Piz Tri 2309 m
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E alla fine ci toccano….prima ciaspolata dell’anno e della stagione e la scelta cade sul Piz Tri.
Partiamo a circa 2 km da Loritto, poco prima del cartello che indica la salita.
Difficilmente non si trova la traccia poiché è una salita pressoché priva di pericoli e quindi piuttosto frequentata. In aggiunta oggi ci sono le bandierine per il raduno scialpinistico che si terrà domani. Abbiamo sfiorato il disastro per un pelo!
Oggi in realtà c’è poca gente, ci precedono i due scialpinisti che stanno segnando il percorso e due ciaspolatori. La neve è poca e non particolarmente bella. Nel bosco ancora ancora si ragiona ma gli ultimi metri per la cima non sono un granchè, anzi…
Si sale con begli zig-zag un poco ripidi e con neve crostosa e ventata. La copertura è scarsa, molta erba e qualche sasso affiora, domani non sarà un gran raduno scialpinistico!
Arrivati in cima, nonostante l’arietta decidiamo di fare sosta pranzo, per goderci il panorama su Adamello & C. Trovato un punto riparato dal vento ci accomodiamo alla meglio.
Nel mentre vediamo arrivare un altro gruppetto di persone. Giungono in cima alla spicciolata e mentre anche loro cercano un posto riparato ci accorgiamo che ci conosciamo, incredibile! Alcuni sono amici del Cai di Parabiago con cui avevamo condiviso delle uscite anni fa. Ma, quello che ha più dell’incredibile, è ritrovare un vecchio amico, di cui avevamo perso le tracce, con cui avevamo fatto qualche camminata agli inizi della nostra carriera escursionistica, almeno 15 anni fa. A questo punto la sosta si prolunga incredibilmente e solo quando non sentiamo più mani e piedi decidiamo di intraprendere la discesa.
Nella speranza di prendere un po’ di calore saliamo alla cimetta accanto al Piz Tri da cui tra l’altro si ha una visuale incredibile della cima. Niente da fare, io perlomeno sono ancora surgelata. La discesa, visto lo stato della neve un po’ mi preoccupava, invece scendiamo senza problemi e velocemente raggiungiamo la piana.
Nei pressi di un bel gruppo di baite notiamo che stanno allestendo il punto ristoro per il giorno dopo, chiediamo se è possibile una variante di discesa e così scatta il toto informazioni…
Si consultano, ci spiegano, ci rispiegano, ci ripensano, ce ne dicono un’altra, tornano sulla prima. Stiamo quasi pensando, forse tornare dalla stessa parte non è poi così male, che finalmente si mettono d’accordo. Ci spiegano per l’ennesima volta e quindi noi li salutiamo prima che ripensino ancora!
La prima parte l’abbiamo capita e il bivio l’abbiamo azzeccato, qualcosa poi è andato storto perché la strada è sparita e ci siamo trovati in mezzo ad alberi abbattuti e rami spaccati, ma ormai eravamo a pochi metri dal ricongiungimento con il sentiero di salita e in qualche modo siamo passati!
Riprendiamo la via di salita e in breve siamo alla macchina!
Tutto sommato la parte che più possiamo definire ciaspolata è stata la variante, su bella neve e senza alcuna traccia!
Il posto merita soltanto per il panorama!
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