Tre camosci per tre cime: Morissolo, Morissolino e Spalavera
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Quando si prova a tornare camosci...
Quando il ravanare diventa Arte...
La mia giornata inizia molto presto: oggi sono io a regalarmi una gita a (quasi) chilometro zero!
Rinunciato a fare il giro da Domodossola per raggiungere Cannero (!), per causa frana sulla litoranea, e consultato l' orario della Navigazione Lago Maggiore, vedo subito che mi sarà possibile, dopo una doppia traversata del lago, ritrovarmi insieme ai miei compagni al punto di partenza della gita di oggi!
Se quest' ultima fosse solo consistita nel percorso in battello, già la mia giornata l' avrei considerata una sublime riuscita...
L' alba dalle dita rosee è ancora addormentata quando arrivo sul bellissimo lungolago di Cannobio. Sono molto in anticipo: l' orario della corsa in battello va rispettato, non ho voluto correre il rischio del minimo ritardo.
Non c' è un anima in giro, mi gusto questo silenzio, questa solitudine, ammirando emozionata i paesaggi che mi abbracciano a 360 gradi.
Arriva, elegante, il "Cerbiatto": poteva portare nome più azzeccato il mio battello?
Intabarrata nei miei numerosi strati di abiti, rimango all' aperto, sul ponte anteriore.
Ogni secondo del viaggio è un incanto.
Taccio. Racconteranno le foto quest' incanto.
Mi sbraccio felice arrivando al debarcadero di Luino: Ale, Emiliano, ciao! che bello rivedersi! finalmente, oggi, il nostro Tris, atteso da settimane!
Seduti fuori, già ci balza il cuore in gola vedendo la nostra prima cima, il Morissolo, ardita guglia se vista dal lago!
"Eccoli, i miei tre matti! Glielo faccio vedere io, il mio lato più barbaro!"
Cannero. Dopo pochi passi sulla bellissima mulattiera che sale a Oggiogno, aria di primavera: via giacca, maglietta numero due e berretta!
Sembra essere passato solo un attimo, già siamo a Oggiogno, stupendo balcone sul lago. Eccoci già all' Alpe Ronno. Non è che corriamo: le nostre sei gambe vanno da sole, felici della prossima trasformazione in dodici zampe di camosci! I nostri sei piedi pure, presto dodici zoccoli!
Quando il ravanare diventa Arte, perchè si prova a tornare camosci...
Sulla nostra guglia, ci arrampichiamo proprio come piace a noi tre, "alla camoscio"!
Scegliamo, prendendoci tutto il tempo necessario, i passaggi più ripidi, le rocce più solide, gli ontani più robusti, le prese più stravaganti, gli strapiombi più impressionanti...
"Ragazzi, cosa succede se scivolo giù?"
"Tranquilla, ti aggrappi a un ontano!"
Arrampichiamo sul tipo di terreno che tutti e tre prediligiamo: bello in piedi! Bello vario, passando da rocce a terriccio, da paglia a fogliame, da sassolini a arbusti!
"Mi sto facendo le cosce per il temibile Rondadura con le ciaspole!" Ridiamo come matti!
Emiliano ricorda come fosse ieri la sua terribile salita solitaria in invernale, dentro alla neve fino alla pancia, proprio come un ungulato...Il racconto ci impressiona molto, Ale ed io: camosci per ridere finchè si vuole, ma pur semplici esseri umani...
"Cosa faccio se si sgretola la roccia sotto lo zoccolo?"
"Ti fermi sulla tacca appena sotto!"
Vorremmo questo arrampicare non finisse mai: invece eccoci in vetta!
Dopo una breve pausa si riparte, Morissolino in punto di mira, su dolci pendenze.
Panini di Vetta: quello di Ale, mezzo metro di lunghezza...io che devo sempre forzarmi a mangiare, e che spesso spezzetto mezzo panino per lasciarlo alle bestie! Teoria di Ale: "Panino deglutito, subito digerito e metabolizzato, a beneficio delle energie bruciate e di quelle a venire! Garantito: non un grammo di grasso!"
