Piz Tri 2308 da Moscio - Valcamonica
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Il Piz Tri, una montagna tranquilla in Alta Valcamonica, fattibile con ogni mezzo per via del comodo sentiero militare e soprattutto ricercata nei periodi più valangosi. Insomma è quello che è il Monte Cazzola per gli ossolani.
Il tempo è limitato, ma la voglia di fare nuovi percorsi è tanta, quindi studio la carta e lo sguardo cade su alcuni villaggi, frazioni di Malonno, ma non troppo in quota pensavo. Nazio è subito scartato, poi c'era Narcos ( vicino Lezza ) e anche questa partenza mi pareva inappropriata, non pensavo che Pablo Escobar avesse una base in Valcamonica.
Alla fine la scelta cade su Moscio, altro nome originale ( a Napoli vuol dire lento ).
In auto risalendo dal fondovalle oltrepasso Odecla e alle prime case di Moscio 800 m circa, parcheggio lungo la strada ( averlo saputo risalendo 2 curvette c'era un parcheggio ).
L'attraversamento del villaggio comporta dei pericoli però, accanto a paciosi felini, c'era un cane tipo schnauzer grande che mi viene incontro ringhiando e si ferma solo a pochi centimetri dalle mie parti nobili.
Uscito dalla parte alta del paesino, la bella mulattiera sale e confluisce su una stradina cementata e più ampia. Salendo arrivo a un bivio alle prime baite di Casgiola, entrambe le varianti vanno bene, io prendo quella di destra che è più corta, riservando l'altra per la discesa. La strada arriva alle baite di Tomel 1150 m. Dove prendo a destra il sentiero con segni blu del Fletta Trail.
Viste le abbondanti piogge, un pò di preoccupazione me le danno i guadi dei torrenti visti in carta. Invece il primo guado è abbastanza tranquillo, il secondo è più irruento, infatti è il ramo principale del Torrente Malonno, per fortuna un paio di tronchi saggiamente ricoperti di zolle d'erba, permettono un sicuro transito, il terzo guado è un ruscello più tranquillo invece.
La mia traccia arriva su una strada sterrata, che verso sinistra mi porta al bell'alpeggio di Campo di Landò 1450 m. Rientrato nel bosco salgo fino a uscire in un pascolo con bovini, qui smarrisco traccia e segni.
Risalgo cercando di evitare le torte fresche delle vacche, prendo una piccola traccia che in piano e poi in risalita mi porta alla sterrata che arriva alla Malga Campello di Landò 1830 m circa. Qui c'è già un sentiero militare che sale con larghe svolte, ma siccome ho voglia di inzupparmi i piedi, faccio molti tagli nell'erba bagnata, fino alla confluenza con un sentiero segnato in bianco-rosso : è il 195 che viene da Edolo.
Ancora qualche taglio per evitare i larghi giri della militare e sono al nevaio residuo sotto la vetta, sarà l'unica neve che toccherò, poi non resta che salire due roccette fino alla croce di vetta del Piz Tri 2308 m.
La discesa quasi per stessa via fino alle baite di Tomel 1150, Qui risalgo pochi metri a destra e prendo l'altra variante che scende alle baite di Casgiola. Da qui fedelmente come all'andata eccetto l'attraversamento di Moscio, fatto più a sinistra per evitare l'aggressivo cagnaccio.
Il tempo è limitato, ma la voglia di fare nuovi percorsi è tanta, quindi studio la carta e lo sguardo cade su alcuni villaggi, frazioni di Malonno, ma non troppo in quota pensavo. Nazio è subito scartato, poi c'era Narcos ( vicino Lezza ) e anche questa partenza mi pareva inappropriata, non pensavo che Pablo Escobar avesse una base in Valcamonica.
Alla fine la scelta cade su Moscio, altro nome originale ( a Napoli vuol dire lento ).
In auto risalendo dal fondovalle oltrepasso Odecla e alle prime case di Moscio 800 m circa, parcheggio lungo la strada ( averlo saputo risalendo 2 curvette c'era un parcheggio ).
L'attraversamento del villaggio comporta dei pericoli però, accanto a paciosi felini, c'era un cane tipo schnauzer grande che mi viene incontro ringhiando e si ferma solo a pochi centimetri dalle mie parti nobili.
Uscito dalla parte alta del paesino, la bella mulattiera sale e confluisce su una stradina cementata e più ampia. Salendo arrivo a un bivio alle prime baite di Casgiola, entrambe le varianti vanno bene, io prendo quella di destra che è più corta, riservando l'altra per la discesa. La strada arriva alle baite di Tomel 1150 m. Dove prendo a destra il sentiero con segni blu del Fletta Trail.
Viste le abbondanti piogge, un pò di preoccupazione me le danno i guadi dei torrenti visti in carta. Invece il primo guado è abbastanza tranquillo, il secondo è più irruento, infatti è il ramo principale del Torrente Malonno, per fortuna un paio di tronchi saggiamente ricoperti di zolle d'erba, permettono un sicuro transito, il terzo guado è un ruscello più tranquillo invece.
La mia traccia arriva su una strada sterrata, che verso sinistra mi porta al bell'alpeggio di Campo di Landò 1450 m. Rientrato nel bosco salgo fino a uscire in un pascolo con bovini, qui smarrisco traccia e segni.
Risalgo cercando di evitare le torte fresche delle vacche, prendo una piccola traccia che in piano e poi in risalita mi porta alla sterrata che arriva alla Malga Campello di Landò 1830 m circa. Qui c'è già un sentiero militare che sale con larghe svolte, ma siccome ho voglia di inzupparmi i piedi, faccio molti tagli nell'erba bagnata, fino alla confluenza con un sentiero segnato in bianco-rosso : è il 195 che viene da Edolo.
Ancora qualche taglio per evitare i larghi giri della militare e sono al nevaio residuo sotto la vetta, sarà l'unica neve che toccherò, poi non resta che salire due roccette fino alla croce di vetta del Piz Tri 2308 m.
La discesa quasi per stessa via fino alle baite di Tomel 1150, Qui risalgo pochi metri a destra e prendo l'altra variante che scende alle baite di Casgiola. Da qui fedelmente come all'andata eccetto l'attraversamento di Moscio, fatto più a sinistra per evitare l'aggressivo cagnaccio.
Tourengänger:
Antonio59 !

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Kommentare (2)