MONTE TABOR da Breglia: ..lunga e bella cavalcata inseguiti dalle nuvole!
Oggi Eleonora rinuncia ad una gara di running per farmi compagnia in un bellissimo e assurdo progetto che ho in testa da tanto tempo, ma che solo ieri sera ho pensato di realizzarlo.
Trattasi del trek BREGLIA - PIZZO DI GINO
Trek che ritengo bellissimo per le innumerevoli cime che tocca e per la stupenda e assoluta panoramicità.
Trek che ritengo assurdo per il mio scarso allenamento, visto la noiosa e antipatica fascite plantare che da due mesi mi perseguita...
Ma qualche giorno fà al Pizzo di Gino e ieri con Giulio al bel giro al parco del Campo dei Fiori, ho avuto buone sensazioni... forse sono quasi guarito... quindi perchè non tentare...?!
Certo il vero e unico spirito nell' affrontare questa lunghissima e affascinante cavalcata di cime è e sarà... DOVE ARRIVO.. ARRIVO...
Quindi se già al Bregagno (quindi quasi dopo ben 1400 metri di dislivello positivo) sarò "cotto", pranzeremo lì e poi ci godremo la giornata dalla sua bella e panoramica cima.
Ma andiamo con la cronaca di questa giornata-sogno...
Sveglia alle 2,45 e partenza alle 3.30 da casa nostra in direzione del lago di Como...
Arrivati a Breglia è ancora buio... e appena varchiamo con l' auto l' inizio del paesino quasi ci scontriamo con un enorme cinghiale che, spaventato dall' auto, sbuca improvvisamente a pochi metri da noi... ci guarda per qualche secondo... e poi scompare velocemente...
Io e Ele siamo basiti e ancora spaventati...
Meglio parcheggiare al grosso parcheggio di Breglia, prima di incontrare altri cinghiali nella stretta stradina che porta ai Monti di Breglia... tanto non sono tanti metri di dislivello in più e poi possiamo gradualmente abituarci alla salita, grazie alla dolce pendenza della strada stessa, prima di affrontare la ripida salita che in breve tempo porta a Sant' Amate.
Partiti a camminare da Breglia giungiamo in breve tempo e con una gradevolissima temperatura alla chiesetta di Sant' Amate.
Qui facciamo una energetica colazione a base di barrette gelatinose, dato che a casa non l' abbiamo fatta.
Dopodichè riprendiamo il cammino affrontando con passo deciso e veloce la ripida e tosta salita che porta al Bregagnino... e fin qui le mie gambe e il mio piede reggono bene...
Giunti alla cima del Monte Bregagno decidiamo di riposarci e di fare una seconda colazione... che golosoni!!! :-)
In cima troviamo anche tre cavalli che felicemente mangiano la tenera erba del prato sommitale e ci guardano incuriositi...
Mi fermo qui...???
Nooo... le gambe (stranamente) reggono ancora, quindi proviamo ad andare avanti..
Intanto il sole va e viene, ma è più le volte che ci abbandona, purtroppo... a causa di continui e spettrali passaggi di nuvole basse.
"SPERIAMO che il sentiero sia ben segnato e che la visuale sia sempre buona..." mormoro tra me e me...
Dal Bregagno velocemente scendiamo alla Bocchetta di Senagra, quindi ripida ma corta risalita al Mottone di Rozzo.
Quindi poi discesa alla bella Bocchetta di Rozzo e ennesima risalita al Monte Marnotto, raggiunto deviando di 50-60 metri in salita dal sentiero "ufficiale".
Qui ci riposiamo un pò e mangiamo qualche baretta e delle mandorle accompagnate da un buon the verde caldo, caldo... già perchè le nuvole hanno tenuto piuttosto bassa la temperatura e c' è un sacco di umidità percepita...
Siamo arrivati qui sulla cima del Marnotto senza nessun problema, anche se in 2-3 passaggi occorre mettere le mani sulla roccia. Passaggi molto, molto banali ma che giustificano la mia valutazione complessiva di questo trek, cioè T3.
Mi fermo qui...???
Nooo... le gambe mi assistono ancora quindi proseguiamo...
Scendiamo alla volta dell' ennesima Bocchetta di Galandino, quindi poi ennesima salita al caratteristico Motto d' Aligua.