Effettivamente Ale non porta un solo grammo di grasso superfluo!
Mah...io intanto faccio il mio panino a tocchetti che lancio nel prato.
Perdiamo una mezzoretta a cercare il percorso più veloce per raggiungere Colle, su e giù, giù e su, nel bosco, nei prati, ravanando in mezzo a ontani e rododendri già carichi di gemme primaverili. "Ravanare!", il verbo ci piace da matti!
Si corre, ragazzi! Non manchiamo l' appuntamento con lo Spalavera, ultima cima del Tris!
Gran consultare di cartina, orologi, dislivelli, numero di chilometri.
Colle: su di corsa allo Spalavera, malgrado un poco di affanno, entusiasti, allegri!
Breve fermata sulla cima: "Ragazzi, quanti minuti di pausa? faccio in tempo a bere un sorso di tè, a svestirmi?" Rimango in calzamaglia e magliettina, che caldo!
(...E pensare che ho nello zaino (otto chili di peso) ramponi, gamasce, scorta di abiti caldi!!! "Sono appena tornata dal Cristallina, come faccio a sapere che sul lago è arrivata la primavera, perchè non me l' avete detto?!")
Scendiamo correndo, sui prati secchissimi perciò scivolosi, ridendo e lanciando grida come bambini! Che bello, sentirsi camosci per un momento!
"Le mie cosce da Rondadura! Che progressi, oggi!"
Lunga è ancora la discesa da Colle, nel bel bosco; a momenti nuotiamo in un mare di foglie di faggio: "Aiuto, è scomparso Ale sotto una valanga!" Arriva anche l' attraversamento di un rio ghiacciato: ma i ragazzi, dopo il loro Scrigno di Poltrinone di ieri, non temono nessuna lastra gelata, anzi! se la ridono felici! Io sono tranquilla: basta estrarre i ramponi dallo zaino ah ah!
Ritroviamo Oggiogno e la mulattiera veloce per Cannero. Il calar della sera su lago e borgo è uno splendore di fuoco, centinaia di gradazioni di colore che pochi pittori hanno sulla loro tavolozza...
I tre camosci contemplano, commossi...
Cannero, abbiamo quasi un ora prima del battello. Pasticceria, golosità squisite, le bocche piene di delizie di zucchero!
Ricordate? Non un grammo di grasso! Già tutto metabolizzato e pronto all' uso!
Facciamo la traversata fuori sul ponte anteriore del traghetto, unici tra decine di passeggeri: ci protegge il nostro bruno pelo invernale!
Ancora, ammirare! Ancora, contemplare! Ancora, occhi sgranati! Ancora! Non c'è un secondo da perdere, davanti a tale splendore...
Luino, debarcadero. Emiliano, Ale: bello! il ravanare a dodici zampe, bello! lo sgranare tre paia di occhi sullo Splendore!
froloccone
Micaela ha descritto ,sia il percorso che le emozioni ,in maniera perfetta!!!!!!Si, perchè è proprio di emozioni, che si parla quando si va in montagna,alta,bassa difficile o facile che sia..........E quando questo avviene, con persone con cui si possono condividere risate e semplicità,si torna a casa con il cuore più "grosso"!!!!Giro spettacolare per panorami,con una stupenda direttissima al Morissolo(unico tratto T3).Grazie a Micaela e Emiliano per la splendida giornata passata assieme.
Poncione
Bellissima giornata, in splendida compagnia di Micaela e Ale.
Per me ci voleva proprio questo "bis" del Morissolo perchè ero curioso come un gatto di rivedere il luogo senza trovarmi sepolto nella neve come più d'un anno fa': diversa la giornata, diverse le difficoltà affrontate, ma identiche le emozioni oggi come allora.
Veramente incantevoli anche le altre due cime del Morissolino e dello Spalavera, da dove ti sembra di poter toccare lo Zeda e il Marona con un dito.
Il piacere poi di organizzare il tutto col solo ausilio dei trasporti pubblici, che ci hanno "costretti" a comprimere dunque in un determinato spazio orario la nostra bellissima giornata di montagna, va ad aggiungere valore al tutto.
