Due cime e due capanne
Ritorno con piacere a cavallo tra Leventina e Mesolcina, ci siamo stati ad aprile per una ciaspolata fino alla Brogoldone.
Questa volta tentiamo di salire sulle due cime di testa, ovvero il Martum ed il Piz de Molinera.
Il mio riferimento e’ una vecchia escursione di
Ale84, carico la sua traccia sul gps. Trovate le successive relazioni degli amici
Ivanbutti e
Beppe , ed una dell’ amico Enrico
turistalpi, e molte altre, soprattutto al Piz di Molinera.
Come la volta precedente, raggiungiamo in auto la massima altitudine, poco sotto Prepianto’ una sbarra chiude al traffico veicolare la bella strada che comunque prosegue, in fase di realizzazione. C’e’ uno slargo molto grande, non ci sono problemi di parcheggio.
Il meteo non e’ invitante, nuvole molto basse e grande umidita’, alle 7:50 ci sono +4 gradi, ma l’ umido ci obbliga subito a coprirci bene, con guanti e berretto.
Alle 8:00 partiamo, siamo solo in due a condividere quella che, nonostante il meteo, diventera’ una bella passeggiata alpina.
Non seguiamo il sentiero che attraversa Prepiantoo, lo faremo al ritorno, ma seguo la strada in realizzazione, per capire come si sviluppa e dove va a finire.
E’ una bella opera, niente a che vedere con la stretta strada che sale da San Vittore (i primi 11 Km che salgono dai 280mt ai 1385mt del parcheggio sono su strada piuttosto stretta, sempre ad una corsia e con slarghi, a volte non proprio vicini, per gli incroci).
Dopo meno di quindici minuti, raggiungiamo il bivio per il sentiero per la Brogoldone (indicata come Bregoldon), la strada prosegue, l’ indicazione reca Alp de Mem.
La pacchia della salita tranquilla e’ finita, si affrontano 350mt di pura salita, in bel bosco di faggi e poi di abeti.
Alle 9:00 siamo al Er del Bastardel, 1860 si apre la vista verso valle, ma le nuvole sempre basse nascondono ogni cosa.
Proseguiamo verso il rifugio Alpe Martum, in piano, ma prima di raggiungere il rifugio un’ indicazione a destra indica la deviazione.
Il sentiero indica Piz de Molinera (freccia e scritta su una pietra), ed e’ marcato bianco-blu, fino al Molinera.
Il freddo aumenta, come il ghiaccio ed il nevischio sul percorso.
I prossimi 150mt di dislivello sono i piu’ duri, con brevi passaggi con uso delle mani, e da fare con molta attenzione con ghiaccio o nevischio.
Ma si sale tranquilli, Gimmy e’ sempre un mulo in salita, io ... beh lo sapete, lo rallento per prendere fiato.
Alle 9:35 raggiungiamo l’ ometto di sasso del Piz Martum (libro di vetta), non si ved un accidenti di niente.
Ci fermiamo pochi minuti, tempo di firmare il libro di vetta e di fare una foto ricordo, poi proseguiamo sulla cresta, di cui non vediamo se non poche decine dei prossimi metri.
Il primo tratto e’ in piano, il sentiero sempre ben segnato e visibile.
Fino a Q2100 senza alcuna fatica, poi inizia un tratto piu’ impegnativo con alcuni passaggi su roccia dove usare le mani (a dire il vero si puo’ aggirare tenendosi poco piu’ in basso sempre sul lato leventinese), noi seguiamo i bollini bianco-blu, il tratto roccioso e’ anche simpatico e non esposto.
Salendo, ci capita la cosa piu’ bella ...
Mi e’ capitato di rado, ed alcune volte salendo in auto a Cari’ di bucare le nuvole, di salire e trovare il sereno, e’ un sogno, una sensazione meravigliosa.
Guardando in alto, tra le nuvole si intravvede la cima del Piz Molinera, al sole, uno splendido sole, la cosa piu' sperata si avvera ...
Attrorno ai 2200mt sotto il tiro finale, siamo sopra le nuvole, e’ vero che non si vede nulla in basso, ma la sensazione di galleggiare in questo immenso bianco, le cime che sbucano, ci asciano a bocca aperta.