Ulteriore ripida discesa e giungiamo alla Bocchetta d' Aligua o anche denominata Passo d' Aigua a 1960 metri di altitudine.
Il sentiero è quasi sempre ben segnato (Bianco-Rosso) ma qui è realmente l' unico posto dove troveremo una utile indicazione...
Dalla Bocchetta d' Aligua ancora una volta ci tocca una ripida salita che ci porta alla vetta Simmetral, dopodichè mentre scendiamo perdiamo per qualche centinaio di metri le tracce del sentiero.
Ma ormai il Monte Tabor è davanti a noi e non ci può assolutamente sfuggire...
Ripida e faticosa risalita fuori sentiero, fino ad incrociare un sentiero alto che con un ultimo strappo in salita ci porta finalmente in vetta al Monte Tabor.
Sono le 11,20 e, teoricamente, potrebbe essere fattibile il tentativo di ripartire alla volta del Mot Rasia, poi della Cima delle Pianchette e, infine, del lontano e mitico Pizzo di Gino.
Credo che dalla vetta del Monte Tabor in un' ora e mezza o al massimo in due ore.. sia fattibile la cima del Pizzo di Gino.
Maaaa....
Io onestamente inizio a essere "stanchino" (finora abbiamo fatto 1776 metri di dislivello positivo) e poi sopratutto già da un' ora il sole è completamente sparito dietro a nuvole basse che ci "regalano" un' inquietante e problematica visuale di soli 30-50 metri...
Insomma la voglia c' è di continuare... non è affatto tardi... io non sono ancora a pezzi e Ele viaggia alla grande... siamo molto motivati... ma con questo tempo e queste nuvole basse che senso avrebbe...???
Nessuno secondo noi...
...e poi c' è l' incognita del ritorno...
Io non sono allenato e il ritorno (dal Pizzo di Gino) è realmente lunghissimo verso il monte Bregagno.
Quindi affranti dalla spettrale e nebbiosa atmosfera, divoriamo in fretta il nostro panino e dopo mezz' ora di riposo decidiamo di riprendere il cammino di ritorno.
Qui decidiamo di ripercorrere tutte le cime incontrate e, dopo una lunga camminata condita da continui ed estenuanti sali-scendi, finalmente giungiamo nuovamente in cima al monte Bregagno.
Il Bregagnino è lluminato dal sole, idem il Grona e il lago... le nuvole ci hanno proprio perseguitato in questa lunga camminata in quota, mentre dal Bregagnino stesso in giù è pura estate...!!!
Peccato... le previsioni che avevamo consultato davano una giornata ben diversa dalla "nebbia londinese" che poi ci ha spesso perseguitato e impensierito!
Velocemente scendiamo e risaliamo al Bregagnino e qui facciamo una bella sosta al sole...
Dopodichè scendiamo ancora fino ad arrivare alla panoramica chiesettina di Sant' Amate.
Eleonora ha le gambe assolutamente a posto (grazie al suo micidiale allenamento...), mentre la "testa" è quasi ko... dato che è letteralmente stufa di scendere, e posso ben comprenderla!
La sua vera passione è il mare... il nuoto... il running... la montagna gli piace, ma con minore intensità e con maggiori timori...
Io al contrario ho le gambe quasi ko, ma la "testa" regge ancora bene...
Col senno di poi forse, forse è stato meglio che in vetta al monte Tabor non abbiamo trovato il bel sole... altrimenti credo saremmo ripartiti in direzione del Pizzo di Gino e.... il ritorno, il lunghissimo ritorno sarebbe stato un autentico calvario per entrambi: a me per le gambe e alla mia tostissima Ele per la motivazione psicologica... dato che ora potrebbe tranquillamente tentare di correre una maratona di 100 km., proprio perchè è una sua grandissima passione, ma questa bellissima e lunghissima cavalcata di montagne che il sentiero lambisce dal Pizzo di Gino a Breglia è realmente troppo per la sua voglia e motivazione...
...e si sa l' allenamento conta tantissimo, ma la "testa" spesso ancor di più...
