Max64 Lasciata l'auto in uno dei numerosi parcheggi di Rima,il sentiero parte dal centro del paese ed è il n 96.Su bella mulattiera che sale dolcemente si passa dall'alpe Valmontasca(1819m),poi per l'alpe Vorco(2075m),con un ultimo sforzo e costeggiando la grande parete Nord del Tagliaferro si arriva al Colle Mud(2324m).Poco dopo il colle si taglia a dx e su traccia di sentiero non sempre evidente si sale ripidamente fino alla vetta del Corno Mud(2802m).Poco dopo il colle Mud ho incontrato Daniela che da sola stava cercando di raggiungere la vetta e siamo saliti insieme.
Oggi altra giornata bellissima e dalla cima il Monte Rosa si è mostrato in tutta la sua bellezza e imponenza.
Dopo una sosta di circa 30 minuti siamo scesi ancora insieme e siamo andati al Rifugio Ferioli(2264m), che si trova a circa 10 min. dal colle Mud,dove ci attendevano suo marito e Barbara.
Rientro per il percorso di salita con visita al bellissimo paese di Rima,dove ci sono delle baite ristrutturate in maniera veramente eccezionale.Sosta birra all'Hotel pub "Laida Weg"(4 stelle... una sciccheria!!!) dove c'è una vasca in cui nuotano enormi storioni.
barbie Anche oggi niente cima per me ..Non volevo "violentarmi" per reggere i ritmi di Max , prevedendo un eventuale attacco solitario al Corno con i miei tempi, come già fatto con la Punta di Valrossa, ma ..ahimè,molto distrattamente non sono riuscita ad individuare il punto esatto di risalita e,preoccupata per il ripido attacco in solitaria, ho preferito dirigermi verso il più rassicurante Rifugio Ferioli , oggi affollatissimo di conoscenti dei simpatici e zelanti gestori di turno. In contatto radio con Max, individuo il marito di Daniela e in pieno relax ,fra una chiacchiera e l'altra, attendiamo i rispettivi partner per il pranzo. Dalla postazione privilegiata del rifugio individuo l'Alpe Sattal, già raggiunta in passato e accolti dall'ospitale e simpatico Giuseppe, ormai personaggio della zona. Soddisfatta comunque dell'escursione di oggi (per me 950 m. di "dignitoso" dislivello..), piena di affascinanti ruderi e baite da perlustrare, con le loro memorie impresse nelle pietre ruvide e negli odori acri e pungenti di stalla...il rumore dell'acqua di fontane a testimonianza di ciò che scorre e che non si può fermare.. Poi il ritorno a Rima, entusiasmante per l'attesa visita ai suoi vicoli rimandata dal mattino per.. esigenze tecniche (prima il "dovere"..): ogni angolo ha suscitato reazioni di meraviglia e di stupore per lo stato di ricostruzione e cura di ogni casa e di ogni piazzetta..una vera gioia per gli occhi e per lo spirito! Da ultimo una costruzione che mai mi sarei immaginata di trovare in un simile villaggio : il Laida Weg, sapientemente inserito nel contesto e che subito ha fatto scattare immagini di soggiorni regali in ozio e piacere edonistico.. di certo nulla a che vedere con il genuino spirito spartano e naturalistico che avvicina ogni escursionista, dunque anche me (sigh!!), alla montagna nella sua veste più vera!..
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