Sentiero Alpinistico dei 3 Amici. In solitaria...
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Scoperto quasi casualmente il 3 Amici era entrato nei miei desiderata, la salita fa parte del "trittico" delle creste del Pizzocolo, la Sud-Est, la Est e questa che viene denominata Cresta Nord che è l'unica da me mai affrontata.
Lasciata l'auto nel parcheggio dell'agriturismo m'incammino lungo la sterrata che porta al Rif. Campei de Sima, dopo 300 metri, al primo bivio piego a sinistra come da freccia e camminando ancora su sterrata risalgo senza impegno sino a quando le indicazioni mi portano nel cuore del bosco. Si sale ora con discreta pendenza su sentiero malagevole, già di suo fa cagare, ma se ci aggiungete le grufolate dei cinghiali immaginatevi che bel camminare; in questo tratto la bollatura è abbastanza presente (bolli rossi) ma comunque bisogna prestare attenzione, perchè le deviazioni non sono ben segnalate e questo fa già stare in ansia, ansia per un attimo mitigata quando incontro tre caprioli che fuggono presto nella macchia.
Sarà che ho dormito poco, sarà che sono un po stanco per il giro fatto il giorno prima arrivo al primo Punto Panoramico con un certo affanno (ho fatto solo 300 mt di dislivello) e con la scusa di fare qualche foto mi fermo un attimo per prendere fiato. A questo punto ho una prima visione d'insieme della prima parte della cresta, un'impennata di roccette semi nascoste dalla vegetazione; mi avvio cercando di dosare le forze, tra l'altro ho dimenticato pure parte dei liquidi e del cibo, cerco di districarmi tra gli alberelli, seguo la flebile bollatura quando presente e pian piano prendo quota, sino ad arrivare al secondo Punto Panoramico e oltre.
Più si prosegue e più le difficoltà aumentano, soprattutto quella di cercare sempre la via migliore, superando brevi passaggi di II° (avevo letto di I° da affrontare), ma la realtà è un'altra, almeno che io stia interpretando una via diversa. Supero una breve cresta esposta, poi comincio una danza fatta di cenge e strappi rognosi, la prima cengia è attrezzata con un cordino metallico e supera, tagliandola, una parete verticale, poi una seconda cengia parzialmente attrezzata con la corda oltrepassa una gola strapiombante e risale un canalino molto scivoloso che si ricongiunge con il corpo della montagna ed alla sua cresta immaginaria. Qua la situazione si fa più articolata, mi incarto un paio di volte cercando la via giusta, poi senza farmi cogliere da inutili ansie (sono pur sempre da solo) interpreto la salita a modo mio, passando una zona rocciosa che lì per lì sembra insormontabile, ma poi magicamente ecco un bollo super sbiadito, sembra di aver trovato una pepita d'oro e tanto basta a farmi dire che ci sono, è la via giusta.
Qua sono fisicamente nel classico "misto", brevi cengette e facili passaggi su roccette si alternano a furibonde risalite (su erba ciularna), anche esposte, ma una volta individuato visivamente il ripetitore dal canalone in cui mi trovo mi sento più tranquillo ed ora costeggiando un blocco roccioso anche qua parzialmente attrezzato con un cordino metallico, mi spingo su, fin quando sbuco al faro eolico solare e dove due escursionisti tedeschi mi guardano stupiti. E' fatta, in un attimo passa la stanchezza, sarà l'adrenalina o lo sa il Cristo ma mi sento libero dalla fatica e con pochi passi sono alla croce del Pizzocolo dove il panorama è il solito... fantastico!
