Baudelaire,Poe, Burroughs..... ah, ah, ah...il Menek... tutti sul Monte dei Matti!
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Monte dei Matti… solo un “sano” di mente potrebbe non salire su questa piccola e quasi impercettibile cima, ed io che ho scomodato “personaggi” del massimo calibro per dare un titolo a questa relazione, oggi mi sento parte integrante di questa “comunità”, certo, il mio è un nome tutt’altro che altisonante, ma forse non siamo un po’ tutti “pazzi” e geniali? Credo di si, ognuno lo è alla sua maniera e vaffanculo se mi chiamo solo Menek!
Come un vero “matto” ho fatto questa escursione in solitaria, solo con i miei pensieri. Mi sono confrontato col silenzio e con l’infinito cielo azzurro che sovrastava le montagne… il cielo azzurro non mi ha cagato di striscio, ma il silenzio invece è stato assordante e aggregativo. L’incubo è una sorta di percezione che può comparire nei momenti di silenzio, ed io che ora sono qua da solo davanti al computer, ho come l’impressione che proprio in questo momento, sotto casa mia, ci sia uno sparuto gruppo di paramedici pronti ad infilarmi una camicia di forza… forse è il caso adesso che io parli solo di montagna, non vorrei ritrovarmi un giorno nei libri di Storia alla voce “pazzo mancato”!
Questo è un bellissimo giro in un posto poco frequentato dall’escursionismo di massa, un luogo wild dove oggi non ho trovato anima viva sui sentieri; solo il fischio di qualche marmotta, ha reso più fatato e percettibile qualcosa che sembrava vagamente misterioso.
Imboccando il sentiero 160 all’inizio del paese di Loveno, si guadagna quota nel bosco inforcando un tornate dopo l’altro, e una volta raggiunta un’anonima malga, si prosegue in una sorta di mezzacosta sino ad intercettare la seconda palina che indica per il Rif. Torsoleto Cai 160. Senza mai arrancare col fiato ci si porta su una sorta di passo, da questo punto, una cresta erbosa sulla vostra destra sale con discreta pendenza, ed in poco più di 15 minuti vi trovate sul piccolo dosso chiamato Monte dei Matti, ottimo punto panoramico. Qua ci si sente a “casa”, ma oggi non è il caso di rimanere troppo a ciurlare manico, folate di vento gelido abbassano di parecchio la temperatura corporea e forse è il caso che io mi vada a riscaldare nel vicino ed evidente Rifugio Torsoleto che si raggiunge dopo aver oltrepassato un forcellino.
Con mia grande sorpresa al rifugio non trovo neanche un’escursionista, ma l’aria allegra e scanzonata dei gestori (legati all’Operazione Mato Grosso), ha saputo dare un tocco di calore in un luogo dove ora la temperatura sfiora gli zero gradi nonostante il bel sole. Dopo aver ottimamente pasteggiato a base di Porcini, ho comprato una maglietta del rifugio ed ho salutato la bella compagnia prima di rimettermi in cammino.
Ritornato in prossimità del Forcellino, il sentiero 160 A si stacca sulla sinistra e scende ripidamente ai vicini Laghetti, con molta attenzione, trovate un sasso dove c’è scritto Variante Laghetti. Il sentiero passa tra i due laghetti, ed una volta intercettato il secondo sasso con scritto Direzione Malga, vi immettete sull’impercettibile sentiero e continuate il vostro cammino oltrepassando tre o quattro torrenti, ed una volta alla Malga Val Scala Superiore, scendete alla sottostante Malga Val Scala Inferiore camminando su una carrareccia consorziale.
In questo tratto il sentiero lo valuto T6+ causa infinite mucche che lordano il sentiero; vi si appiccica talmente tanta merda agli scarponi che il peso specifico delle scarpe stesse credo raggiunga tre volte il peso originario, guadagnando pure 15 cm in altezza... che su me stanno da dio. Sembravo Lerch! T6+++ per le “smadonnate” da me profuse.
La carrareccia prosegue sino a raggiungere le Baite Casola dove trovate una fontana in pietra, svoltate a sinistra seguendo una lunga staccionata sino ad intercettare un sentiero non numerato sulla destra, lo imboccate, superate un gruppo di baite diroccate e scendete alla sottostante baita isolata. Proseguite verso destra, al primo bivio svoltate a sinistra sino ad arrivare a Loveno.
Da Baite Casola i sentieri non sono numerati e vanno interpretati, per indovinare la discesa tenete sempre sott’occhio Loveno che fa capolino tra la fitta vegetazione. Fine del giro.
Nota 1) Bel giro ad anello in un posto dove non ero mai stato ma che conoscevo per nome, il panorama che si gode in queste zone è di buon livello come dimostrano le foto. Il Rifugio Torsoleto è ottimamente gestito dai volontari dell’ Operazione Mato Grosso ed è ben posizionato, ci ritornerò quanto prima per assaggiare i magnifici distillati autoprodotti. A sto giro ho dovuto abdicare… L’escursione in generale la valuto tranquillamente T2, il T3 va messo perché alcuni sentieri vanno interpretati e ci vuole un minimo di senso dell’orientamento, ma è veramente poca cosa come difficoltà per chi viaggia per montagne.
Nota 2): Cose a caso & Dilemmi della vita.
New deal: Il Sindaco Marino vola negli States per incontrare il Papa, neanche con Google Maps è riuscito a capire dove si trova la Città del Vaticano.
Parole e libertà: io sto con Erri De Luca.
Wolkswagen: Corsi e ricorsi della storia… ora ci "gasano" con le auto!
Nota 3): Eric sei dei “nostri”?
MATTO.
Cammino a testa bassa e vedo solo un gatto,
ma il mio pensiero langue ed io cammino a scatto,
ma scivolo per terra e sono tumefatto.
Matto,
non vedo più in un occhio e adesso vado a tatto,
ma il vento ormai mi affligge e sono sopraffatto,
se penso che son vivo mi sento stupefatto.
Matto,
decido e vado avanti strisciando di soppiatto,
ma ora sono stanco altrò io sono sfatto,
mi drogo come Lapo ed adesso son strafatto.
Arrivo al mio rifugio che sono ormai scarlatto e in fondo mi domando: chi cazzo è mai sto Matto?

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