Passo Forcola 2226 m
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A tre anni dal primo tentativo, ci riproviamo.
A Gordona, bar San Martino, acquistiamo il permesso per salire alla Trattoria Donadivo. Poiché siamo ancora in bassa stagione e altre concomitanze a noi favorevoli, anche se non ci fermeremo a mangiare alla trattoria, ci fanno il permesso annuale di 2 euro per raggiungerla. Se fossimo andati oltre avremmo avuto bisogno di un permesso giornaliero di 6 euro.
Giunti alla trattoria, nonostante le rassicurazioni della barista, ci è sembrato doveroso avvisare la proprietaria. La signora molto gentile ci spiega il motivo per cui sono nati questi permessi, ed effettivamente non ha tutti i torti anzi…lasciamo l’auto nel posteggio privato con la promessa di vederci al ritorno.
A pochi metri dalla trattoria parte la mulattiera per l’Alpe Orlo.
Raggiuntala, ignoriamo il primo bivio proseguendo tenendo la dx e al successivo, cartello, teniamo sempre la dx, indicazione per l’Alpe Cermine che si raggiunge velocemente.
Passiamo tra le belle baite ristrutturate e alle spalle dell’alpeggio saliamo ripidi verso il Dosso Mottone. Un bivio, cartello su un albero, dà la possibilità di proseguire per l’Alpe Cima con un sentiero più lungo ma più comodo che non sale al Dosso Mottone. Pensando all’eventuale ritorno noi proseguiamo con la ripida salita. Il sentiero però, poco sotto la cima, devia a dx, una traccia invece porta velocemente alle roccette sommitali. La seguiamo e siamo in “cima”. Ottimo punto panoramico. La traccia prosegue, raggiunge il sentiero ufficiale e la già visibile Alpe Cima.
Il sentiero per l’Alpe Forcola prosegue a mezza costa in leggera discesa. Prosegue con qualche sali scendi e raggiunge l’altro alpeggio dove si trova anche un bel bivacco. Qualcuno deve averci soggiornato da poco, c’è ancora odore di fumo!
Breve sosta esplorativa e mangereccia dopo di che proseguiamo in leggera discesa fino all’inizio della risalita per il Passo. Il sentiero, tra pietraia, rimane sul versante assolato, per cui quasi tutto pulito. Il versante opposto e il centro del vallone sono ancora abbondantemente innevati, neve che sarà molto utile per la discesa.
A metà circa della salita troviamo un sentiero, sulla Kompass non c’è, bollato bianco-azzurro che mette in comunicazione questa valle con quella parallela, dell’Alpe di Lendine. In questo modo penso si possa fare un anello attorno al Pizzaccio, altro incompiuto!
Raggiungiamo il P.so, troviamo numerose impronte di marmotte che devono aver scorazzato fino a poco fa da queste parti ma a parte un piccolino non ne vediamo altre.
Scendiamo velocemente su neve, velocemente Marco, che scende sciando, io più imbranata ci metto qualche minuto in più. Non c’è nulla da fare appena prendo velocità divento un manico di scopa…va beh aspetta!
Al termine della neve c’è il bivio per tornare all’Alpe Forcola oppure scendere sul versante opposto all’Alpe Buglio. Poiché la giornata è meravigliosa scegliamo l’Alpe Buglio.
Un ampio e comodo sentiero la raggiunge. A occhio quest’alpeggio non è molto vissuto, le baite non sembrano utilizzate a parte una in ristrutturazione. Sosta pranzo. Tavolo, fontana, silenzio, sole e panorama che volere di più!
Scendiamo ora a Dardano proseguiamo a sx dove troviamo un cartello che indica Voga. Sulla Kompass è riportata una traccia nera mentre c’è un sentiero bollato CAI.
Giunti a Voga un cartello indica chiaramente la prosecuzione per l’Alpe Cermine. Scendiamo al torrente, lo guadiamo e riprendiamo la lunga risalita per l’Alpe.
Dall’Alpe Cermine non ci resta che rifare il percorso fatto in salita.
Sosta alla Trattoria Donadivo, bevuta e lunga chiacchierata con i gestori. Promessa di un ritorno per assaggiare i pizzoccheri di Gordona...ma non solo, il menù sembrava molto invitante!
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