Esordio ai Corni di Canzo: pathos e adrenalina al CORNO OCCIDENTALE
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CORNI DI CANZO... per me e Ele sono ancora sconosciuti e quindi oggi decidiamo di fargli una timida visitina...
Oggi decidiamo di godercela in tutti i sensi: quindi sveglia un pò dopo il solito e rituale orario previsto per le camminate... poi colazione tranquilla e super abbondante... e via verso questi Corni, ancora misteriosi per noi.
Arrivati a Canzo, facciamo una seconda veloce colazioncina in un bel bar della piazza con un buon caffè e delle buonissime brioches... praticamente ora abbiamo almeno 2000 calorie da smaltire...!!! :-)
Quindi percorriamo con l' auto via Monte Rai, poi via Gajum e, oltrepassato un piccolo ponte, giungiamo alle Fonti di Gajum, dove dopo pochi metri parcheggiamo subito a sinistra in un ampio slargo. (483 mt.)
Al parcheggio troviamo subito il cartello con l' indicazione Prim' Alpe (30 minuti) e Terz' Alpe (45 minuti) che indica chiaramente di seguire una bella e larga mulattiera (Via per le Alpi) in leggera salita.
Quindi iniziamo a salire e oltrepassiamo prima la Prim' Alpe (721 mt.) e poi la Sorgente di San Gerolamo (728 mt.).
Circa 60 metri dopo la sorgente troviamo alla nostra sinistra un cartello con indicato Rif. S.E.V. ai Corni (1 ora e 50 minuti) e Vetta dei Corni (2 ore e 20 minuti).
Abbandoniamo la mulattiera e prendiamo questo sentiero che lentamente si immerge in una bella e grande pineta. Trattasi del sentiero N.5 che con decisione ci fà guadagnare quota e gradatamente si inoltra nel versante Nord della dorsale.
Dopo 1 ora e 40 minuti dalla partenza dal parcheggio, arriviamo ad un rifugio chiuso... è il rifugio S.E.V. (1250 mt.) e la vista è assolutamente meravigliosa: Monte San Primo... Bellagio... Grignone... Grigna... Resegone... l' aria è talmente tanto tersa e nitida che sembra quasi di poter toccarle con mano queste magnifiche e lontane cime...
Beviamo una bella tazza di thé caldo e poi ci rimettiamo in marcia...
Proprio dietro al rifugio troviamo un' ennesima e precisa indicazione: Forcella dei Corni (10 minuti), Corno Centrale (30 minuti) e Corno Occidentale (35 minuti).
Quest' ultimo è la nostra meta odierna.
Arriviamo in pochi minuti alla Forcella dei Corni e qui prendiamo l' itinerario di destra che porta in vetta al Corno Occidentale.
Poco prima della cima incontriamo delle roccette da superare (massimo passaggi di 1° grado ma, come è capitato a me, per non far fare a Ele passaggi troppo impegnativi sono andato in "perlustrazione" facendo così, sia in salita che poi in discesa, una via in un canalino non fattibile per lei e di grado nettamente superiore...).
Eleonora supera con coraggio e bravura queste roccette e giungiamo alla vetta del Corno Occidentale (1387 mt. ciò che indica la targhetta di vetta...).
Veloce cambio di maglietta e, anche se c' è un fastidioso e freddo vento, decidiamo di pranzare con due buonissime "PUCCE" pugliesi fatte da noi con il mitico lievito madre... CHE BUONE...!!!
Dopo circa 20minuti decidiamo di scendere, ma Ele mi fa chiaramente capire che non ha nessuna intenzione di scendere dal percorso fatto in salita, cioè da quelle roccette poste poco sotto la vetta.
Quindi altra mia "esplorazione" di un sentiero che proviene in direzione opposta al sentiero da noi seguito in salita.
Faccio un pò di cresta e un passaggio un pò delicato... poi sembra più fattibile... quindi ritorno da Eleonora e insieme percorriamo il suddetto tratto.
Mentre scrivo la relazione grazie al ferratissimo ed esperto Giulio
gbal vengo a scoprire che il passaggio un pò delicato da noi percorso altro non è che il "famoso" Passo della Vacca" (...non pensate subito ed erroneamente ad una grande ed eccezionale interprete, nonchè nipote di Mubarak, dell' esoterica e sacrale danza del Bunga-Bunga...)
Dopo qualche decina di metri incontriamo delle catene che scendono (il probabile arrivo della ferrata...) mentre il nostro sentiero scende verso il lato occidentale del Corno... ma ormai, vista la continua esposizione, Ele è al limite e sempre più tesa...