Quando il ravanare diventa Arte...
La mia giornata inizia molto presto: oggi sono io a regalarmi una gita a (quasi) chilometro zero!
Rinunciato a fare il giro da Domodossola per raggiungere Cannero (!), per causa frana sulla litoranea, e consultato l' orario della Navigazione Lago Maggiore, vedo subito che mi sarà possibile, dopo una doppia traversata del lago, ritrovarmi insieme ai miei compagni al punto di partenza della gita di oggi!
Se quest' ultima fosse solo consistita nel percorso in battello, già la mia giornata l' avrei considerata una sublime riuscita...
L' alba dalle dita rosee è ancora addormentata quando arrivo sul bellissimo lungolago di Cannobio. Sono molto in anticipo: l' orario della corsa in battello va rispettato, non ho voluto correre il rischio del minimo ritardo.
Non c' è un anima in giro, mi gusto questo silenzio, questa solitudine, ammirando emozionata i paesaggi che mi abbracciano a 360 gradi.
Arriva, elegante, il "Cerbiatto": poteva portare nome più azzeccato il mio battello?
Intabarrata nei miei numerosi strati di abiti, rimango all' aperto, sul ponte anteriore.
Ogni secondo del viaggio è un incanto.
Taccio. Racconteranno le foto quest' incanto.
Mi sbraccio felice arrivando al debarcadero di Luino: Ale, Emiliano, ciao! che bello rivedersi! finalmente, oggi, il nostro Tris, atteso da settimane!
Seduti fuori, già ci balza il cuore in gola vedendo la nostra prima cima, il Morissolo, ardita guglia se vista dal lago!
"Eccoli, i miei tre matti! Glielo faccio vedere io, il mio lato più barbaro!"
Cannero. Dopo pochi passi sulla bellissima mulattiera che sale a Oggiogno, aria di primavera: via giacca, maglietta numero due e berretta!
Sembra essere passato solo un attimo, già siamo a Oggiogno, stupendo balcone sul lago. Eccoci già all' Alpe Ronno. Non è che corriamo: le nostre sei gambe vanno da sole, felici della prossima trasformazione in dodici zampe di camosci! I nostri sei piedi pure, presto dodici zoccoli!
Quando il ravanare diventa Arte, perchè si prova a tornare camosci...
Sulla nostra guglia, ci arrampichiamo proprio come piace a noi tre, "alla camoscio"!
Scegliamo, prendendoci tutto il tempo necessario, i passaggi più ripidi, le rocce più solide, gli ontani più robusti, le prese più stravaganti, gli strapiombi più impressionanti...
"Ragazzi, cosa succede se scivolo giù?"
"Tranquilla, ti aggrappi a un ontano!"
Arrampichiamo sul tipo di terreno che tutti e tre prediligiamo: bello in piedi! Bello vario, passando da rocce a terriccio, da paglia a fogliame, da sassolini a arbusti!
"Mi sto facendo le cosce per il temibile Rondadura con le ciaspole!" Ridiamo come matti!
Emiliano ricorda come fosse ieri la sua terribile salita solitaria in invernale, dentro alla neve fino alla pancia, proprio come un ungulato...Il racconto ci impressiona molto, Ale ed io: camosci per ridere finchè si vuole, ma pur semplici esseri umani...
"Cosa faccio se si sgretola la roccia sotto lo zoccolo?"
"Ti fermi sulla tacca appena sotto!"
Vorremmo questo arrampicare non finisse mai: invece eccoci in vetta!
Dopo una breve pausa si riparte, Morissolino in punto di mira, su dolci pendenze.
Panini di Vetta: quello di Ale, mezzo metro di lunghezza...io che devo sempre forzarmi a mangiare, e che spesso spezzetto mezzo panino per lasciarlo alle bestie! Teoria di Ale: "Panino deglutito, subito digerito e metabolizzato, a beneficio delle energie bruciate e di quelle a venire! Garantito: non un grammo di grasso!"
Effettivamente Ale non porta un solo grammo di grasso superfluo!
