Monte Prosa (2737 m)


Publiziert von siso , 27. Juni 2016 um 17:45.

Region: Welt » Schweiz » Tessin » Bellinzonese
Tour Datum:25 Juni 2016
Wandern Schwierigkeit: T3+ - anspruchsvolles Bergwandern
Wegpunkte:
Geo-Tags: CH-TI   Gruppo Pizzo Centrale   Gruppo Pizzo Lucendro 
Zeitbedarf: 4:45
Aufstieg: 644 m
Strecke:Passo San Gottardo (2106 m) – Cassinetta (2217 m) – Valletta – Cresta ad Ovest della Bassa della Prosa, ca. 2620 m – Omino di pietra a quota (2689 m) – Monte Prosa (2737 m).
Zufahrt zum Ausgangspunkt:Autostrada A2, uscita Airolo – Passo del San Gottardo – Parcheggio a quota 2106 m.
Unterkunftmöglichkeiten:Albergo San Gottardo Ospizio
Kartennummer:C.N.S. No. 1251 – Val Bedretto - 1:25000; C.N.S. No. 1231 – Urseren - 1:25000; C.N.S. No. 265 S – Nufenenpass - 1:50000

Prima escursione estiva all’Alpe di Fortünéi e nella Valletta a nord del Monte Prosa, fino alla cima principale di questa montagna che sovrasta il Passo del San Gottardo. Il toponimo Prosa deriva dall’omonima alpe ubicata sopra il Lago della Sella. Secondo il linguista Carlo Salvioni (Bellinzona, 1858 – Milano, 1920) “Pròsa” deriverebbe dal lombardo “prösa”, con significato di aiuola, porca, striscia di terreno tra solco e solco.

 

Inizio dell’escursione: ore 5:55

Fine dell’escursione: ore 10:35

Pressione atmosferica, ore 9.00: 1016 hPa

Isoterma di 0°C, ore 9.00: 4000 m

Temperatura alla partenza: 12°C

Temperatura al rientro: 9°C

Sorgere del sole: 5.34

Tramonto del sole: 21.23

 

La sveglia suona alle 3:15; dopo 117 km d’auto raggiungo il Passo del San Gottardo: il Lago della Piazza (2088 m) è circondato da una trentina di camper in sosta notturna. Parcheggio poco più in alto, presso il cartello “Passo San Gottardo (2106 m)”. I quattro laghetti sono ormai privi di ghiaccio; i muraglioni di neve presenti alla riapertura del valico, poco più di un mese fa, si sono ridotti a piccoli cumuli. Ciò nonostante, oltre ai ramponi e alla piccozza, decido di portarmi anche le ciaspole; non si sa mai…

Alle 5:55 parto con il solito fardello, una zavorra assai gravosa e ingombrante, lungo la strada che sale in direzione dell’Alpe di Fortünéi. Il cielo plumbeo non promette nulla di buono, tuttavia la temperatura è decisamente primaverile, circa 12°C, inoltre non spira il solito vento di tramontana. Dopo otto minuti di cammino, ad un tornante della strada, osservo come sempre la piana che ospita i laghetti del valico: è uno spartiacque continentale; il Lago di San Carlo riversa le sue acque nel Mare del Nord, gli altri nell’Adriatico. Non si tratta ovviamente solo di un displuvio geografico, ma anche di un confine linguistico.

 

“…Salendo in questa forma, ai bianchi gioghi

Del Gottardo arrivate, ove gli eterni

Laghi alimenta la celeste pioggia.

Date su quell’altura il vostro addio

Alle terre tedesche, e un altro fiume

Vi guiderà con rapida carriera

Al paese d’Italia...”

 

Friedrich Schiller, Guglielmo Tell, 1804. Atto quinto, scena II.

Traduzione di Andrea Maffei, Milano.

 

La copertura nevosa comincia poco dopo Cassinetta (2217 m), dopo 1,5 / 2 km di cammino. La neve consolidata, ma nel contempo solcabile, mi permette di continuare senza dover calzare le ciaspole: rimarranno legate allo zaino per tutta la gita. Risalgo la Valletta sul versante orografico sinistro del Ri di Fortünéi, seguendo dei sentierini di mucche. Mi trovo sull’alpeggio più elevato del Ticino (2305 m), che viene caricato solo in agosto con una cinquantina di vacche e manzette. La produzione media è di 8 forme di formaggio al giorno. Qui l’acqua è abbondante e non solo nel periodo della fusione della neve. Meno male, visto che l’allevamento del bestiame e la produzione di latte e derivati richiedono quantitativi impressionanti di acqua.

       

È stato calcolato che l’impronta idrica (water footprint) di un chilogrammo di carne di manzo in un allevamento estensivo è di ben 200'000 litri, un volume di acqua sufficiente a soddisfare i consumi domestici complessivi di una famiglia europea di quattro persone per sei mesi, o di una famiglia del Bangladesh di quattro persone per quasi tre anni.

Occorrono circa 1'020 litri d’acqua per produrre un solo litro di latte e 5'060 per un chilo di formaggio (Fonte: M. M. Mekonnen and A. Y. Hoekstra Twente Water Centre, University of Twente, Enschede, The Netherlands (2010). The green, blue and grey water footprint of farm animals and animal products, Value of Water Research Report Series No.48, UNESCO-IHE).