Non voglio rischiare che si blocchi dalla paura e quindi decido di ritornare con lei all' intaglio del Passo della Vacca dove pochi metri dopo avevo notato un ripido canalino pietroso che scendeva verso il versante Nord.
Il suddetto canalino non era certamente una allegra passeggiata, ma almeno era fattibile e, sopratutto, non presentava tratti con notevoli salti e esposizioni: cose che la mia Ele non ama assolutamente!
Scendiamo molto lentamente e molto prudentemente e dopo un pò noto, 60-70 metri sotto di noi, una particolare struttura, proprio sul bel prato orizzontale... (che poco dopo scoprirò essere il Crocefisso in legno dedicato alla memoria di Don Carlo Gerosa).
Finalmente termina il canalino e giungiamo al prato e al Crocefisso che avevo notato dall' alto.
Permettemi: B R A V A A A A A . . . . . Eleonora!!!
...e chi ha mai visto un "delfino" salire e scendere al Corno Occidentale...???!!!
Dal Crocefisso prendiamo il sentiero N.1 che in breve ci porta alla Terz' Alpe (793 mt.).
Dopodichè prendiamo il sentiero N.3 che ci porta prima alla Second' Alpe (721 mt.), poi oltrepassiamo un grande Tiglio e sempre in discesa giungiamo alla Prim' Alpe e infine al parcheggio alle Fonti di Gajum.
CONCLUSIONI:
bellissima camminata condita da vero PATHOS nella sua parte iniziale, visto che per noi era tutto nuovo... e da vera ADRENALINA per qualche delicato passaggio e per la discesa nel canalino pietroso...
Complimenti Ele, oggi non era affatto facile per te ma alla fine anche il Corno Occidentale ti ha guardato con vera curiosità e poi ha esclamato con sincera ammirazione: " CHAPEAU DAUPHIN!!! "
Angelo & Eleonora
***************************************************************************************
L' amore non ha tempo.
Non è il mio amore contrapposto al tuo amore.
L' amore non è mai personale.
Possiamo amare un altro ma, quando questo amore è circoscritto, limitato a una persona, non è più amore.
Dove c' è veramente amore, non c' è divisione di tempo o pensiero, né ci sono tutte le complessità della vita, il tormento e la confusione, le incertezze, le gelosie, gli affanni impliciti in essa.....
L' amore visto e raccontato splendidamente da un grande uomo e un grande mistico: J. Krishamurti
Oggi decidiamo di godercela in tutti i sensi: quindi sveglia un pò dopo il solito e rituale orario previsto per le camminate... poi colazione tranquilla e super abbondante... e via verso questi Corni, ancora misteriosi per noi.
Arrivati a Canzo, facciamo una seconda veloce colazioncina in un bel bar della piazza con un buon caffè e delle buonissime brioches... praticamente ora abbiamo almeno 2000 calorie da smaltire...!!! :-)
Quindi percorriamo con l' auto via Monte Rai, poi via Gajum e, oltrepassato un piccolo ponte, giungiamo alle Fonti di Gajum, dove dopo pochi metri parcheggiamo subito a sinistra in un ampio slargo. (483 mt.)
Al parcheggio troviamo subito il cartello con l' indicazione Prim' Alpe (30 minuti) e Terz' Alpe (45 minuti) che indica chiaramente di seguire una bella e larga mulattiera (Via per le Alpi) in leggera salita.
Quindi iniziamo a salire e oltrepassiamo prima la Prim' Alpe (721 mt.) e poi la Sorgente di San Gerolamo (728 mt.).
Circa 60 metri dopo la sorgente troviamo alla nostra sinistra un cartello con indicato Rif. S.E.V. ai Corni (1 ora e 50 minuti) e Vetta dei Corni (2 ore e 20 minuti).
Abbandoniamo la mulattiera e prendiamo questo sentiero che lentamente si immerge in una bella e grande pineta. Trattasi del sentiero N.5 che con decisione ci fà guadagnare quota e gradatamente si inoltra nel versante Nord della dorsale.
Dopo 1 ora e 40 minuti dalla partenza dal parcheggio, arriviamo ad un rifugio chiuso... è il rifugio S.E.V. (1250 mt.) e la vista è assolutamente meravigliosa: Monte San Primo... Bellagio... Grignone... Grigna... Resegone... l' aria è talmente tanto tersa e nitida che sembra quasi di poter toccarle con mano queste magnifiche e lontane cime...