Dopo Sant' Amate ci trasciniamo fino ai Monti di Breglia e poi finalmente fino a Breglia, dove al parcheggio ci attende l' auto... e 4 ambulanze più un elicottero pronti a portare il mio trasfigurato corpo nel più vicino ospedale... :-))
C' erano anche dei bravissimi e signorili cecchini cacciatori ad attendermi... ma io, gentilmente, gli ho fatto capire che non volevo essere abbattuto a fucilate... :-))
Però mi è dispiaciuto... poverini... erano li ad attendermi fiduciosi e speranzosi di porre fine alle mie sofferenze...
CONSIDERAZIONI:
1) Secondo me il trek BREGLIA - PIZZO DI GINO in giornata è realmente fattibile...
2) Ovviamente è necessario avere un ottimo allenamento fisico.. un buon passo.. e tanta "testa"...
3) Partire all' alba, o anche prima, può essere sicuramente l' arma vincente...
4) Portare tanta acqua, dato che se si incontra una bella giornata il sentiero completamente esposto al sole non perdona...
5) Se si arriva al monte Tabor prima delle 11 o di mezzogiorno, il Pizzo di Gino è tentabile...
6) Tenere ovviamente conto del lunghissimo ritorno, perchè anche se è vero che è possibile evitare nel ritorno la risalita alla Cima Pianchette, al Mot Rasia, al Monte Tabor, e forse a qualche altro Motto, risparmiandosi quindi di percorrere 200-300 metri di dislivello positivo.., è altrettanto vero che il sentiero verso il lontano Bregagno è lunghissimo e occorre avere ancora tanta "testa" e tanta energia nelle gambe.
Quindi se al Monte Tabor si arriva molto stanchi, è assolutamente saggio fermarsi e... godere lo spettacolare panorama!
7) Includere in questa lunga, panoramicissima e magnifica cavalcata anche il bellissimo monte Grona è possibile, ma consiglio di farlo al ritorno... quando, una volta giunti a Sant' Amate, se le proprie gambe non ci "insultano" rabbiose si può tentare... :-)
8) Si può anche partire dai monti di Breglia o dall' omonimo parcheggio poco sopra... si risparmia dislivello positivo ma, col buio.., attenzione ai cinghiali in salita con l' auto...!!! :-) ...e poi, credetemi, la vera cartina al tornasole è realmente la salita al monte Tabor... se li arrivate non troppo stanchi allora riposatevi per bene e... poi camminate ad abbracciare il vicino-lontano Pizzo di Gino che già vi guarda e vi sorride... :-)
DISLIVELLO POSITIVO FINO AL MONTE TABOR: 1776 metri
DISLIVELLO POSITIVO TOTALE: 2104 metri
Tempo per arrivare da Breglia alla cima del monte Tabor con le tante pause fatte e un passo molto tranquillo: 6 ore
Quindi con un passo veloce e più allenamento di me ora, penso che da Breglia in 5 ore sia possibile arrivare al Monte Tabor (pause comprese, ovviamente)
ELOGIO FINALE:
Eleonora è stata b r a v i s s i m a ! ! !
Mi ha realmente impressionato il suo allenamento, visto che ieri siamo andati a camminare con il caro Giulio al bel Parco del Campo Dei Fiori.. e l' altro ieri si è "sciroppata" una durissima gara di running, cioè 28 km. al Monte Barro!!!
CHAPEAU Ele...!!!
Anche per i passaggini antipatici sul sentiero che non ami e che hai affrontato e superato alla grande...
Dai... al mare tu e i tuoi amici delfini vi vendicherete contro di me... :-))
Cari saluti a Tutti...
Angelo & Eleonora
P.S.
Perdonate la scarsa qualità delle foto, ma digitalina era intrattabile (ha dormito poco...) e la giornata non era quella ideale per le foto mozzafiato...
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Versi del 12 luglio 1914
Non penso, non mi lagno, non discuto
non dormo
Non voglio né sole, né luna, non saluto il giorno.
Non sento l' afa tra le quattro mura
il vento
Il dono atteso tanto tempo
lo rifiuto.
Non mi rallegra il mattino, né la fuga
sonora dei tranvai.
Vivo cieca al giorno, ignoro l' ora
e il secolo.
Funambola su una corda incrinata.
