Ciaspole al Vished


Publiziert von blepori , 8. Februar 2015 um 16:48.

Region: Welt » Schweiz » Tessin » Bellinzonese
Tour Datum: 8 Februar 2015
Schneeshuhtouren Schwierigkeit: WT5 - Alpine Schneeschuhtour
Wegpunkte:
Geo-Tags: Gruppo Poncione Rosso   CH-TI 
Zeitbedarf: 7:00
Aufstieg: 1650 m
Abstieg: 1650 m
Strecke:Moleno - Paron - Fronn - cima di Visghed Est
Zufahrt zum Ausgangspunkt:Moleno paese. Accesso da Bellinzona Nord (autostrada) via Claro - Preonzo
Kartennummer:CNS 1293 Osogna

"Ciao Lüzi, la gita di domani è un po' complicata". Queste le premesse della gita domenicale. Per una gita invernale con le ciaspole, la meta era in effetti un po' strana: la Cima di Visghéd è molto visitata d'estate per il bel panorama, ma nessuna traccia su Internet di salitori invernali (almeno che siano tornati a riferirne...). Conoscendo il sentiero mi pare anche di capire perché: prima dell'Alpe Fronn c'è un ripido salto nel bosco, che il sentiero supera con una serie di scale e di passaggi obbligati, non proprio il posto più adatto per una ciaspolata. Ma, in partenza, le condizioni sembrano buone: c'è neve, ma non troppa sotto i 1'500 metri, quindi possiamo sperare di arrivare a Fronn senza bisogno delle ciaspole. Alla fine ci fanno decidere la voglia di far una gita non proprio comune e l'idea che lassù d'inverno sarà proprio bello (ammesso che ci arriviamo...). Inoltre la meteo prevede vento tempestoso da Nord e il percorso è tutto rivolto a sud e ben al riparo della parete finale della cima.

Detto fatto, alle 7.10 del mattino siamo a Moleno, quando sta appena albeggiando. La giornata si preannuncia limpida e non troppo fredda. Ci avviamo di buon passo sul sentiero diretto per Roura; dopo un'oretta il sole sbuca alle nostre spalle e colora il bosco e i prati di un rosa intenso. Dopo il bivio della Vacarescia comincia la neve e scopriamo delle tracce di esseri umani: temiamo di essere stati preceduti. Al bivio di Monte Gaggio le tracce però proseguono verso la Val di Moleno: di qui in poi saremo in assoluta solitudine, accompagnati solo da tracce di camosci e, nella parte finale, lepri. Le cascine di Paron immerse nella neve ci offrono degli scorci suggestivi verso il Pizzo di Claro di fronte; pian piano la neve aumenta ma, sapendo cosa ci attende, preferiamo continuare senza mettere le ciaspole.

Passata l'ultima cascina ci inoltriamo nel bosco ai piedi del grande salto: ci sono un paio di spanne di neve, ma si procede in modo non troppo faticoso; si riesce ancora a indovinare il sentiero estivo, grazie anche a una buona traccia di camosci e a qualche provvidenziale segno. Nel frattempo, sulle montagne di fronte si è alzato un vento fortissimo, che solleva grandi nuvole di neve; fortunamtamente siamo in un posto molto ben riparato.

Superiamo il cancelletto che chiude alle capre l'accesso a Fronn e ci avviamo nel tratto impegnativo: il sentiero sale a risvolte alternando scalette a traverse su cenge un po' esposte; fortunatamente le condizioni sono ottime, c'è un po' di neve ma il fondo è asciutto e lo scarpone tiene benissimo. Il posto è fantastico, ma guai a perdere il sentiero a una svolta! Presto arriviamo in vista di Fronn: prima di uscire dal bosco mangiamo qualcosa, in vista della dura fatica della parte finale, e mettiamo le ciaspole. L'uscita sul cocuzzolo di Fronn è stupenda, davanti a noi si apre tutta la valle di Moleno innevata e, in alto, la sagoma arcigna del Visghéd. Una violenta raffica di vento ci incita a proseguire in modo da raggiungere un punto più riparato. Seguiamo il sentiero estivo, che è ben percorribile con le ciaspole nonostante qualche scala; dopo una ripida salita percorriamo il traverso che conduce verso l'Alpe di Vished e, ben presto, usciamo sul prato dell'Alpe, dove ci sono forse 80 cm di neve.

Il posto è magicamente riparato dal vento e fa' persino caldo, mentre più sopra in cresta il vento alza grandi nuvole di neve. L'alpe ed i suoi pascoli sono coperti da un manto candido. Dopo una breve sosta seguiamo il sentiero che porta a Sbordan fin dopo la fascia di rocce e, di lì, attacchiamo il ripido pendio terminale, che è bello carico di neve; la fatica qui comincia veramente a farsi sentire, ma teniamo duro, ormai manca poco! In breve siamo ai piedi della crestina finale, battuta dal vento, che ci porta appena sotto la cima; un po' di ginnastica per aggirare i massi sommitali (attenti ai buchi!) e siamo alla croce di vetta. Il panorama è indescrivibile, una grande cerchia di montagne innevate e, proprio ai nostri piedi, i paesi della Riviera ed il Ticino. Il vento è così forte che dobbiamo quasi tenerci alla croce per non venire gettati a valle.

La discesa è senza storia: scivoliamo rapidamente sulle ciaspole fino a Fronn e poi sfruttando la neve che copre il sentiero verso valle. Poco dopo le 14 siamo di nuovo a Moleno.

Per chi volesse seguire le nostre orme (a proprio rischio e pericolo) alcuni consigli: il percorso è molto bello e suggestivo, in alto in questa stagione è tutto pace e solitudine ed il panorama veramente bello. E' però un percorso faticoso e che richiede un minimo di esperienza alpina; è percorribile con una certa sicurezza solo se il tratto prima di Fronn non è troppo innevato e se non c'è ghiaccio. Evitare periodi troppo freddi e immediatamente dopo abbondanti cadute di neve. Sconsigliamo di salire senza aver mai percorso il sentiero d'estate: se si perdono i passaggi obbligati il percorso diventa estremamente problematico.

Tourengänger: blepori


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Kommentare (1)


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froloccone hat gesagt:
Gesendet am 8. Februar 2015 um 19:14
Complimenti!!!!Il Visghèd in veste invernale non è per tutti...............Ciao ALE


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