Mah...io intanto faccio il mio panino a tocchetti che lancio nel prato.
Perdiamo una mezzoretta a cercare il percorso più veloce per raggiungere Colle, su e giù, giù e su, nel bosco, nei prati, ravanando in mezzo a ontani e rododendri già carichi di gemme primaverili. "Ravanare!", il verbo ci piace da matti!
Si corre, ragazzi! Non manchiamo l' appuntamento con lo Spalavera, ultima cima del Tris!
Gran consultare di cartina, orologi, dislivelli, numero di chilometri.
Colle: su di corsa allo Spalavera, malgrado un poco di affanno, entusiasti, allegri!
Breve fermata sulla cima: "Ragazzi, quanti minuti di pausa? faccio in tempo a bere un sorso di tè, a svestirmi?" Rimango in calzamaglia e magliettina, che caldo!
(...E pensare che ho nello zaino (otto chili di peso) ramponi, gamasce, scorta di abiti caldi!!! "Sono appena tornata dal Cristallina, come faccio a sapere che sul lago è arrivata la primavera, perchè non me l' avete detto?!")
Scendiamo correndo, sui prati secchissimi perciò scivolosi, ridendo e lanciando grida come bambini! Che bello, sentirsi camosci per un momento!
"Le mie cosce da Rondadura! Che progressi, oggi!"
Lunga è ancora la discesa da Colle, nel bel bosco; a momenti nuotiamo in un mare di foglie di faggio: "Aiuto, è scomparso Ale sotto una valanga!" Arriva anche l' attraversamento di un rio ghiacciato: ma i ragazzi, dopo il loro Scrigno di Poltrinone di ieri, non temono nessuna lastra gelata, anzi! se la ridono felici! Io sono tranquilla: basta estrarre i ramponi dallo zaino ah ah!
Ritroviamo Oggiogno e la mulattiera veloce per Cannero. Il calar della sera su lago e borgo è uno splendore di fuoco, centinaia di gradazioni di colore che pochi pittori hanno sulla loro tavolozza...
I tre camosci contemplano, commossi...
Cannero, abbiamo quasi un ora prima del battello. Pasticceria, golosità squisite, le bocche piene di delizie di zucchero!
Ricordate? Non un grammo di grasso! Già tutto metabolizzato e pronto all' uso!
Facciamo la traversata fuori sul ponte anteriore del traghetto, unici tra decine di passeggeri: ci protegge il nostro bruno pelo invernale!
Ancora, ammirare! Ancora, contemplare! Ancora, occhi sgranati! Ancora! Non c'è un secondo da perdere, davanti a tale splendore...
Luino, debarcadero. Emiliano, Ale: bello! il ravanare a dodici zampe, bello! lo sgranare tre paia di occhi sullo Splendore!

Micaela ha descritto ,sia il percorso che le emozioni ,in maniera perfetta!!!!!!Si, perchè è proprio di emozioni, che si parla quando si va in montagna,alta,bassa difficile o facile che sia..........E quando questo avviene, con persone con cui si possono condividere risate e semplicità,si torna a casa con il cuore più "grosso"!!!!Giro spettacolare per panorami,con una stupenda direttissima al Morissolo(unico tratto T3).Grazie a Micaela e Emiliano per la splendida giornata passata assieme.

Bellissima giornata, in splendida compagnia di Micaela e Ale.
Per me ci voleva proprio questo "bis" del Morissolo perchè ero curioso come un gatto di rivedere il luogo senza trovarmi sepolto nella neve come più d'un anno fa': diversa la giornata, diverse le difficoltà affrontate, ma identiche le emozioni oggi come allora.
Veramente incantevoli anche le altre due cime del Morissolino e dello Spalavera, da dove ti sembra di poter toccare lo Zeda e il Marona con un dito.
Il piacere poi di organizzare il tutto col solo ausilio dei trasporti pubblici, che ci hanno "costretti" a comprimere dunque in un determinato spazio orario la nostra bellissima giornata di montagna, va ad aggiungere valore al tutto.
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