Ombra dell' ombra
di qualcuno. Sonnambula
di due scure lune.
Stupenda poesia della magnifica e geniale Marina Ivanovna Cvetaeva.
Trattasi del trek BREGLIA - PIZZO DI GINO
Trek che ritengo bellissimo per le innumerevoli cime che tocca e per la stupenda e assoluta panoramicità.
Trek che ritengo assurdo per il mio scarso allenamento, visto la noiosa e antipatica fascite plantare che da due mesi mi perseguita...
Ma qualche giorno fà al Pizzo di Gino e ieri con Giulio al bel giro al parco del Campo dei Fiori, ho avuto buone sensazioni... forse sono quasi guarito... quindi perchè non tentare...?!
Certo il vero e unico spirito nell' affrontare questa lunghissima e affascinante cavalcata di cime è e sarà... DOVE ARRIVO.. ARRIVO...
Quindi se già al Bregagno (quindi quasi dopo ben 1400 metri di dislivello positivo) sarò "cotto", pranzeremo lì e poi ci godremo la giornata dalla sua bella e panoramica cima.
Ma andiamo con la cronaca di questa giornata-sogno...
Sveglia alle 2,45 e partenza alle 3.30 da casa nostra in direzione del lago di Como...
Arrivati a Breglia è ancora buio... e appena varchiamo con l' auto l' inizio del paesino quasi ci scontriamo con un enorme cinghiale che, spaventato dall' auto, sbuca improvvisamente a pochi metri da noi... ci guarda per qualche secondo... e poi scompare velocemente...
Io e Ele siamo basiti e ancora spaventati...
Meglio parcheggiare al grosso parcheggio di Breglia, prima di incontrare altri cinghiali nella stretta stradina che porta ai Monti di Breglia... tanto non sono tanti metri di dislivello in più e poi possiamo gradualmente abituarci alla salita, grazie alla dolce pendenza della strada stessa, prima di affrontare la ripida salita che in breve tempo porta a Sant' Amate.
Partiti a camminare da Breglia giungiamo in breve tempo e con una gradevolissima temperatura alla chiesetta di Sant' Amate.
Qui facciamo una energetica colazione a base di barrette gelatinose, dato che a casa non l' abbiamo fatta.
Dopodichè riprendiamo il cammino affrontando con passo deciso e veloce la ripida e tosta salita che porta al Bregagnino... e fin qui le mie gambe e il mio piede reggono bene...
Giunti alla cima del Monte Bregagno decidiamo di riposarci e di fare una seconda colazione... che golosoni!!! :-)
In cima troviamo anche tre cavalli che felicemente mangiano la tenera erba del prato sommitale e ci guardano incuriositi...
Mi fermo qui...???
Nooo... le gambe (stranamente) reggono ancora, quindi proviamo ad andare avanti..
Intanto il sole va e viene, ma è più le volte che ci abbandona, purtroppo... a causa di continui e spettrali passaggi di nuvole basse.
"SPERIAMO che il sentiero sia ben segnato e che la visuale sia sempre buona..." mormoro tra me e me...
Dal Bregagno velocemente scendiamo alla Bocchetta di Senagra, quindi ripida ma corta risalita al Mottone di Rozzo.
Quindi poi discesa alla bella Bocchetta di Rozzo e ennesima risalita al Monte Marnotto, raggiunto deviando di 50-60 metri in salita dal sentiero "ufficiale".
Qui ci riposiamo un pò e mangiamo qualche baretta e delle mandorle accompagnate da un buon the verde caldo, caldo... già perchè le nuvole hanno tenuto piuttosto bassa la temperatura e c' è un sacco di umidità percepita...
Siamo arrivati qui sulla cima del Marnotto senza nessun problema, anche se in 2-3 passaggi occorre mettere le mani sulla roccia. Passaggi molto, molto banali ma che giustificano la mia valutazione complessiva di questo trek, cioè T3.
Mi fermo qui...???
Nooo... le gambe mi assistono ancora quindi proseguiamo...
Scendiamo alla volta dell' ennesima Bocchetta di Galandino, quindi poi ennesima salita al caratteristico Motto d' Aligua.
Ulteriore ripida discesa e giungiamo alla Bocchetta d' Aligua o anche denominata Passo d' Aigua a 1960 metri di altitudine.
