Traversata Fusio - Chironico
|
||||||||||||||||||||||||
![]() |
![]() |
Partiamo da Fusio, raggiunta, per comodità, in bus, di primo mattino, e c'incamminiamo subito verso il Lago di Mognola, attraversando un bosco verdissimo e piacevole. Troviamo mirtilli ovunque, e il non avere fretta di raggiungere la Capanna Soveltra ci stuzzica l'appetito... Il lago è meraiglioso (del resto, quali laghetti alipni non lo sono?), e alle sue spalle si presenta una notevole pietraia. Abbiamo qualche difficoltà a trovare la via verso il Passo Fornale, ma non demordiamo, e alla fine ecco in cammino verso quella meta. Raggiungere quel passo richiede un buon fiato e una buona condizione, poiché la salita, benché di facile percorribilità, è ripida e relativamente lunga. Giunti in cima, eccoci sbirciare nella Val di Prato. Il panorama è di quelli che difficilmente si dimenticano, e ce lo godiamo mangiando qualcosa; sotto di noi, intravediamo il Lago del Piatto: piccolo ma simpatico. La discesa verso la Capanna Soveltra, nostra prima fermata della traversata, è comoda. Ci lasciamo sorprendere dai terrazzoni dell'Alpe di Fontana, e infine, attraverso una piccola pineta, giungiamo in capanna, dove siamo serviti e riveriti!
Il giorno dopo, di primo mattino, proseguiamo in direzione della Bocchetta della Campala, che ci permetterà l'accesso alla Val Verzasca, e più precisamente alla Val Vegorness. Per salire alla bocchetta dobbiamo fare i conti, in due o tre punti, con passaggi relativamente aerei, ma la via è ben tracciata, e non esitiamo. Come il giorno precedente, dalla bocchetta possiamo meravigliarci di quanto sia bello poter camminare liberamente sulle nostre montagne. Scorgiamo il Lago dei Porchiéirsc, alla nostra destra, e davanti a noi riusciamo ad individuare la Capanna Barone. Raggiungerla è però più difficile di quanto l'occhio non suggerisca, e per fortuna in alcuni punti abbiamo a nostra disposizione appigli di infissi nella roccia. Alla capanna avremmo voglia di fermarci, e del resto potremmo anche farlo, ma nella nostra pianificazione abbiamo in programma di alleggerirci dei sacchi, e di partire alla volta del Pizzo Barone, distante ancora un paio d'orette. La salita non presenta difficoltà di rilievo, e incrociare il bellissimo Lago Barone ci conforta. Sfortunatamente, il cocuzzolo più alto della Val Verzasca sta "mettendo il cappello", quindi non ci fermiamo più di molto, giusto il tempo di lasciare una dedica, e giù di nuovo, verso la capanna, dalla quale ripartiremo poi il giorno dopo.
Ed eccoci all'ultima tappa del nostro camminare. Si tratta di aggirare il lago, salire fino a quel passaggio chiamato Bassa del Barone, e scendere fino a Chironico. Ci rendiamo subito conto che la discesa dalla Bassa sarà più complicata di quanto non suggeriscano le cartine... una bella piatraia in bianco-blu! Impieghiamo un paio d'orette per attraversarla, ma non mancano le fermate per guardarci attorno: la Val Chironico è per noi una notevole scoperta! Scorgiamo spesso il Pizzo Forno, e ci ripromettiamo che prima o poi... Ebbene, si passa poi davanti al Rifugio Sponda, ci si ferma un attimo a prender fiato, e giù di nuovo, fino al fondovalle. Un paio di chilometri di strada asfaltata ci separano dalla macchina (che abbiamo portato là quattro giorni prima), e dalla grigia realtà di cemento...
Il giorno dopo, di primo mattino, proseguiamo in direzione della Bocchetta della Campala, che ci permetterà l'accesso alla Val Verzasca, e più precisamente alla Val Vegorness. Per salire alla bocchetta dobbiamo fare i conti, in due o tre punti, con passaggi relativamente aerei, ma la via è ben tracciata, e non esitiamo. Come il giorno precedente, dalla bocchetta possiamo meravigliarci di quanto sia bello poter camminare liberamente sulle nostre montagne. Scorgiamo il Lago dei Porchiéirsc, alla nostra destra, e davanti a noi riusciamo ad individuare la Capanna Barone. Raggiungerla è però più difficile di quanto l'occhio non suggerisca, e per fortuna in alcuni punti abbiamo a nostra disposizione appigli di infissi nella roccia. Alla capanna avremmo voglia di fermarci, e del resto potremmo anche farlo, ma nella nostra pianificazione abbiamo in programma di alleggerirci dei sacchi, e di partire alla volta del Pizzo Barone, distante ancora un paio d'orette. La salita non presenta difficoltà di rilievo, e incrociare il bellissimo Lago Barone ci conforta. Sfortunatamente, il cocuzzolo più alto della Val Verzasca sta "mettendo il cappello", quindi non ci fermiamo più di molto, giusto il tempo di lasciare una dedica, e giù di nuovo, verso la capanna, dalla quale ripartiremo poi il giorno dopo.
Ed eccoci all'ultima tappa del nostro camminare. Si tratta di aggirare il lago, salire fino a quel passaggio chiamato Bassa del Barone, e scendere fino a Chironico. Ci rendiamo subito conto che la discesa dalla Bassa sarà più complicata di quanto non suggeriscano le cartine... una bella piatraia in bianco-blu! Impieghiamo un paio d'orette per attraversarla, ma non mancano le fermate per guardarci attorno: la Val Chironico è per noi una notevole scoperta! Scorgiamo spesso il Pizzo Forno, e ci ripromettiamo che prima o poi... Ebbene, si passa poi davanti al Rifugio Sponda, ci si ferma un attimo a prender fiato, e giù di nuovo, fino al fondovalle. Un paio di chilometri di strada asfaltata ci separano dalla macchina (che abbiamo portato là quattro giorni prima), e dalla grigia realtà di cemento...
Communities: Hikr in italiano
Minimap
0Km
Klicke um zu zeichnen. Klicke auf den letzten Punkt um das Zeichnen zu beenden
![]() | Geodaten | ||
![]() | Fusio - Chironico | ||
![]() | Fusio - Capanna Soveltra | ||
![]() | Capanna Soveltra - Pizzo Barone - Capanna Barone | ||
![]() | Capanna Barone - Rifugio Sponda - Chironico |
Kommentare