San Carlo di Negrentino (Sant'Ambrogio Vecchio di Prugiasco)


Publiziert von paoloski , 10. Juni 2012 um 22:31.

Region: Welt » Schweiz » Tessin » Bellinzonese
Tour Datum: 2 Juni 2012
Wandern Schwierigkeit: T1 - Wandern
Wegpunkte:
Geo-Tags: CH-TI   Gruppo Pizzo Molare 
Zeitbedarf: 1:00
Aufstieg: 40 m
Abstieg: 40 m
Zufahrt zum Ausgangspunkt:San Carlo di Negrentino si raggiunge da Acquarossa seguendo le indicazioni per Leontica, da qui seguire le indicazioni per la chiesa. Grande parcheggio gratuito in prossimità dell'inizio della stradina che porta alla passerella.
Unterkunftmöglichkeiten:Numerose possibilità in pensioni e locande in Valle di Blenio.
Kartennummer:CNS 1253 Olivone.

Di ritorno dall'escursione al passo dell'Uomo io ed Anna decidiamo di andare a visitare la chiesa di San Carlo a Negrentino: siamo entrambi appassionati di Romanico ma non siamo finora riusciti a vedere da vicino questo autentico gioiello.
Recentemente è stata costruita una nuova passerella che scavalca la forra formata dal Ri di Prugiasco e permette quindi anche a persone con difficoltà motorie di raggiungere la chiesa, in precedenza l'accesso avveniva tramite il sentiero che sale dalla sottostante frazione di Prugiasco.
Parcheggiata l'auto scendiamo per una stradina e subito siamo colpiti dall'eccezionale vista sulla Valle di Blenio in direzione di Malvaglia, la pace è assoluta, la stradina è immersa in un magnifico "prato secco" ricchissimo di specie floristiche, un luogo magico.
Imbocchiamo la passerella che scavalca una gola piuttosto impressionante, da qui vediamo la chiesa: una vista da lasciare senza fiato, la chiesa è di ridotte dimensioni ma insieme al campanile forma un complesso armonico che si inserisce magnificamente nel paesaggio. 
La chiesa è orientata: le due absidi sono cioè rivolte ad Est, da dove sorge il sole. Ci appressiamo all'edificio dal lato meridionale dove si trova una porta sovrastata da una lunetta con un "Ecce Homo" fra due angeli in preghiera, superiormente un altro affresco con San Michele che pesa le anime dopo aver sconfitto il Demonio, entrambi sono databili al 1500, al di sotto si trova una lunga scritta devozionale..
Proseguiamo il giro in senso antiorario, incontriamo così la prima abside, risalente al XIII secolo, quindi la seconda, protoromanica e databile fra l'XI e il XIII secolo costruita con pietre bicolori: le grigio scuro sono di granito locale mentre quelle ambra chiaro o brune sono di calcare di Olivone  . Su una delle monofore si trova un magnifico pavone scolpito.
Segue il campanile, la parte inferiore è disadorna ma porta dipinti gli stemmi di Uri, a cui Blenio e Leventina appartennero a lungo e, sotto a questo i due stemmi , di rosso alla croce d'argento, con le due mani, una giurante ed una benedicente di Blenio e di Leventina, la chiesa si trova sul tracciato dell'antica mulattiera che porta al Passo di Nara collegante la Leventina con la Valle di Blenio, i leventinesi per proteggere la loro valle da un possibile attacco proveniente da questa  valle ottennero il possesso di Prugiasco che appartenne alla vicinanza di Chiggiogna fino al 1798.
Nel XVII secolo gli abitanti di Prugiasco trasferirono le loro abitazioni, che anticamente circondavano la chiesa, più in basso nella valle e il nome originale di Sant'Ambrogio passò alla nuova chiesa costruita nel centro del nuovo villaggio al principio del XVIII secolo. La chiesa di San Carlo è perciò conosciuta anche con il nome di Sant'Ambrogio Vecchio di Prugiasco.    
Continuiamo il giro, sul lato settentrionale si trova un edificio rurale che risulta comunque perfettamente integrato al contesto; arriviamo quindi alla porta sul lato occidentale, purtroppo è chiusa, (come avverte un cartello le chiavi si trovano presso le locande di Acquarossa e la Pro-loco), il portone in legno, come indica una data scolpita, risale al 1943 e, fortunatamente ha un paio di aperture da cui possiamo, seppure parzialmente, apprezzare gli affreschi tardogotici dell'abside protoromanico, purtroppo ci è impossibile vedere alcunchè degli straordinari affreschi protoromanici sulla parete occidentale, affreschi che fanno di questa chiesa uno dei più importanti edifici religiosi della Svizzera: questi dipinti sono da mettere in stretta relazione con quelli delle chiese di Mustair, di San Galliano presso Cantù e di San Pietro di Civate. 
Sopra il portone è stata incisa la traccia dell'antico tetto a falde dell'originaria costruzione.
Ci attardiamo ancora un poco per scattare qualche foto ma anche per godere della pace e della serenità di questo luogo poi riprendiamo il sentiero, immerso nei fiori, che riporta alla passerella ed alla nostra auto.

Bibliografia: Suisse Romane. Editions Zodiaque.

La visita della chiesa costituisce il coronamento di una qualsiasi gita da queste parti, naturalmente ci torneremo visto che ancora non abbiamo visitato ed ammirato l'interno.


Tourengänger: paoloski, annna


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