Il sentiero è quasi sempre ben segnato (Bianco-Rosso) ma qui è realmente l' unico posto dove troveremo una utile indicazione...
Dalla Bocchetta d' Aligua ancora una volta ci tocca una ripida salita che ci porta alla vetta Simmetral, dopodichè mentre scendiamo perdiamo per qualche centinaio di metri le tracce del sentiero.
Ma ormai il Monte Tabor è davanti a noi e non ci può assolutamente sfuggire...
Ripida e faticosa risalita fuori sentiero, fino ad incrociare un sentiero alto che con un ultimo strappo in salita ci porta finalmente in vetta al Monte Tabor.
Sono le 11,20 e, teoricamente, potrebbe essere fattibile il tentativo di ripartire alla volta del Mot Rasia, poi della Cima delle Pianchette e, infine, del lontano e mitico Pizzo di Gino.
Credo che dalla vetta del Monte Tabor in un' ora e mezza o al massimo in due ore.. sia fattibile la cima del Pizzo di Gino.
Maaaa....
Io onestamente inizio a essere "stanchino" (finora abbiamo fatto 1776 metri di dislivello positivo) e poi sopratutto già da un' ora il sole è completamente sparito dietro a nuvole basse che ci "regalano" un' inquietante e problematica visuale di soli 30-50 metri...
Insomma la voglia c' è di continuare... non è affatto tardi... io non sono ancora a pezzi e Ele viaggia alla grande... siamo molto motivati... ma con questo tempo e queste nuvole basse che senso avrebbe...???
Nessuno secondo noi...
...e poi c' è l' incognita del ritorno...
Io non sono allenato e il ritorno (dal Pizzo di Gino) è realmente lunghissimo verso il monte Bregagno.
Quindi affranti dalla spettrale e nebbiosa atmosfera, divoriamo in fretta il nostro panino e dopo mezz' ora di riposo decidiamo di riprendere il cammino di ritorno.
Qui decidiamo di ripercorrere tutte le cime incontrate e, dopo una lunga camminata condita da continui ed estenuanti sali-scendi, finalmente giungiamo nuovamente in cima al monte Bregagno.
Il Bregagnino è lluminato dal sole, idem il Grona e il lago... le nuvole ci hanno proprio perseguitato in questa lunga camminata in quota, mentre dal Bregagnino stesso in giù è pura estate...!!!
Peccato... le previsioni che avevamo consultato davano una giornata ben diversa dalla "nebbia londinese" che poi ci ha spesso perseguitato e impensierito!
Velocemente scendiamo e risaliamo al Bregagnino e qui facciamo una bella sosta al sole...
Dopodichè scendiamo ancora fino ad arrivare alla panoramica chiesettina di Sant' Amate.
Eleonora ha le gambe assolutamente a posto (grazie al suo micidiale allenamento...), mentre la "testa" è quasi ko... dato che è letteralmente stufa di scendere, e posso ben comprenderla!
La sua vera passione è il mare... il nuoto... il running... la montagna gli piace, ma con minore intensità e con maggiori timori...
Io al contrario ho le gambe quasi ko, ma la "testa" regge ancora bene...
Col senno di poi forse, forse è stato meglio che in vetta al monte Tabor non abbiamo trovato il bel sole... altrimenti credo saremmo ripartiti in direzione del Pizzo di Gino e.... il ritorno, il lunghissimo ritorno sarebbe stato un autentico calvario per entrambi: a me per le gambe e alla mia tostissima Ele per la motivazione psicologica... dato che ora potrebbe tranquillamente tentare di correre una maratona di 100 km., proprio perchè è una sua grandissima passione, ma questa bellissima e lunghissima cavalcata di montagne che il sentiero lambisce dal Pizzo di Gino a Breglia è realmente troppo per la sua voglia e motivazione...
...e si sa l' allenamento conta tantissimo, ma la "testa" spesso ancor di più...
