La Piota (1925 m) e Cima Crocette (1896 m)
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Giro che avevo già fatto il 28/10/2005, ma in queste terre selvagge è sempre bello ritornare.
Parcheggio alla Piazza di Gurro e prendo la mulattiera che sale a sinistra (con sbarra abbassata ma apribile), abbandonando immediatamente quella che avanza in pianura e conduce a Prà del Rù.
Via Terrabona la sterrata porta a Vanzone, evitando di dover lasciare la macchina a Gurro paese e passare dalla Mergugna.
A Vanzone la strada sterrata termina e si continua su sentiero ben segnalato (inizialmente). Il sentiero evita sulla sinistra la cupola del Monte Mater e dopo un breve tratto senza alberi, con bella vista sulla Cannobina inferiore (fino al Generoso…), ritorna nel bosco ed arriva al Bivacco della Fulka. Poco più avanti c’è un bivio con, segnalati, “Alpone” e “Vandra”. Conviene invece tenere la schiena d’asino della montagna e non perdere dislivello (il sentiero percorso è anch’esso segnato). Si esce poi su terreno libero e senza più alcun dubbio sulla direzione da tenere si raggiunge la cima de La Piota per la sua cresta NE.
Dalla Piota prendo il Sentiero Bove in direzione del Passo Crositt. A differenza del 2005 evito la salita al dente centrale, ma per il resto tocco tutte le elevazioni, compresa l’ultima, che pare essere la Cima Crositt vera a e propria. Terreno umido e viscido da percorrere con attenzione (T5), con vari saliscendi.
A proposito di “Crositt" e "Crocette”, questo secondo termine è l’ufficializzazione cartografica del primo (errata, naturalmente: se, ai tempi dei tempi, all’IGM avessero impiegato persone autoctone, non ci sarebbe tutto questo florilegio di errori pacchiani sulle carte; in ogni caso, se in un determinato luogo è in uso il termine dialettale, perché forzare l’italianizzazione? Almeno ora, che abbiamo il discernimento per farlo…). Le croci non c'entrano nulla: “Crositt” deriva da crosa, ripida valletta. E in queste zone, di crose, ce ne sono parecchie…
In ogni caso, dalla Cima scendo rapidamente al Passo Crositt. Da qui, evitando di dirigermi in Val Pogallo, prendo il versante cannobino ed arrivo fino al bivio per il Bivacco Lidesc; poi scendo sulla destra e qui cominciano i problemi. Parecchi traversi su lingue di neve, alcuni dei quali da fare con molta attenzione, sul ripido (sarebbero stati utili i ramponi, ma traversando “lateralmente/verticalmente” li supero lo stesso). Le lingue di neve cancellano il sentiero, che riappare fortunatamente poco prima dell’Alpe Balmo. Lì però si perde nuovamente sotto la neve, per cui effettuo un lungo traverso senza sentiero per aggirare la cresta rocciosa che scende dalla Cima Crositt. Dopo lungo vagare incrocio il sentiero: lo seguo in salita (puntando all’Alpone) e dopo pochi minuti raggiungo Vandra, dove capisco che il sentiero effettivo correva più in alto di dove ero io.
Da Vandra scendo poi sul sentiero che avevo già incrociato e che senza più dubbi porta alla Piazza, passando da Produrrù, Monti Gatto, Paietta e Zucca. Moltissime le macchine targate TI incontrate. Questi monti non sono abbandonati, tutt'altro: ben presidiati e curati, cosa generalmente abbastanza rara.
Interessante giro in zone sempre di grande fascino. Per certi passaggi sarebbe però meglio aspettare la scomparsa della neve (per chi vuole aspettare…).
Tempi:
La Piazza – La Piota (via Vanzone): 2 ore e 15’
La Piota – Cima Crositt (Sentiero Bove): 1 ora e 10’
Cima Crositt – Passo Crositt – Alpe Vandra – La Piazza: 2 ore e 50’

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