Becco della Guardia, Punte Vasnera, Punta Salarua, Punta Sivella

Nelle mie prime intenzioni era prevista la traversata dalla Punta Vasnera al Sivella, poi la recente visita di Gaqa al Becco della Guardia mi fa nascere l'idea di iniziare la traversata da questa cima anche se le informazioni su alcuni tratti sono scarse.

Seguo così il percorso per il Becco della Guardia partendo da Campertogno, principalmente prima su ottima mulattiera e poi su sentiero deciso nel bosco. Esco "allo scoperto" poco prima di giungere all'Alpe Vallone Ferraris da cui in breve si giunge su di una sella dove è posto l'Alpe Vallone della Sella e da questo in vetta.

Tornato alla sella inizio la traversata vera e propria, seguendo inizialmente una traccia abbastanza evidente nell'erba. Supero qualche piccolo gradino roccioso senza difficoltà e seguendo sempre la traccia, che a volte si perde tra i rododendri, giungo sulla seconda cima, la Punta Vasnera Orientale. Con un breve tratto in cui fare attenzione si scende al Passo di Vasnera dove sostanzialmente la traccia finisce. Proseguo seguendo la linea di cresta che alterna qualche tratto su erba, qualche tratto nei rododendri intervallati da alcune roccette, tutto senza particolari difficoltà ... anzi, qualche volta sembra spuntar fuori una traccia nel terreno.

Giunto anche sulla Punta Vasnera Occidentale scendo per poi per affrontare la cresta per la Punta Salarua dove inizia a farsi "avanti" qualche roccetta in più rispetto a prima ma poi di fatto la difficoltà maggiore, a mio avviso, sarà l'aggiramento di alcuni piccoli torrioni rocciosi, lungo un traverso su ripida erba a cui bisogna aggrapparsi visto che a volte il piede appoggia su ciuffi poco sicuri. Con attenzione affronto questo ripido traverso per rientrare, appena possibile, sulla dorsale che seguo fedelmente fino al Salarua.

Dalla Punta Salarua appare ora l'ultima bastionata da superare che appare da subito ben più ripida delle precedenti ma di cui non si riesce a capirne le difficoltà effettive ... poi le nebbie sulla vetta del Sivella rendono più misterioso questo tratto. Parto deciso verso la mia meta con passo costante su terreno ripido ma principalmente erboso e che non oppone particolari difficoltà, potrebbe essere ben più complicato affrontarlo in discesa. Sbuco quindi finalmente sulla Punta Sivella (la Ciciozza) in un momento in cui le nuvole sembrano concedermi un panorama un pochino più ampio.

Mi gusto una buona pausa in vetta prima di iniziare la discesa fino ad un primo bivio. Decido di seguire la via che mi porterà a percorrere la valle del torrente Artogna, seguendo quindi il segnavia 274 (74) che mi vedrà poco dopo impegnato a superare un primo nevaio ma con neve morbida al punto giusto per offrire un buon grip senza la necessità di montare i ramponi. Scendo tra altri nevai e qualche pietraia fino a ritrovarmi a dover togliere scarponi e calze per attraversare un torrente e arrivare all'Alpe Campo.

Ora il sentiero prosegue pressochè parallelo all'impetuoso e affascinante torrente con numerose pozze, rapide e cascatelle rombanti ... bellissime! La lunga valle obbliga ad una lunga discesa ma con alcuni scorci interessanti ... come le due mucche finite in mezzo ad un valloncello e un gruppo dei vigili del fuoco venuti sù per provare a tirarle fuori.

P.S.: forse l'incontro con i vigili del fuoco è stato premonitore di qualcosa? ...

(scusate questa piccola frase enigmatica)