Scorribanda al Sempione: Spitzhorli, Straffelgrat, Magehorn
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Bella e facile gita in esplorazione del versante orientale del passo del Sempione, effettuata con meteo incerto insieme all'amico
POLI89. La scarsa conoscenza del territorio e le nuvole che ci hanno accompagnato per lunghi ratti dell'escursione, hanno reso utile uno stralcio di mappa preparata con: https://map.geo.admin.ch/?X=190000.00&Y=660000.00&zoom=1&lang=it&topic=ech&bgLayer=ch.swisstopo.pixelkarte-farbe
Contrariamente alla tradizione svizzera, occorre ammettere che in questa area le indicazioni sono di scarso aiuto al neofita.
Partiamo dal grande e libero parcheggio all'Ospizio del Passo alle 6.30 con una dimenticata temperatura inferiore ai venti gradi. Attraversiamo la strada avvalendoci del comodo sottopasso e giungiamo ad una caratteristica costruzione con le persiane bianco rosse. Costeggiamo la casa, per prati attraversiamo una strada secondaria e risaliamo un modesto motto sul quale è adagiato l'ameno abitato di Hopsche che sovrasta un altrettanto ameno laghetto. Ad Hospsche, unica indicazione per la vetta dello Spitzhorli, nostra prima meta di giornata. Poco dopo, ad un bivio, ad intuito andiamo a destra e, ad una seconda diramazione, sempre ad occhio prendiamo a sinistra. Un lungo traverso ascendente (mantenersi sul sentiero alto) costeggiato dalle Bisse, i canli di irrigaione molto frequenti in questa area, ci conduce su un pascolo alto che percorriamo pianeggiante verso nord sino ad intercettare un indicazione per il passo di Usseri Nanzlike. Ciò ci conferma la retta via e, giunti al passo, prendiamo una buona traccia a destra che risale facilmente sino alla vetta che raggiungiamo dopo un'ora e mezza di spedita marcia. In cima ci attendono una croce, una spianata grande come un campo di calcio e tantissima nebbia; tuttavia, folate di vento, liberano a tratti il panorama e, seppur per pochi istanti, ci appare il trittico del Sempione, la valle di Briga e l'affilato Blietschorn. E' bello anche così, anzi, a detta dell'amico Poli, il vedo non vedo è meglio perché è sexy!
Veloci, scendiamo al passo con destinazione il lontano Magehorn, completamente a sud. Le creste oltre il passo, però ci tentano e le risaliamo trovandoci così a camminare in uno spettacolare (e semplicissimo) saliscendi tutte le vette delle Straffelgrat sino all'ultima dove sono poste delle fortificazioni militari e dove ci accorgiamo che siamo fuori strada. Scendiamo allora con percorso libero verso lo Straffelsee costeggiando a mezzacosta le suddette creste e, dal lago, prendiamo un'ampia traccia verso la Nanztal che ci porta a costeggiare il versante orientale del Magehorn. Grazie alla mappa e alla cortese collaborazione di qualche escursionista incrociato, abbandoniamo la via maestra e cominciamo a risalire liberamente per prati i contrafforti del monte sino a toccare uno sperone dove c'è un totalizzatore dell'acqua del servizio Meteo Svizzero. Puntiamo la cima ora ben visibile, superiamo una giavina e, sempre ad occhio, risaliamo il pendio finale caratterizzato dalla presenza di terreno friabile e rocce instabili. Questo sarà l'unico, breve, tratto che richiede un minimo di attenzione. Superato infine un intaglio tra due grandi massi, già ben visibile dal basso, ci ritroviamo sulla cima che è una grande pietraia. Pranziamo con gli occhi sul Galehorn che sappiamo non avremo il tempo di ascendere, quindi, per la stessa via di salita, torniamo indietro sino ad intercettare il Bistinenpass. Da qui, su facile mulattiera, in circa quaranta minuti precipitiamo all'abitato di Blatte, posto un centinaio di metri sotto il passo. Un ultimo strappo per risalire ed eccoci all'auto dove chiudiamo un anello di ampio respiro che ci ha consentito di visitare verdissimi pascoli di alta quota e panoramiche cime. Con un po' di tempo in più, la gita può essere estesa al meridionale Galehorn, oppure, deviando dopo l'Usseri Nanzlike ad occidente, al Touchhorn, molto affacciato sul passo stesso.
Il dislivello tiene conto di numerosi saliscendi ed ha la pretesa di essere stato calcolato puntigliosamente.
