness oppure Valle di Chironico?...un dilemma per me “irrisolvibile”, belle e faticose entrambe), cavando dal cilindro – come si sa, tra i due litiganti il terzo spesso gode – un’ulteriore via di salita (non meno faticosa...), e per di più, almeno nella sua parte iniziale, non ignota, visto che si tratta del sentiero che avevo già intrapreso da Prato Vallemaggia (743 m) per la vetta del Pizzo Campo Tencia (+ Pizzo Penca).
Fino alla Capanna Soveltra (1534 m) rimando quindi al citato rapporto. Qui passo il Ri della Gerra e “torno indietro”, nel senso che il sentiero, almeno inizialmente ritorna verso S prima di piegare ad E sopra i pascoli di Cascina Nuova dell’Alpe Campala (1602 m). Qui prendo la traccia a sinistra e comincio la salita verso Scinghino (2112 m). Nel primo tratto, prima dell’innalzamento della pendenza il sentiero è ottimamente falciato. Successivamente con un bel traverso verso SE raggiungo la Bocchetta della Campala (2323 m), situata tra l’omonimo Pizzo ed i contrafforti S del Pizzo di Scinghign.
Qui mi tocca perdere 200 metri di dislivello (e la cosa si ripeterà anche al ritorno…), fino a toccare quota 2130, per poi risalire un poco in vista dell’Alpe Barone (2172 m) ove è sito l’omonimo Rifugio.
Proprio in prossimità del punto di minima (2130 m) abbandono il sentiero e salgo su di un buon pendio erboso a fianco dei muri di roccia che scendono dal Pizzo di Scinghign. Raggiungo un altipiano situato sopra il Lago Barone, definito a ragione dal Brenna “una perla preziosa, di cui tutti possono disporre”.
Qui passa anche il sentiero escursionistico per il Pizzo Barone, ma la mia prima meta, il Pizzo di Scinghin, mi suggerisce di infilarmi nel canale a sinistra e percorrerlo tutto fino a sbucare alla forcella (2700 m) situata tra il suddetto Pizzo ed il Barone. Da qua percorro senza troppe difficoltà (stavolta la “F” del Brenna è davvero tale, non come in certe altre occasioni…) la cresta NE ed in breve raggiungo la vetta (scarna) del Pizzo di Scinghign (2801 m). Per un pochino mi godo il panorama, poi studio la via di salita al Barone dalla forcella (dopo tutto quel dislivello non vorrei dover tornare a quota 2450, sopra il lago) e rimando le libagioni alla vetta del Barone.
Riguadagno così la forcella quotata 2700 m e da qui risalgo la cresta SSW del Pizzo Barone. Senza nessun problema (T3+ /T4-) eccomi in breve sulla vetta del Pizzo Barone (2864 m).
Mi scelgo un posticino riparato dal vento (questo non mi impedirà di dover indossare felpa e giacca a vento) e mi gusto la Weiss di vetta con il resto delle vettovaglie. Finalmente, dopo tante meditazioni ad oggetto il Barone, eccomi sulla vetta a banchettare!
Per l’infinito ritorno (specialmente nel tratto dalla quota 2130 alla Bocchetta della Campala, 2323!... 200 metri di dislivello in salita velenosi, dopo il percorso già effettuato) scelgo i sentieri ufficiali, che mi portano altresì a vedere il Lago Barone da vicino ed altrettanto l’omonimo Rifugio (all’andata li avevo evitati con il traverso erboso più diretto). Prato Sornico è lontano, ma, un passo dopo l’altro, finalmente lo raggiungo, raggiante per la grande giornata di montagna appena vissuta!
Colonna sonora della giornata: Davide Van De Sfroos - El Baron
Tempo di marcia: 12 ore (totale pause comprese: 13 ore e 30’). Dettaglio:
Prato Vallemaggia – Pizzo di Scinghign: 6 ore e 30’
Pizzo di Scinghign - Pizzo Barone: 40’
Pizzo Barone – Prato Vallemaggia: 4 ore e 50’
La difficoltà indicata vale per il Pizzo di Scinghign. Per il Barone è sufficiente il T3.
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