Al Balm d'la Vegia - Corni di Nibbio


Publiziert von atal , 15. November 2015 um 23:15.

Region: Welt » Italien » Piemont
Tour Datum:14 November 2015
Wandern Schwierigkeit: T5 - anspruchsvolles Alpinwandern
Wegpunkte:
Geo-Tags: I 
Zeitbedarf: 9:00
Aufstieg: 1000 m
Abstieg: 1000 m

Questa volta siamo un nutrito di gruppo di appassionati di Valgrande: oltre al sottoscritto e a Ferruccio, ci sono anche Roberto e Fabrizio. La meta di oggi è il balmo dell'Alpe Fajera, nella Valle di Nibbio, dove agli inizi del secolo scorso visse Angela Borghini, meglio nota come la Vegia dul Balm, prima con il suo compagno Michele (Miché dul Balm), poi da sola, dopo la morte dell'uomo. "Un amore illegittimo per via dei precedenti vincoli matrimoniali dei due e, come conseguenza, la scelta irreversibile di una testarda e rigorosa autoesclusione dalla società. Erano i primi anni del secolo ed essi trascorsero il resto della loro vita da soli, sotto la misera balma della Fajera: per tetto il sasso aggettante, per pareti due bassi muriccioli a secco e per compagnia capre scheletrite" (Teresio Valsesia, Val Grande ultimo paradiso)

Da Nibbio al Sasso Grande
Rispetto alla precedente visita al Sasso Grande, in questo caso abbiamo deciso di seguire il tracciato del vecchio sentiero riportato sulla carta IGM: arrivati alla giavina intorno a quota 640 m, anziché traversare a sinistra (Ovest) come nella precedente occasione, abbiamo traversato sul versante della Valle di Nibbio (Est) seguendo il percorso indicato da alcuni ometti, fino ad arrivare alla base di un canale nel bosco, a Est del colletto che si trova a Sud della parete del Sasso Grande. 
Risalito il canale (malagevole per le piante cadute e il terreno instabile), siamo arrivati al colletto di cui sopra e, seguendo tracce di sentiero, abbiamo raggiunto prima la croce di legno del Sasso Grande (878 m IGM), poi i ruderi dell'Alpe Sasso Grande (o Alpe Sostenna, 892 m IGM).
Tempo: 1:45

Dal Sasso Grande al Balm d'la Vegia
Dai ruderi del Sasso Grande una traccia di sentiero abbastanza riconoscibile (tagli, ometti) traversa in piano intorno agli 850 m di quota il dirupato fianco della Valle di Nibbio. La carta IGM riporta un tracciato in discesa, ma questo non corrisponde all'effettivo percorso. Il sentiero in passato era agevolato da alcune pontegge nei tratti più ripidi ma ora queste sono del tutto assenti. Tra l'altro sembra non ci siano più da molto tempo, visto che anche Edmondo Brusoni, all'inizio del secolo scorso, scriveva che "le pontegge sono per la più parte distrutte".
L'unico aiuto è costituito, in un traverso delicato, da una corda da montagna a cui ci si affida per superare un passaggio con pochi appigli. Secondo la testimonianza di Maria Oliva, raccolta nel libro di T. Valsesia citato in apertura, sembra che già nel 1930 ci fosse una corda. All'epoca passavano di qui gli uomini e le donne che trasportavano a spalla i pezzi di cavo, circa 30 chili ciascuno, per la costruzione della teleferica dell'impresa Falcioni. 
In altri punti del percorso si trovano tacche nella roccia e si può vedere un foro usato per fissare una ponteggia.
Arrivati ad un passaggio caratteristico tra un grande masso e la parete, il paesaggio cambia e il percorso diventa più facile. Si risale tra i massi e quindi in un ripido bosco fino a poco più di 900 metri di quota, dove una deviazione (non segnalata) sulla sinistra, poco dopo una carbonera, conduce al Balm d'la Vegia, non visibile fino all'ultimo momento.

Lascio che le immagini si commentino da sole. Ad ogni modo, anche se per noi risulta molto difficile immaginare una vita in questo posto, l'Angela e il Miché non erano gli unici. Il già citato Brusoni così definisce l'Alpe Fajera: "riunione di alcune meschine baite non segnate sulla carta topografica e abitate tutto l'anno da miserrimi montanari".
 
Tempo: 1:30 dal Sasso Grande; 3:15 da Nibbio

Dal Balm d'la Vegia al rudere del Mot Gianin
Si risale il pendio soprastante il balmo per una trentina di metri, si attraversa il canale sassoso sulla sx (SO) e si traversa nell'erba alla base di una paretina. Poco più avanti, nel bosco, si deve trovare una traccia di passaggio che attraversa il versante in piano intorno ai 1020 m di quota. Una volta individuata, la traccia è segnalata da numerosi tagli. Attraversati due canali in altrettanti passaggi obbligati, il percorso conduce in un vallone boscoso che si risale fino al suo termine (ripido, traccia assente), posto su un colletto dove si trova il rudere del Mot Gianin (1150 m IGM).
Tempi: circa 40' dal Balm d'la Vegia, se si individua subito l'inizio del percorso, cosa che a noi non è capitata...

Dal rudere del Mot Gianin al Sasso Grande
Dal rudere ci si dirige verso Sud lungo la dorsale arrivando in breve sopra un salto di roccia, da dove si vede la prosecuzione della dorsale, un centinaio di metri più in basso. Si punta a destra (Ovest) ad alcuni tronchi scheletriti, scendendo su rocce esposte ma dotate di buoni appigli su roccia solida. Si cambia quindi direzione traversando in discesa verso sinistra (SE) su una ripida rampa rocciosa con cespugli di brugo, fino ad un ultimo saltino che ci riporta in piano in corrispondenza ad un resto di muro di sostegno, testimonianza del fatto che un tempo il sentiero passava di qui. Si arriva così alla sella del Mot Gianin (1049 m IGM), da dove si ritorna al Sasso Grande, seguendo la facile dorsale già percorsa in salita in occasione della precedente visita. Dal Sasso Grande siamo ritornati a Nibbio seguendo il percorso fatto all'andata.

Tempi: circa 1:00 dal rudere del Mot Gianin al Sasso Grande; circa 2:30 fino a Nibbio

Tourengänger: atal


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Kommentare (3)


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davidecapo hat gesagt:
Gesendet am 14. November 2021 um 17:56
Ciao, per caso hai una traccia GPS dell'itinerario? Grazie!

atal hat gesagt: RE:
Gesendet am 15. November 2021 um 07:32
Ciao, ho caricato la traccia nel report. Attenzione: la traccia è di 6 anni fa e qualcosa potrebbe essere cambiato nel frattempo. La zona, come è noto, è soggetta a frane...

davidecapo hat gesagt: RE:
Gesendet am 16. November 2021 um 20:05
Grazie! Mi interessava il sentiero dal Sasso grande.


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