 

Alcune fatte della lunghezza di 2 cm, sparpagliate sulla neve in forma di piccoli cerchi, rivelano la presenza della pernice bianca (Lagopus muta). Dalle oasi prive di neve spuntano dei cespi d’erba a stelo corto, come la Mutellina (Artemisia umbelliformis) che cedono al latte numerosi elementi aromatici.

Dall’Alpe di Fortünéi si alzano alcune spire di nebbia, che rapidamente si srotolano e svaniscono nel nulla senza oscurare la Valletta.

Dopo 1 h e 40 min di cammino raggiungo la cresta che collega la Valletta di Fortünéi con la valle del Lago della Sella ad una quota di circa 2620 m. La veduta si amplia abbracciando tutto il lago, a forma appunto di sella, e delle cime che ho più volte conquistato su terreno o sulla neve, con le racchette o con gli sci: il Pizzo Canariscio, il Posmeda, il Giübin, il Pizzo Prevat, il Pizzo Centrale, il Gamsspitz, Il Pizzo Fortünéi e lo Schwarzlochhorn.

Continuo lungo la cresta NE verso la Cima E del Monte Prosa (2723 m), passando dall’omino di pietre a quota 2689 m. Una traccia di sentiero mi guida e nel contempo mi dà conforto, mancando completamente la segnaletica.

Raggiunta l’innevata spalla E della catena, percorro ancora una ventina di metri su terreno misto, quindi scendo in un canalino sul versante N. È il percorso estivo, che si sviluppa prevalentemente sul versante N, in parte sul filo di cresta e per alcuni metri pure sul versante S.

A 2722 m di quota, a circa 50 m dalla vetta, decido di depositare le racchette e un bastoncino. Continuo con la piccozza, che mi permette di risalire con maggior sicurezza il ripido nevaio prima di guadagnare l’aerea cresta rocciosa negli ultimi 20 m di scalata.

Alle 8:15 posso affermare Monte Prosa (2737 m) geschafft!
 

                                             Monte Prosa (2737 m)

È la Cima Centrale, non visibile dal Passo del San Gottardo, quotata 2736,8 m.

 

Raggiungo così per la seconda volta questa cima, per la prima volta in estate e da solo. Mi ritengo molto soddisfatto, in quanto il percorso per il Monte Prosa si sviluppa su terreno molto variato: dalla strada sterrata, al pascolo, al sentiero di mucche, al nevaio ripido, agli sfasciumi scoscesi, alla cresta affilata. Inoltre questa cima è stata visitata da illustri personaggi, molto noti agli amanti della letteratura legata alla montagna. Sono i viaggiatori del Settecento, Ottocento e Novecento: Horace – Bénédict De Saussure, Luigi Lavizzari, William Augustus Brevoort Coolidge, Aldo Bonacossa.

La fortuna vuole che l’arrivo in vetta corrisponda ad una breve schiarita che precede la pioggia arrivata puntuale a metà discesa.

Dopo la rapida carrellata di foto e i messaggi inviati a casa e agli amici cerco il libro di vetta. Purtroppo non esiste; non rinuncio tuttavia alla perla di saggezza del giorno:  

Cogli ogni opportunità che la vita ti dà, perché, se te la lasci sfuggire ci vorrà molto tempo prima che si ripresenti.

 (Paulo Coelho, 24.8.1957, scrittore e poeta brasiliano).

La croce di vetta è a dir poco minimalista; è stata realizzata con un paletto di delimitazione stradale e con il resto di un altro paletto fissato a mo’ di barra “orizzontale” tramite un cordino.

Affronto la prima parte della discesa con i ramponi, fino a 2340 m, quota alla quale devo fare i conti anche con la pioggia battente, durata per tutto il resto dell’escursione.

Alle 10:35 posso sorseggiare una coppetta di spumante ai piedi del Monte Prosa, sulla Via delle Genti: salute!

 

Interessante vetta nel Massiccio del San Gottardo, con percorso misto su terreno nudo, pascolo, neve, sfasciumi e roccia.  

 

Tempo di salita: 2 h 20 min

Tempo totale: 4 h 40 min

Tempi parziali

Parcheggio presso il Lago di San Carlo (2106 m) – Cresta ad Ovest della Bassa della Prosa, ca. 2620 m: 1 h 40 h

Quota 2620 m  – Monte Prosa (2737 m): 50 min

Monte Prosa (2737 m) – Parcheggio presso il Passo del San Gottardo (2106 m): 2 h 10 min

Dislivello in salita: 644 m

Sviluppo complessivo: 8,1 km

Difficoltà: T3+

SLF: 1 (debole)

Coordinate Monte Prosa: 687'615 / 157'390

Libro di vetta: no

Copertura della rete cellulare: nella Valletta alcune zone con assenza di segnale. 

Tourengänger: siso


Minimap
0Km
Klicke um zu zeichnen. Klicke auf den letzten Punkt um das Zeichnen zu beenden

Galerie


In einem neuen Fenster öffnen · Im gleichen Fenster öffnen


Kommentare (2)


Kommentar hinzufügen

igor hat gesagt:
Gesendet am 27. Juni 2016 um 21:26
Bella vetta !! complimenti

siso hat gesagt: RE:
Gesendet am 27. Juni 2016 um 22:45
Grazie Igor.
È veramente una bella vetta, soprattutto vista dalla Valletta con sole e neve!
Trovo molto interessante l'ultima parte di salita su terreno misto: neve e roccia.
Buona estate!
siso


Kommentar hinzufügen»