Dopo essermi fermato per mezz'ora ora riprendo il cammino (grazie ai due ragazzi mantovani che mi hanno donato 1/2 lt d'acqua); il sentiero è molto facile ed evidente, dal Bivacco 2 Aceri ci si incammina sul sentiero 5 che porta al P.so Le Merle, da qua, come da palina, si scende al P.so di Spino, per poi prendere la comoda sterrata con direzione Archesane. Cammino senza incontrare nessuno in un bel bosco che sta rinascendo con la primavera, passo Palazzo Archesane e poco dopo vedo una sorta di fontanella, lì per lì non ispira molta fiducia, ma l'acqua sgorga da un tubo di plastica e cade in una sorta di mastello, tutto fa presupporre che sia buona; riempio la borraccia e ne bevo qualche sorsata, alla peggio mi dico, faccio un paio di giorni di vacanza nel bagno. Dalla Fonte alla macchina è un bel camminare sciallo.
P.s.
Ragazzi tutto bene, lo stomaco e l'intestino hanno "retto" bene, fidatevi di quella fonte se passate da lì.
Nota 1): Riprendo: Si tratta di un itinerario selvaggio, poco praticato e abbastanza particolare, che risale un dislivello di un certo impegno, prima di raggiungere la cima del Monte Pizzoccolo. Belli i panorami, come in tutte le salite su questa cima. Non è quasi mai banale l'orientamento e la risalita lungo il percorso, segnalato in modo discontinuo con bolli rossi talvolta sbiaditi, e attrezzato con un sottile cavetto d'acciaio e qualche breve tratto di corda solo in alcuni punti particolrmente esposti (utile attrezzatura da ferrata). Adatto solo ad escursionisti esperti, avvezzi a superare senza difficoltà brevi passi di facile arrampicata, e a muoversi su terreni molto scoscesi, con tratti esposti, può dare soddisfazione a chi gradisce questo genere di ascensione. Aggiungo: Se effettuate la salita in compagnia utilissimo il caschetto, la via è molto sporca e piovono pietre.
Nota 2): Cazzeggi vari...
Lercione: Vendo buchi della serratura tappati per guardoni molto timidi.
Italians trop stràch: Al Bano e Loredana Lecciso sono di nuovo una coppia.
E alùra?: La Juve è campione d'Italia per l'ottava volta consecutiva. E CHISSENEFREGAAAAA!
A' la prochaine! Menek
Lasciata l'auto nel parcheggio dell'agriturismo m'incammino lungo la sterrata che porta al Rif. Campei de Sima, dopo 300 metri, al primo bivio piego a sinistra come da freccia e camminando ancora su sterrata risalgo senza impegno sino a quando le indicazioni mi portano nel cuore del bosco. Si sale ora con discreta pendenza su sentiero malagevole, già di suo fa cagare, ma se ci aggiungete le grufolate dei cinghiali immaginatevi che bel camminare; in questo tratto la bollatura è abbastanza presente (bolli rossi) ma comunque bisogna prestare attenzione, perchè le deviazioni non sono ben segnalate e questo fa già stare in ansia, ansia per un attimo mitigata quando incontro tre caprioli che fuggono presto nella macchia.
Sarà che ho dormito poco, sarà che sono un po stanco per il giro fatto il giorno prima arrivo al primo Punto Panoramico con un certo affanno (ho fatto solo 300 mt di dislivello) e con la scusa di fare qualche foto mi fermo un attimo per prendere fiato. A questo punto ho una prima visione d'insieme della prima parte della cresta, un'impennata di roccette semi nascoste dalla vegetazione; mi avvio cercando di dosare le forze, tra l'altro ho dimenticato pure parte dei liquidi e del cibo, cerco di districarmi tra gli alberelli, seguo la flebile bollatura quando presente e pian piano prendo quota, sino ad arrivare al secondo Punto Panoramico e oltre.
