Lago Maggiore International Trail 50k
Dopo questa esperienza sono sempre più convinto che l’uomo possa raggiungere limiti inimmaginabili. Certo, non tutti possiamo. In molti casi allenamento e tenacia non bastano, li si parla di strutture fisiche di altro livello (es. tempi sovrumani su gare di 100km o oltre..) ma per quanto riguarda distanze pressoché “umane” è questione di dedizione, pratica e tanta, tanta forza di volontà. Problemi fisici esclusi, ovviamente.... Ah, il più vecchio finisher della 53km aveva 77 anni….!
In vista della “gara dell’anno” (la Dolomiti Extreme Trail 53Km a giugno) cosi definita in quanto obiettivo primario da circa 6 mesi, c’è la necessità di testare (ed allenare) la distanza. Nulla di più comodo della Lago Maggiore International Trail che si disputa quest’oggi con partenza e arrivo a Maccagno. Tanti i dubbi sulla fattibilità, l’obiettivo era finirla, in qualsiasi caso e modo, salvo eventi infortunistici imprevisti. Allenare gare simili non è facile, difatti come allenamento massimo al momento abbiamo effettuato il giro in Val di Muggio per un totale di circa 30Km e 2200 di dislivello. Ma qui si parla di 53Km e 3100…. Le insicurezze sono tante, ma tanta è anche la determinazione ad arrivare in fondo!
....per di più oggi sono da solo, nessun Filo ne Ivano a condividere con me questa gioia/dolore!
Giornata uggiosa e nebbiosa, fortunatamente non fredda, ma con diverse piovigginate lungo il percorso. Si parte dal lungolago di Maccagno Q214 ed in breve si inizia la prima lunga salita che, passando da Veddo e Garabiolo, ci porterà alla grossa centrale Enel vicino all’Alpe Dei e poi fin su al Ristoro del Lago Delio Q932. L’inesperienza ovviamente mi porta a non saper come gestire lo zaino. Ho indubbiamente caricato troppa roba: guanti, cappello, giacca a vento, un sacco di cibo (inusato)… ahimè pazienza, sbagliando si impara. Dopo le code iniziali e il successivo sfaldamento del gruppo, percorro qualche km con Francesco di Malnate, anche lui per la prima volta su questa distanza (e anche lui deciso a percorrere il giro dosando molto le energie).
Raggiunto il primo ristoro (Ristoro Lago D'Elio) ci si butta in discesa costeggiando a W il Monte Borgna e poi giù per percorso scivolossissimo fino a Tronzano Q320 . Le mulattiere con pietre levigate e bagnate saranno devastanti. Raggiunto Pino ecco il secondo ristoro prima della lunga risalita. Salita infida e scivolosa, ogni passo è uno slittamento sulle medesime scivolosissime pietre levigate. Ma vedo che è cosi per tutti! Fortunatamente ho deciso di portare le bacchette, una scelta perfetta. Si crea un minigruppo che viaggia allo stesso ritmo. In particolare ci si scambia impressioni con un ragazzo di Reggio Emilia (che ho conosciuto il giorno prima) e con Fiammetta, un’apparentemente esile ragazza dalla tenacia incredibile! Si passa dai Monti di Bassano Q955 e dalla diga Nord del Lago Delio. Questa è la parte più divertente del percorso, saliscendi su stretti sentieri a mezzacosta. Passiamo sempre paralleli ad una sorta di “canale” artificiale d’acqua.. chissà cos’è..
Dai Monti di Pino si risale pian piano fino all’Alpe Quadra Q1154 (siamo circa al 28° km) ultimo ristoro prima dell’attacco al Paglione. Me la prendo con comodo, sono già abbastanza stremato.. Intanto Fiammetta scopre di essere 3za per ora in classifica femminile e senza pause prosegue come un treno verso la cima! Io rallento un po’, anche perché le gambe inziano a non rispondere più di tanto.
La salita dalla Forcora Q1179 al Monte Sirti Q1344 è devastante. Fatico a corricchiare anche nei trattini in discesa. Osservo la bellezza della Costa del Faietto (con la nebbia per modo di dire..) e su splendide coste erbose passo il Sasso Corbaro Q1555. Qui ritrovo Fiammetta, e percorriamo un paio di km chiacchierando di trail. Con la nebbia non capisco se avessimo raggiunto il Paglione (infatti scoprirò poi che hanno evitato per maltempo), c’è solo la rilevazione del check point e poi si ritorna indietro salendo sul Monte Covreto Q1594. Qualche ragazzo ci supera, ormai sento di aver pesantemente rallentato il passo, siamo circa al 35°km.. Scendiamo verso Monterecchio e poi una lunga strada sterrata in leggera discesa fino alla Forcora… il gruppo si sfalda.
Una sofferenza atroce anche fare una discesa.. ma tengo duro, la testa inizia a mollare ma tutto sommato non ho grossi dolori articolari, perché cedere adesso?? Via!! Dalla Forcora hanno ben pensato di darci la stangata finale fino alla cima del Monte Cadrigna Q1300, dove è presente l’ultimo ristoro. Me la prendo con calmissima e mi rifocillo alla grande.. mi supera un po’ di gente ma non importa, oggi niente stress di quel tipo. Siamo circa al 40°km e manca ancora tanto per scendere. Da qui in poi non ricordo molto bene i punti di passaggio, la testa andava per conto suo. Ad un certo punto mi accorgo che stiamo scendendo per la via di salita (zona Garabiolo) e capisco che hanno modificato il percorso probabilmente per pericolo scivolamenti. Meglio cosi, ora posso orientarmi e so che mancano 3km al massimo.. che non finiranno mai! Cammino diverse volte, finche anche qui mi superano un paio di ragazzi e.. anche Fiammetta! Era rimasta indietro sulla discesa ma ora ne ha decisamente più di me! Arriverà con 2’ di anticipo, complimenti!
Raggiunto Maccagno sembra incredibile aver concluso la gara. Alla fine risulteranno quasi 50Km e 2700 [altri dicono 2900 boh] di dislivello (anzichè i 53km e 3.020 d+ previsti causa deviazione maltempo, meno male…).
Tempo finale di 7h 01’. 55° posizione su 250 circa non me l’aspettavo proprio!
Ovviamente appena si finisce si pensa già alla prossima, questa è la fregatura!!
Tanti complimenti all'ottima organizzazione, tracciato duro ma sempre ben segnano, onnipresente controlli e sicurezza.

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