Il Monte Generoso da Sud: alla scoperta di nuovi sentieri
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(Premessa: i “nuovi sentieri” si intendono per me)
Mettere insieme un test di “tenuta”, non fare troppi km in auto, fare a meno della neve che non c’è: tutto questo ho creduto di trovarlo facendo un’ennesima gita al nostro Monte Generoso. Un unico problema: come tanti di noi il Generoso lo conosco in lungo e in largo ed è difficile trovare qualcosa da dire. Però, però…ho in mente di capire se sia possibile salirlo in MTB (parlo per me!) e dato che non sono mai salito per il sentiero Salorino-Bellavista decido innanzitutto per questa via.
Parcheggio nella radura a fianco alla Parrocchiale (gratis) e imbocco la Via Corta che con breve ma faticosa salita mi porta a Somazzo. Anche questo, come il primo, è un paesino ordinato dalle viuzze dove è meglio non avventurarsi se non si possiede una Smart ma risolto l’attraversamento ed il parcheggio si è in breve alle prese con un bel sentiero. Per la verità si incontra subito un bivio: a sx si va a Bellavista con un percorso che spesso interseca la strada asfaltata che sale lassù. Andando invece diritti si salirà lungo la Valle dell’Alpe, via che conoscevo già e dalla quale scenderò al ritorno. Passo costante, pendenze non eccessive, a volte si segue l’asfaltata per brevi tratti che danno un po’ di respiro. Giungo alla Stazione intermedia di San Nicolao della Ferrovia del Monte Generoso. Desolazione: nessuno è lì. L’ultimo mio ricordo risale all’anno scorso, quando salimmo in treno con Nicole (Kikò) e mia moglie e rammento tanti turisti in attesa del treno; qui ho la conferma che la Ferrovia rimarrà ferma sino al 2016; importanti lavori verranno svolti nel frattempo anche se non ne so molto. Proseguo fino all’altra stazione intermedia, Bellavista, anche lì è tutto chiuso con cartelli esplicativi. Mi fermo per un rapido spuntino e poi, valutando che dopo questo test intermedio ho ancora energie mi incammino verso la Stazione terminale e quindi la Vetta. Ad un tratto, mentre il mio sentiero sovrasta la linea ferroviaria sento un rumore che subito riconosco e vedo un treno che molto adagio scende trainando il carrello porta-bici; c’è solo il guidatore a bordo e intuisco che sia una corsa di servizio; nel contempo mi rallegro di non aver tentato di salire lungo la ferrovia perché un incontro così, in galleria, non sarebbe stato un bell’incontro, stile Vil Coyote. Mentre salgo il “sentierone” vengo raggiunto da un giovane biondo con giacca rossa che saluto e che mi supera in breve dato che il suo passo è ben più disinvolto del mio. Più avanti, però, dove molti graffiti rallegrano il cemento che sostiene la ferrovia, lo vedo fermo che guarda il pendio verso Roncapiano. Raggiuntolo gli chiedo scherzosamente se faceva il “cambio gomme” ma lui mi mostra il boschetto sottostante dove alcuni camosci girovagano tranquilli. Mi spiega che lì sotto c’è un bel sentiero che marcia parallelamente al “sentierone” ma circa 150m più in basso; “Ah, sì” - dico io – “l’ho sempre notato e mi ero ripromesso di farlo una volta o l’altra ma non ho avuto l’occasione”. Il giovane aggiunge che si ricongiunge al “sentierone” poco dopo Bellavista; lo ringrazio e penso di provarlo al ritorno. Nel frattempo Schumi riparte a manetta e lo vedo sempre più lontano. Arrivo alla Stazione terminale e noto un nugolo di operai che assistiti da macchine edili “disfano” quello che fu il Ristorante della stazione. Praticamente un gran cantiere che oltretutto blocca l’accesso alla strada-scalinata che normalmente si fa per salire in vetta. Per proseguire occorre salire lungo la china, da Est; l’unica poca neve è presente giusto in questi ultimi 100m e per fortuna è di poco impaccio perché non è gelata. Approdo via tornello al terrazzo panoramico di vetta dove ritrovo il mio Schumi, un altro giovane ed un bel cane che immediatamente mi fa la corte sperando che io gli allunghi cibarie; lo avrei anche fatto ma i richiami del padrone mi fanno capire che dev’essere un cane “top model” per cui mi limito ad accarezzarlo leggendo la delusione nei suoi begli occhi. Mentre sgranocchio qualcosa sento i due che parlano del Cammino di Santiago che Schumi descrive per averlo fatto di recente e descrive km, costi e la sua vita di quei 21 giorni; ora capisco perché il giovane era così in forma. Scatto un po’ di fotografie, saluto i ragazzi e mi incammino per il ritorno. Come stabilito, arrivato ai “graffiti” di q.1452, pur comprendendo che scendendo direttamente lungo la ripida china sarei arrivato al sentiero sottostante, preferisco scendere col sentiero che porta all’Alpe Gènor fino a q.1327 dove lo abbandono per il sentiero che intendevo “scoprire”. Ed è una bella scoperta: si cammina senza fatica seguendo l’orografia della costa tra boschetti e radure dalle quali si poteva vedere più in alto il “sentierone” classico. Raggiungo così la località sita a ca. 1200m posta poco più in alto del parcheggio auto e dell’Osteria La Peonia. Qui decido di tornare per l’itinerario della Valle dell’Alpe per rendermi conto della sua fattibilità in MTB; è in effetti una mulattiera acciottolata ricca di tornanti che addolciscono la pendenza. Rimando alla bella relazione di
MicheleK che mostra anche un filmato sulla discesa. Per questa volta io me la faccio a piedi e per la linea di max pendenza tagliando gli infiniti tornanti. Il percorso è molto lungo ma non faticoso; gli unici a lamentarsi sono i soliti piedi avvolti nei soliti calzettoni e scarponi che per quanto confortevoli alla lunga danno non poca noia. Invidio il biker che mi supera scendendo rapidamente per la stessa via ma si sa, ogni cosa ha un termine e mi ritrovo a Somazzo e di lì, in breve, all’auto vicino alla Parrocchiale. Mentre mi cambio e mi ristoro scambio un saluto col cortesissimo Parroco che mi gratifica di un amichevole sorriso. E in un batter d’occhio sono a casa diversamente dal mattino quando ebbi la sfortunata idea di prendere il raccordo autostradale Stabio-Mendrisio che è stato un vero calvario e che sconsiglio vivamente…..fino al 2016 data di fine lavori, curiosamente assieme alla fine dei lavori del Generoso!
I tempi (per i precisi):
Località |
Tempo parziale |
Progressivo |
Salorino (Auto) |
0 |
0 |
Stazione Bellavista |
2:02 |
2:02 |
Monte Generoso vetta |
1:33 |
3:34 |
Graffiti q.1452 |
0:44 |
4:19 |
Osteria La Peonia |
1:22 |
5:40 |
Salorino (Auto) |
1:28 |
7:09 |
Pillole….di sudore e di fatica:
Dislivello 1272m
Lunghezza totale 20,6 km
Tempo salita 3h34’
Tempo discesa 3h35’
Tempo totale lordo 7h09’
Soste 30’
Tempo totale netto 6h39’

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