I tempi comprendono circa un'ora di pause complessive.
Per molti km, la pista è ciclabile, pertanto T1, altrimenti T2 sulle Straffelgrat e brevissimi tratti T3 sulle pendici del Magehorn.
Sviluppo: 20 km circa; SE: 32 Km circa.

Contrariamente alla tradizione svizzera, occorre ammettere che in questa area le indicazioni sono di scarso aiuto al neofita.
Partiamo dal grande e libero parcheggio all'Ospizio del Passo alle 6.30 con una dimenticata temperatura inferiore ai venti gradi. Attraversiamo la strada avvalendoci del comodo sottopasso e giungiamo ad una caratteristica costruzione con le persiane bianco rosse. Costeggiamo la casa, per prati attraversiamo una strada secondaria e risaliamo un modesto motto sul quale è adagiato l'ameno abitato di Hopsche che sovrasta un altrettanto ameno laghetto. Ad Hospsche, unica indicazione per la vetta dello Spitzhorli, nostra prima meta di giornata. Poco dopo, ad un bivio, ad intuito andiamo a destra e, ad una seconda diramazione, sempre ad occhio prendiamo a sinistra. Un lungo traverso ascendente (mantenersi sul sentiero alto) costeggiato dalle Bisse, i canli di irrigaione molto frequenti in questa area, ci conduce su un pascolo alto che percorriamo pianeggiante verso nord sino ad intercettare un indicazione per il passo di Usseri Nanzlike. Ciò ci conferma la retta via e, giunti al passo, prendiamo una buona traccia a destra che risale facilmente sino alla vetta che raggiungiamo dopo un'ora e mezza di spedita marcia. In cima ci attendono una croce, una spianata grande come un campo di calcio e tantissima nebbia; tuttavia, folate di vento, liberano a tratti il panorama e, seppur per pochi istanti, ci appare il trittico del Sempione, la valle di Briga e l'affilato Blietschorn. E' bello anche così, anzi, a detta dell'amico Poli, il vedo non vedo è meglio perché è sexy!
Veloci, scendiamo al passo con destinazione il lontano Magehorn, completamente a sud. Le creste oltre il passo, però ci tentano e le risaliamo trovandoci così a camminare in uno spettacolare (e semplicissimo) saliscendi tutte le vette delle Straffelgrat sino all'ultima dove sono poste delle fortificazioni militari e dove ci accorgiamo che siamo fuori strada. Scendiamo allora con percorso libero verso lo Straffelsee costeggiando a mezzacosta le suddette creste e, dal lago, prendiamo un'ampia traccia verso la Nanztal che ci porta a costeggiare il versante orientale del Magehorn. Grazie alla mappa e alla cortese collaborazione di qualche escursionista incrociato, abbandoniamo la via maestra e cominciamo a risalire liberamente per prati i contrafforti del monte sino a toccare uno sperone dove c'è un totalizzatore dell'acqua del servizio Meteo Svizzero. Puntiamo la cima ora ben visibile, superiamo una giavina e, sempre ad occhio, risaliamo il pendio finale caratterizzato dalla presenza di terreno friabile e rocce instabili. Questo sarà l'unico, breve, tratto che richiede un minimo di attenzione. Superato infine un intaglio tra due grandi massi, già ben visibile dal basso, ci ritroviamo sulla cima che è una grande pietraia. Pranziamo con gli occhi sul Galehorn che sappiamo non avremo il tempo di ascendere, quindi, per la stessa via di salita, torniamo indietro sino ad intercettare il Bistinenpass. Da qui, su facile mulattiera, in circa quaranta minuti precipitiamo all'abitato di Blatte, posto un centinaio di metri sotto il passo. Un ultimo strappo per risalire ed eccoci all'auto dove chiudiamo un anello di ampio respiro che ci ha consentito di visitare verdissimi pascoli di alta quota e panoramiche cime. Con un po' di tempo in più, la gita può essere estesa al meridionale Galehorn, oppure, deviando dopo l'Usseri Nanzlike ad occidente, al Touchhorn, molto affacciato sul passo stesso.
Il dislivello tiene conto di numerosi saliscendi ed ha la pretesa di essere stato calcolato puntigliosamente.
I tempi comprendono circa un'ora di pause complessive.
Per molti km, la pista è ciclabile, pertanto T1, altrimenti T2 sulle Straffelgrat e brevissimi tratti T3 sulle pendici del Magehorn.
Sviluppo: 20 km circa; SE: 32 Km circa.
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