Sgarbazz e Chiusarella
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Primavera: è iniziato il periodo dell'allergia, oggi di andare a correre non me la sento proprio: sono troppo stanco, d'altronde con una giornata tanto splendida non è proprio il caso di rimanere a casa.
Decido di andare a fare un giro tranquillo portandomi la macchina fotografica. Parto da casa, faccio i 200 metri che mi portano alla fine della mia via e mi trovo nel bosco. fortunatamente la primavera, oltre alle allergie, porta anche cose belle: tutt'intorno è un gran fiorire di primule ed epatiche, gli alberi sono ancora senza gemme e senza foglie ad eccezione dei Cornioli che con i loro fiorellini gialli spiccano nel grigiore.
Supero le fontane pietrificanti e raggiungo la vecchia mulattiera che contorna il massiccio Martica - Chiusarella ad Est, la seguo per un bel pezzo, supero il rudere della grande casa e i riali delle Valle Pissavacca e Pissabo, poi decido di seguire una traccia che si stacca sulla destra, l'idea è di raggiungere la Grotta dell'Alabastro, in realtà il sentiero, se di sentiero si tratta, è abbandonato da tempo, invaso da rami e rovi e dopo un dieci minuti desisto, non torno imdietro ma risalgo un costone in direzione della cima dello Sgarbazz, raggiungo il sentiero e a questo punto mi faccio tentare da un'altra traccia che va verso Nord, la seguo per un pezzo finchè non finisce nei pressi di una forra quasi verticale, risalgo il pendio e raggiungo il sentiero che si addentra in Valfredda, stufo di ravanare lo seguo per ritornare verso la costa dello Sgarbazz. A questo punto decido di salire verso il Chiusarella senza altre digressioni. D'altronde questo è uno dei sentieri più belli della zona. Vi sono migliaia di Ellebori fetidi e in diversi punti la vista sulla pianura e sulle montagne è veramente fantastica. Eccomi alla Strada Militare, la seguo per un po' e poi devio per portarmi direttamente in cima. Qualche foto, soprattutto un po' di zoom visto che oggi ho con me la macchina fotografica e non solo lo smartphone, e poi ridiscendo velocemente seguendo il percorso più diretto. Arrivo a casa che sta cominciando ad imbrunire.
I sentieri secondari della parte bassa del massiccio stanno sempre più scomparendo, ormai alcuni percorsi che solo pochi anni fa erano ancora riconoscibili e ben percorribili, almeno ad inizio stagione, sono invasi da rovi e da cespugli.
Decido di andare a fare un giro tranquillo portandomi la macchina fotografica. Parto da casa, faccio i 200 metri che mi portano alla fine della mia via e mi trovo nel bosco. fortunatamente la primavera, oltre alle allergie, porta anche cose belle: tutt'intorno è un gran fiorire di primule ed epatiche, gli alberi sono ancora senza gemme e senza foglie ad eccezione dei Cornioli che con i loro fiorellini gialli spiccano nel grigiore.
Supero le fontane pietrificanti e raggiungo la vecchia mulattiera che contorna il massiccio Martica - Chiusarella ad Est, la seguo per un bel pezzo, supero il rudere della grande casa e i riali delle Valle Pissavacca e Pissabo, poi decido di seguire una traccia che si stacca sulla destra, l'idea è di raggiungere la Grotta dell'Alabastro, in realtà il sentiero, se di sentiero si tratta, è abbandonato da tempo, invaso da rami e rovi e dopo un dieci minuti desisto, non torno imdietro ma risalgo un costone in direzione della cima dello Sgarbazz, raggiungo il sentiero e a questo punto mi faccio tentare da un'altra traccia che va verso Nord, la seguo per un pezzo finchè non finisce nei pressi di una forra quasi verticale, risalgo il pendio e raggiungo il sentiero che si addentra in Valfredda, stufo di ravanare lo seguo per ritornare verso la costa dello Sgarbazz. A questo punto decido di salire verso il Chiusarella senza altre digressioni. D'altronde questo è uno dei sentieri più belli della zona. Vi sono migliaia di Ellebori fetidi e in diversi punti la vista sulla pianura e sulle montagne è veramente fantastica. Eccomi alla Strada Militare, la seguo per un po' e poi devio per portarmi direttamente in cima. Qualche foto, soprattutto un po' di zoom visto che oggi ho con me la macchina fotografica e non solo lo smartphone, e poi ridiscendo velocemente seguendo il percorso più diretto. Arrivo a casa che sta cominciando ad imbrunire.
I sentieri secondari della parte bassa del massiccio stanno sempre più scomparendo, ormai alcuni percorsi che solo pochi anni fa erano ancora riconoscibili e ben percorribili, almeno ad inizio stagione, sono invasi da rovi e da cespugli.
Tourengänger:
paoloski
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