Dopo Sant' Amate ci trasciniamo fino ai Monti di Breglia e poi finalmente fino a Breglia, dove al parcheggio ci attende l' auto... e 4 ambulanze più un elicottero pronti a portare il mio trasfigurato corpo nel più vicino ospedale... :-))
C' erano anche dei bravissimi e signorili cecchini cacciatori ad attendermi... ma io, gentilmente, gli ho fatto capire che non volevo essere abbattuto a fucilate... :-))
Però mi è dispiaciuto... poverini... erano li ad attendermi fiduciosi e speranzosi di porre fine alle mie sofferenze...
CONSIDERAZIONI:
1) Secondo me il trek BREGLIA - PIZZO DI GINO in giornata è realmente fattibile...
2) Ovviamente è necessario avere un ottimo allenamento fisico.. un buon passo.. e tanta "testa"...
3) Partire all' alba, o anche prima, può essere sicuramente l' arma vincente...
4) Portare tanta acqua, dato che se si incontra una bella giornata il sentiero completamente esposto al sole non perdona...
5) Se si arriva al monte Tabor prima delle 11 o di mezzogiorno, il Pizzo di Gino è tentabile...
6) Tenere ovviamente conto del lunghissimo ritorno, perchè anche se è vero che è possibile evitare nel ritorno la risalita alla Cima Pianchette, al Mot Rasia, al Monte Tabor, e forse a qualche altro Motto, risparmiandosi quindi di percorrere 200-300 metri di dislivello positivo.., è altrettanto vero che il sentiero verso il lontano Bregagno è lunghissimo e occorre avere ancora tanta "testa" e tanta energia nelle gambe.
Quindi se al Monte Tabor si arriva molto stanchi, è assolutamente saggio fermarsi e... godere lo spettacolare panorama!
7) Includere in questa lunga, panoramicissima e magnifica cavalcata anche il bellissimo monte Grona è possibile, ma consiglio di farlo al ritorno... quando, una volta giunti a Sant' Amate, se le proprie gambe non ci "insultano" rabbiose si può tentare... :-)
8) Si può anche partire dai monti di Breglia o dall' omonimo parcheggio poco sopra... si risparmia dislivello positivo ma, col buio.., attenzione ai cinghiali in salita con l' auto...!!! :-) ...e poi, credetemi, la vera cartina al tornasole è realmente la salita al monte Tabor... se li arrivate non troppo stanchi allora riposatevi per bene e... poi camminate ad abbracciare il vicino-lontano Pizzo di Gino che già vi guarda e vi sorride... :-)
DISLIVELLO POSITIVO FINO AL MONTE TABOR: 1776 metri
DISLIVELLO POSITIVO TOTALE: 2104 metri
Tempo per arrivare da Breglia alla cima del monte Tabor con le tante pause fatte e un passo molto tranquillo: 6 ore
Quindi con un passo veloce e più allenamento di me ora, penso che da Breglia in 5 ore sia possibile arrivare al Monte Tabor (pause comprese, ovviamente)
ELOGIO FINALE:
Eleonora è stata b r a v i s s i m a ! ! !
Mi ha realmente impressionato il suo allenamento, visto che ieri siamo andati a camminare con il caro Giulio al bel Parco del Campo Dei Fiori.. e l' altro ieri si è "sciroppata" una durissima gara di running, cioè 28 km. al Monte Barro!!!
CHAPEAU Ele...!!!
Anche per i passaggini antipatici sul sentiero che non ami e che hai affrontato e superato alla grande...
Dai... al mare tu e i tuoi amici delfini vi vendicherete contro di me... :-))
Cari saluti a Tutti...
Angelo & Eleonora
P.S.
Perdonate la scarsa qualità delle foto, ma digitalina era intrattabile (ha dormito poco...) e la giornata non era quella ideale per le foto mozzafiato...
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Versi del 12 luglio 1914
Non penso, non mi lagno, non discuto
non dormo
Non voglio né sole, né luna, non saluto il giorno.
Non sento l' afa tra le quattro mura
il vento
Il dono atteso tanto tempo
lo rifiuto.
Non mi rallegra il mattino, né la fuga
sonora dei tranvai.
Vivo cieca al giorno, ignoro l' ora
e il secolo.
Funambola su una corda incrinata.
Ombra dell' ombra
di qualcuno. Sonnambula
di due scure lune.
Stupenda poesia della magnifica e geniale Marina Ivanovna Cvetaeva.
Tourengänger:
Angelo & Ele

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