Pizzo Cavre' tentativo 1 : esplo-ravanata per capre.....con gnocchetti finali a Frasnedo

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Era da un po nell’aria. Max ogni tanto la buttava li: “ci sarebbe sempre da tentare il Cavre’, anche se sara’ una scommessa…..”. Una sfida che ci sentiamo pronti ad affrontare.
Una valle bellissima la val dei Ratti, come tante qui, che regala grandi emozioni. Ma altrettanto dura, aspra e selvaggia. Ti mette a dura prova, affrontarla richiede grande fatica e dispendio di sudore. E grande spirito di adattamento, e senso pratico per l’ avventura e l’orientamento.
T3+ proprio per l’assoluta mancanza di indicazioni e segnali.

Ritrovo al Bione per le 6.15, sappiamo sara’ lunga e imprevedibile. Sosta caffè al bar “val di Ratt” a Verceia, dove acquistiamo il permesso (5 euro) per salire la strada che adesso, con un ultimo tratto sterrato, arriva proprio fino al Tracciolino a quota 900 mt. Partiamo da qui poco dopo le 8.00. Quaranta minuti dopo siamo a Frasnedo, i panorami sono immersi nelle nubi e nelle nebbie, passiamo dal rifugio x chiedere ancora qualche info sul percorso ed accordarci per la “merenda-pranzo”…..L’unica scarna relazione presente su internet che descriva il percorso, prevede di salire in alto al paese, le dritte chieste ai “locals” confermano la scarna traccia presente da seguire, anche se ognuno da un po la sua interpretazione….. Gia’ da subito capiamo che non sara’ affatto facile……… Se si chiama Cavre’ (capre…) e non ci sono praticamente relazioni, né indicazioni precise, un motivo ci sara’……..Troviamo una esile traccia, via via che sale verso la ripida parete rocciosa del monte di Frasnedo, sembra farsi piu’ evidente. Dovremmo deviare verso dx ad un fontanino con un tubo nero, ma il primo non ci convince, sembra molto piu’ evidente il sentiero che sale……Mi sembra vagamente di notare una impercettibile traccia che sembra andare a dx, ma non è segnata e pare perdersi di li a poco nella vegetazione…….Errore fatale !!!
Proseguiamo arrivando poco sopra ad un pianoro piu’ ampio, proprio a ridosso della bastionata, con fontana e un evidente tubo nero…..sara’ senz’altro qui…..risaliamo allora il versante verso dx su roccette e pagliumi sempre piu’ ripidi, in mezzo ad un gregge di capre che ci guardano perplesse come fossimo dei marziani…………D’altronde qui è il loro regno, siamo noi gli intrusi……..Se avessero potuto parlare!
A tratti sembra di intravedere tracce, lo sbocco tutto a dx porta a un tratto su terreno erboso umido e scivoloso, ripidissimo……meglio non rischiare. Paola, Paolo, Lella e Nicoletta cercano allora di risalire il canalino, Max non se la sente e vorrebbe tornare, io mi fermo sempre piu’ convinto che siamo fuori strada…..Posto da capre…….Quando vediamo arrivare, giu alla piana sotto, il pastore, decidiamo di scendere a chiedere info, pian piano tornano anche gli altri, il terreno è troppo instabile…Il pastore ci conferma che di li si va su ma è molto dura se non conosci i posti, ed anche pericoloso. Dovevamo girare invece a dx al primo fontanino……..Ma segnarlo no, mi chiedo io??? Con questa ravanata abbiamo perso piu’ di un’ora, sono gia’ le dieci e mezza…..ci mettiamo piu’ di 10 minuti per decidere cosa fare, tra chi ipotizza ormai giri alternativi e chi come me vorrebbe continuare. Insisto un po sull’idea, al limite non completeremo il giro, ma l’esplorazione potrebbe tornare utile, e alla fine scendiamo a cercare la via.
In effetti troviamo una esile traccia verso dx, da capre ovviamente………, la seguiamo, sembra sparire tra la vegetazione, ma prosegue aggirando il costone, supera alcune vallette, sale ripidamente fino a sbucare su vasti pratoni, ed arriva infine su un panoramico dosso erboso con un’altra fontana a quota 1.700 c.ca.
Seguendo una traccia sempre piu’ esile, sempre piu’ da capre,  risaliamo i pratoni li sopra, aggiriamo un costone roccioso, la traccia si fa sempre meno evidente, i pratoni sempre piu’ ripidi e pieni di paglioni che potrebbero diventare scivolosi, Max non se la sente piu’ di proseguire, è quasi mezzogiorno, Paolo e Nicoletta tornano con lui. Paola, Lella ed io decidiamo di proseguire e puntiamo alla cresta, su dritto x dritto su ripidissimo terreno, tra roccette e zolle insidiose. Come capre………Arriviamo in cresta alle 12.30, intercettiamo la traccia di sentiero, se così  si puo’ chiamare……Verso l’alto le nubi e le nebbie nascondono tutto, non vediamo la cima, ci rendiamo anche conto di non avere né gps, né cartine, né la relazione….. Ovvio e naturale che scendiamo, percorriamo la lunga cresta, divertente e con qualche punto esposto in cui occorre prestare attenzione a non scivolare….Deve essere davvero molto panoramica, ma oggi c’è troppa foschia, in qualche punto bisogna avere intuito per trovare la via giusta, comunque tra tratti piu’ e meno evidenti, alle 13.40 siamo alla bocchetta di Frasnedo.
Sentiti gli altri ci si ritrova poco sotto, un’occhiata al Mot Piz belvedere, poi giu al rifugio dove alle 15.00 esatte ci fiondiamo affamati su una marmitta gigante di fantastici pizzoccheri bianchi di Verceia!!!  Spettacolari!!! http://www.rifugiofrasnedo.com/
Si sta così bene che non ce ne vorremmo piu’ andare e tra una chiacchiera e l’altra, tiriamo quasi le 17.00.
Discesa finale nel bel bosco fino all’auto, e poi via verso casa.
Il “regno delle capre” per oggi ha vinto. Ma torneremo, prima o poi.
Soddisfatto per quanto fatto e la bella giornata in compagnia.
Alla prossima.