Da Gordona all'alpe Scima,sulla Mulattiera del benefattore
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Ogni mulattiera è un capolavoro di ingegno e gusto. La lunga mulattiera che da Gordona sale all'alpe Cermine è fra le più belle in Valchiavenna. Si tratta della cosiddetta mulattiera del benefattore (la denominazione locale è "strèda de scèrman", cioè strada di Cermine), uno splendido manufatto, realizzato a regola d'arte, che si sviluppa da Gordona a Cermine per circa 4 km e 1000 metri di dislivello. Prima degli anni settanta del Novecento, quando venne realizzata l'attuale carrozzabile che da Gordona raggiunge Bodengo, essa rappresentava la via principale di accesso agli alpeggi sopra Gordona ed alla Val Bodengo stessa. Fu finanziata dal benefattore Giovan Battista Mazzina ("Pin Mazzina") e realizzata, grazie al lavoro di molti Gordonesi, nel 1928-29. Il Mazzina, nato nel 1884, dopo un'infanzia da pastore sugli alpeggi sopra Gordona cercò e trovò fortuna nel settore alberghiero in Sud America, in particolare a Buenos Aires, dove lavorarono diversi gordonesi. Molteplici le sue iniziative benefiche, a Gordona, Mese e Chiavenna. In particolare restaurò anche la cappella dedicata alla Madonna del Rosario lungo la mulattiera, oltre al Monumento ai Caduti, al Municipio ed all'Acquedotto di Gordona. A lui sono state intitolate la scuola primaria e la scuola media di Gordona, dove morì il 19 maggio 1931. Percorrere interamente questa mulattiera è un'esperienza faticosa ma suggestiva. Si può toccare... con piede la sapiente gestione delle pietre e dei dislivelli che agevola per quanto possibile la fatica della salita. Se poi si ha un ottimo allenamento si può puntare più in alto, all'alpe Cima ed all'alpe Forcola. Ma procediamo gradino per gradino.
...(Fonte Paesi di Valtellina)
Francesco Qs Gita era nei miei programmi gia da qualche anno,forse due.
Finalmente in compagnia di Cinzia, Ezio e Francesco decidiamo di percorrerla tutta ,dal primo all'ultimo scalino. Alle 8.30 poggiamo gli scarponi sulla bella e spettacolare mulattiera selciata,l'intero spallone che conduce alla nostra meta rimane tutto al sole, che bello !!!
Dapprima si sale nel bosco di castagni fino al nucleo di baite di Donavivo m 740,, alpe Orlo e alpe Cermine.
Da questo punto in poi inzia il sentiero,naturalmente anche innevato e, man mano che saliamo la neve aumenta il suo spessore. La salita al Dosso Mottone (1909) bisogna farla con attenzione, si scivola spesso causandoci rallentamenti . La bellissima vista della montagne e la valle sottostante trasmettono un grande senso di pace e serenità,ogni tanto qualche sosta ci consente di godere appieno di qs armonia.
Giunti al Dosso Mottone, proseguiamo verso l'alpe di Cima\Scima,la neve supera i 50 cm, si affonda e siamo senza ciaspole.
Nel nucleo di baite spicca il bianco campanile con la cappella rotonda,il luogo trasmette un silenzio ovattato,surreale;dopo qualche passo e sprofondamenti vari decidiamo di fermaci in questo luogo magico,un'altra dimensione come se il tempo si fosse fermato con noi.
Ci godiamo la sosta pranzo, ognuno con il proprio spazio, vicini ma staccati come se ognuno di noi sentisse il bisogno di immergersi nell'incanto immacolato del tepore dei raggi del sole senza alcun bisogno di parlare.
In merito al rientro, potevamo optare per un'anello, ma abbiam preferito scendere a ritroso sulla comoda via gia battuta.
...(Fonte Paesi di Valtellina)

Finalmente in compagnia di Cinzia, Ezio e Francesco decidiamo di percorrerla tutta ,dal primo all'ultimo scalino. Alle 8.30 poggiamo gli scarponi sulla bella e spettacolare mulattiera selciata,l'intero spallone che conduce alla nostra meta rimane tutto al sole, che bello !!!
Dapprima si sale nel bosco di castagni fino al nucleo di baite di Donavivo m 740,, alpe Orlo e alpe Cermine.
Da questo punto in poi inzia il sentiero,naturalmente anche innevato e, man mano che saliamo la neve aumenta il suo spessore. La salita al Dosso Mottone (1909) bisogna farla con attenzione, si scivola spesso causandoci rallentamenti . La bellissima vista della montagne e la valle sottostante trasmettono un grande senso di pace e serenità,ogni tanto qualche sosta ci consente di godere appieno di qs armonia.
Giunti al Dosso Mottone, proseguiamo verso l'alpe di Cima\Scima,la neve supera i 50 cm, si affonda e siamo senza ciaspole.
Nel nucleo di baite spicca il bianco campanile con la cappella rotonda,il luogo trasmette un silenzio ovattato,surreale;dopo qualche passo e sprofondamenti vari decidiamo di fermaci in questo luogo magico,un'altra dimensione come se il tempo si fosse fermato con noi.
Ci godiamo la sosta pranzo, ognuno con il proprio spazio, vicini ma staccati come se ognuno di noi sentisse il bisogno di immergersi nell'incanto immacolato del tepore dei raggi del sole senza alcun bisogno di parlare.
In merito al rientro, potevamo optare per un'anello, ma abbiam preferito scendere a ritroso sulla comoda via gia battuta.
Tourengänger:
Francesco,
francesc92


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Kommentare (13)