Più si prosegue e più le difficoltà aumentano, soprattutto quella di cercare sempre la via migliore, superando brevi passaggi di II° (avevo letto di I° da affrontare), ma la realtà è un'altra, almeno che io stia interpretando una via diversa. Supero una breve cresta esposta, poi comincio una danza fatta di cenge e strappi rognosi, la prima cengia è attrezzata con un cordino metallico e supera, tagliandola, una parete verticale, poi una seconda cengia parzialmente attrezzata con la corda oltrepassa una gola strapiombante e risale un canalino molto scivoloso che si ricongiunge con il corpo della montagna ed alla sua cresta immaginaria. Qua la situazione si fa più articolata, mi incarto un paio di volte cercando la via giusta, poi senza farmi cogliere da inutili ansie (sono pur sempre da solo) interpreto la salita a modo mio, passando una zona rocciosa che lì per lì sembra insormontabile, ma poi magicamente ecco un bollo super sbiadito, sembra di aver trovato una pepita d'oro e tanto basta a farmi dire che ci sono, è la via giusta.
Qua sono fisicamente nel classico "misto", brevi cengette e facili passaggi su roccette si alternano a furibonde risalite (su erba ciularna), anche esposte, ma una volta individuato visivamente il ripetitore dal canalone in cui mi trovo mi sento più tranquillo ed ora costeggiando un blocco roccioso anche qua parzialmente attrezzato con un cordino metallico, mi spingo su, fin quando sbuco al faro eolico solare e dove due escursionisti tedeschi mi guardano stupiti. E' fatta, in un attimo passa la stanchezza, sarà l'adrenalina o lo sa il Cristo ma mi sento libero dalla fatica e con pochi passi sono alla croce del Pizzocolo dove il panorama è il solito... fantastico!
Dopo essermi fermato per mezz'ora ora riprendo il cammino (grazie ai due ragazzi mantovani che mi hanno donato 1/2 lt d'acqua); il sentiero è molto facile ed evidente, dal Bivacco 2 Aceri ci si incammina sul sentiero 5 che porta al P.so Le Merle, da qua, come da palina, si scende al P.so di Spino, per poi prendere la comoda sterrata con direzione Archesane. Cammino senza incontrare nessuno in un bel bosco che sta rinascendo con la primavera, passo Palazzo Archesane e poco dopo vedo una sorta di fontanella, lì per lì non ispira molta fiducia, ma l'acqua sgorga da un tubo di plastica e cade in una sorta di mastello, tutto fa presupporre che sia buona; riempio la borraccia e ne bevo qualche sorsata, alla peggio mi dico, faccio un paio di giorni di vacanza nel bagno. Dalla Fonte alla macchina è un bel camminare sciallo.
P.s.
Ragazzi tutto bene, lo stomaco e l'intestino hanno "retto" bene, fidatevi di quella fonte se passate da lì.
Nota 1): Riprendo: Si tratta di un itinerario selvaggio, poco praticato e abbastanza particolare, che risale un dislivello di un certo impegno, prima di raggiungere la cima del Monte Pizzoccolo. Belli i panorami, come in tutte le salite su questa cima. Non è quasi mai banale l'orientamento e la risalita lungo il percorso, segnalato in modo discontinuo con bolli rossi talvolta sbiaditi, e attrezzato con un sottile cavetto d'acciaio e qualche breve tratto di corda solo in alcuni punti particolrmente esposti (utile attrezzatura da ferrata). Adatto solo ad escursionisti esperti, avvezzi a superare senza difficoltà brevi passi di facile arrampicata, e a muoversi su terreni molto scoscesi, con tratti esposti, può dare soddisfazione a chi gradisce questo genere di ascensione. Aggiungo: Se effettuate la salita in compagnia utilissimo il caschetto, la via è molto sporca e piovono pietre.
Nota 2): Cazzeggi vari...
Lercione: Vendo buchi della serratura tappati per guardoni molto timidi.
Italians trop stràch: Al Bano e Loredana Lecciso sono di nuovo una coppia.
E alùra?: La Juve è campione d'Italia per l'ottava volta consecutiva. E CHISSENEFREGAAAAA!
A' la prochaine! Menek
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