Il tratto finale e’ su pietre, anzi alcune vanno proprio scavalcate con l’ uso delle mani, anche se devo dire che il lato ovest, quello verso la Leventina, e’ sempre ben riparato, mentre il lato Grigionese e’ abbastanza ripido ed esposto.
Alle 10:35 siamo sulla bella vetta del Piz di Molinera a 2288mt, il paesaggio a 360 gradi e’ troppo bello, anche senza vedere il fondovalle.
Davanti a noi la lunga cresta che porta al Pizzo Claro, la sua cima e’ pulita senza neve, e’ cosi’ presto che ... si potrebbe anche pensarci, non sono stanco, anche dopo aver percorso oltre 900mt di dislivello, in due ore e trentacinque minuti, non male per me.
Ma la salita al Claro e’ una storia a parte, e’ un impegno con un amico di Hikr, e da fare con gli amici rimasti a casa. Quest’ anno e’ saltato ma ... arrivera’ anche il suo momento.
Ci fermiamo venti minuti in vetta, piccola merenda e panorami da gustare, nonostante l’ aria fredda che tira.
Scendiamo dalla cresta nord, molto piu’ facile e tranquilla, verso il Passo di Gagern, ma attorno ai 2180mt deviamo a sinistra, scendiamo verso 0vest, verso la Brogoldone, che resta ben nascosta tra le nubi.
Purtroppo rientriamo a pieno nelle nuvole, perdiamo anche i segnali, sia le paline che i bollini, proseguiamo la discesa in libera senza vedere nulla.
Uno sguardo al gps e ci accorgiamo che abbiamo deviato dalla via, quindi recuperiamo la direzione con lunghi traversi tra rododendri ghiacciati e pino mugo.
Scendendo riusciamo finalmente a vedere parte del tetto della Brogoldone, ed il sentiero che sale.
Alle 11:50 siamo alla capanna, deserta e chiusa (a parte il locale invernale che visitiamo).
Ci fermiamo alcuni minuti, Gimmy non era con noi alla ciaspolata e non ha visto questa bella capanna, peccato che non possa ammirare la splendida vista che gode.
Lasciamo anche questa capanna, puntando a pranzare nel piccolo rifugio del Alp de Martum.
I segnali indicano 45m, ma il sentiero in piano ci portera’ al nostro “ristorante” in 35m.
Un simpatico incontro con due coppie di camosci che ci tagliano la strada, una decina di metri da noi, scendendo come delle saette da un ripido canalone, la macchina fotografica non riesce neanche ad accendersi per fotografarli, troppo veloci ... e stupendi.
Alle 12:25 raggiungiamo il rifugio, conosco la zona, ma la ricordo con la neve. Al rifugio siamo soli (come speravo).
Il rifugio riadattato con molta cura dagli “Amici Alpe Martum”, e’ una bella casetta in sasso, con un locale unico, con camino e posti letto (con coperte) per sei persone, tavolo con panche e tronchi per sedersi. Molto bello ed accogliente.
Pranziamo tranquilli, siamo stati veloci ben oltre le nostre aspettative, quindi abbiamo tutto il tempo di goderci la pausa di pranzo.
Nel frattemo le nuvole si diradano ed un tiepido sole si fa strada.
Usciamo all’ esterno seduti sulla panca esterna in sasso, e ci resteremo per oltre un’ ora a godersi la giornata, le due cime e le due capanne.
Alle 14:00 rientriamo, alle 14:50 siamo al parcheggio, velocissimi, passando questa volta da Prepianto’, Gimmy non lo aveva visto e le belle baite di questa localita’ meritano proprio.
Gita da autunno/primavera, consigliata per i bei panorami, da fare con un po' di a ttenzione.
Riassuntino:
Andata: (parcheggio - Piz Martum - Piz del Molinera - Cap. Brogoldone - Rif. Alpe Martum ) 7,6Km
1:35 Piz Martum, 2:35 Piz de Molinera, 3:50 Brogoldone, 4:25 Alpe Martum, tempi di orologio (40m di pause)
Ritorno: Alpe Martum - Prepiantoo - Parcheggio, 2,2Km
48min di orologio (qualche minuto di pausa)
Dislivello: 900mt relativo, 980 assoluto
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Altre foto, diario, tracce sul nostro sito (a breve)
Girovagando
www.girovagando.net escursione # 112
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