Beviamo una bella tazza di thé caldo e poi ci rimettiamo in marcia...
Proprio dietro al rifugio troviamo un' ennesima e precisa indicazione: Forcella dei Corni (10 minuti), Corno Centrale (30 minuti) e Corno Occidentale (35 minuti).
Quest' ultimo è la nostra meta odierna.
Arriviamo in pochi minuti alla Forcella dei Corni e qui prendiamo l' itinerario di destra che porta in vetta al Corno Occidentale.
Poco prima della cima incontriamo delle roccette da superare (massimo passaggi di 1° grado ma, come è capitato a me, per non far fare a Ele passaggi troppo impegnativi sono andato in "perlustrazione" facendo così, sia in salita che poi in discesa, una via in un canalino non fattibile per lei e di grado nettamente superiore...).
Eleonora supera con coraggio e bravura queste roccette e giungiamo alla vetta del Corno Occidentale (1387 mt. ciò che indica la targhetta di vetta...).
Veloce cambio di maglietta e, anche se c' è un fastidioso e freddo vento, decidiamo di pranzare con due buonissime "PUCCE" pugliesi fatte da noi con il mitico lievito madre... CHE BUONE...!!!
Dopo circa 20minuti decidiamo di scendere, ma Ele mi fa chiaramente capire che non ha nessuna intenzione di scendere dal percorso fatto in salita, cioè da quelle roccette poste poco sotto la vetta.
Quindi altra mia "esplorazione" di un sentiero che proviene in direzione opposta al sentiero da noi seguito in salita.
Faccio un pò di cresta e un passaggio un pò delicato... poi sembra più fattibile... quindi ritorno da Eleonora e insieme percorriamo il suddetto tratto.
Mentre scrivo la relazione grazie al ferratissimo ed esperto Giulio

Dopo qualche decina di metri incontriamo delle catene che scendono (il probabile arrivo della ferrata...) mentre il nostro sentiero scende verso il lato occidentale del Corno... ma ormai, vista la continua esposizione, Ele è al limite e sempre più tesa...
Non voglio rischiare che si blocchi dalla paura e quindi decido di ritornare con lei all' intaglio del Passo della Vacca dove pochi metri dopo avevo notato un ripido canalino pietroso che scendeva verso il versante Nord.
Il suddetto canalino non era certamente una allegra passeggiata, ma almeno era fattibile e, sopratutto, non presentava tratti con notevoli salti e esposizioni: cose che la mia Ele non ama assolutamente!
Scendiamo molto lentamente e molto prudentemente e dopo un pò noto, 60-70 metri sotto di noi, una particolare struttura, proprio sul bel prato orizzontale... (che poco dopo scoprirò essere il Crocefisso in legno dedicato alla memoria di Don Carlo Gerosa).
Finalmente termina il canalino e giungiamo al prato e al Crocefisso che avevo notato dall' alto.
Permettemi: B R A V A A A A A . . . . . Eleonora!!!
...e chi ha mai visto un "delfino" salire e scendere al Corno Occidentale...???!!!
Dal Crocefisso prendiamo il sentiero N.1 che in breve ci porta alla Terz' Alpe (793 mt.).
Dopodichè prendiamo il sentiero N.3 che ci porta prima alla Second' Alpe (721 mt.), poi oltrepassiamo un grande Tiglio e sempre in discesa giungiamo alla Prim' Alpe e infine al parcheggio alle Fonti di Gajum.
CONCLUSIONI:
bellissima camminata condita da vero PATHOS nella sua parte iniziale, visto che per noi era tutto nuovo... e da vera ADRENALINA per qualche delicato passaggio e per la discesa nel canalino pietroso...
Complimenti Ele, oggi non era affatto facile per te ma alla fine anche il Corno Occidentale ti ha guardato con vera curiosità e poi ha esclamato con sincera ammirazione: " CHAPEAU DAUPHIN!!! "
Angelo & Eleonora
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L' amore non ha tempo.
Non è il mio amore contrapposto al tuo amore.
L' amore non è mai personale.
Possiamo amare un altro ma, quando questo amore è circoscritto, limitato a una persona, non è più amore.
Dove c' è veramente amore, non c' è divisione di tempo o pensiero, né ci sono tutte le complessità della vita, il tormento e la confusione, le incertezze, le gelosie, gli affanni impliciti in essa.....
L' amore visto e raccontato splendidamente da un grande uomo e un grande mistico: J. Krishamurti
Tourengänger:
Angelo & Ele

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