Corno di Barbione, M. Palone di Bondone e Piz Tri... tris di cime solitarie.
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Vista la mia situazione fisica attuale oggi decidiamo per un giro di “ripiego”, un giro pensato tempo fa e mai realizzato, un giro in zone in parte conosciute che mi fanno dire a escursione conclusa: che “ripiego”!!!
Partiamo da Plinas, posto non facile da trovare ma molto bello, nei paraggi una palina ci segnala il Sentiero 4 Luglio che sale al Piz Tri, ignoriamo tale indicazione per incamminarci lungo la bella sterrata che parte a destra della palina. Come dicevo la sterrata non è per nulla monotona, attraversa un bel bosco con zone attrezzate per pic-nic e finisce dopo circa 40 minuti in un valloncino adibito a pascolo. Qua troviamo la palina con le indicazioni per la Porta di Barbione.
Il sentiero s’impenna deciso, con il sole che oramai impatta sui nostri corpi in maniera devastante, senza sforzarci troppo con una serie di stretti tornanti ci portiamo verso la Malga Campade e subito dopo siamo ai piedi di una bella conca con il Corno di Barbione ben visibile; seguiamo con attenzione la bollatura, ma volendo si sale senza percorso obbligato, l’importante è puntare sul soprastante goletto franoso.
Siamo alla Porta di Barbione e da qua la visuale è veramente sublime, ci dividiamo con i 4 locals che ci hanno accompagnato per un bel tratto e ora saliamo al Corno, mentre loro vanno verso il Passo Salina. La salita al Corno è facile, si può fare in cresta partendo dal Passo oppure seguendo il sentiero che corre a sinistra della cresta per poi risalire ripidamente e senza traccia verso il Barbione, noi siamo saliti lungo il sentiero e siamo scesi dalla cresta. Il Corno di Barbione è poco frequentato e si vede, non c’è traccia di passaggio umano, noi per non lasciare anonima questa cima abbiamo costruito un piccolo ometto, dove abbiamo infilato il piccolo cartello di divieto di caccia e apposto la scritta della cima.
Siamo di nuovo alla Porta di Barbione, e ora, seguendo sempre il sentiero 143, con un lungo traverso puntiamo verso ila Passo Salina, la traccia è stretta e con alcuni tratti un poco franati, si passano un paio di zone un po esposte, e con un ultimo strappo siamo al Passo Salina dove ritroviamo i 4 locals. Ancora una volta ci dividiamo, loro puntano verso i Laghi Rotondo e Lungo, noi invece saliamo per cresta (N) sino alla seconda cima solitaria della giornata. La cresta non è bollata, ma la traccia c’è, è una sorta di sentiero delle capre, fate comunque attenzione ad un paio di zone esposte. L’ometto è presente ma ancora una volta notiamo la poca frequentazione anche su questa cima. 4h.
Ci fermiamo a mangiare al Passo, con il calore che oramai ha raggiunto livelli insopportabili, restare fermi per troppo tempo significa fare la fine di una fava decorticata, o di un pistacchio senza guscio, o di una carruba senz… insomma, non è il caso di star lì troppo a cinquantarla. Dal Passo ci incamminiamo sul Sentiero 4 Luglio, che lasciamo per fare una piccola deviazione su cresta, poi via ancora sul 4 Luglio sino alla deviazione per il Piz Tri che risaliamo con facilità. Incredibile ma vero siamo soli, le uniche poche persone presenti sono sedute a duecento metri di distanza.
Ora comincia la discesa, teoricamente dovremmo riprendere il Sentiero 4 Luglio, ma la bollatura che costeggia il Piz ci incuriosisce, curiosità che termina quando ci accorgiamo che il sentiero scende verso Malga Campade. Qua faccio la cacata della giornata, invece di ritornare sui nostri passi decido di fare un traverso che teoricamente va a riagganciarsi al 4 Luglio, sembra ci siano tracce, sembra… ci ritroviamo in un esteso bosco di rododendri e ginepri, praticamente quando non sfondiamo galleggiamo come cristo sulle acque, una situazione poco piacevole che Rosa mi fa notare alla sua maniera, le orecchie fischiano ancora adesso. Tra un rododendro e l’altro ecco il “classico” metro di erba dove incontrare una zecca non è difficile. Che palle!
Con fatica spuntiamo sul 4 Luglio, e prima di scendere al Lago Piz Tri finalmente troviamo la deviazione 144/7 che ci porta a Plinas, un sentiero a tratti piacevole che sbuca su una sterrata, passa i bellissimi Fienili Plinas e in pochi passi siamo di nuovo a Plinas con la sua bella chiesetta.
Nota 1): Divertente giro nella Valle di Corteno, un giro gustoso, dove tra una fatica e l’altra si trova la maniera di godersi l’infinito panorama. Giro da allungare a piacere, giro da fare anche lungo le creste, e la prossima volta lo farò. Mi permetto di consigliarlo.
Nota 2): Paro,paro…
Memento Vanzina: Oltre ai tuoi film di m…a ci hai lasciato pure la coppia Boldi- De Sica!!!
A’ la Prochaine! Menek, Rosa
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