La Materia e l'Antimateria... ovvero, il M. Muggio con Angelo & Ele!
|
||||||||||||||||||||||
![]() |
![]() |

Oggi io e la Eleonora finalmente conosciamo qualche appassionato camminatore di HiKr.
Trattasi del simpaticissimo Domenico, poi Mauro e il mitico Conte Olmo, il regale e carinissimo cane di Menek.
Doveva esserci anche Patrizia, Esilde e altri loro cari amici di montagna, ma per vari motivi purtroppo oggi non saranno con noi. Sarà per la prossima camminata...
Innanzitutto un doveroso e sentito GRAZIE a Patrizia (oggi però assente..) e a Domenico per aver organizzato questa panoramicissima camminata al monte Muggio, in Alta Valsassina...
Veramente COMPLIMENTI... ottima scelta che denota una non comune sensibilità per l' appagamento sia visivo che morale... e comunque poi per il "materiale" aspetto fisico, grazie all' atavico animo "sauvage" di Menek, abbiamo percorso almeno 350 metri di dislivello condito da un caruccio fuori sentiero e una delicatissima, eterea, evanescente e soave salitella...
GRAZIE Menek per questa subliminale salitella che pareva una discesa... :-)
Per la relazione vera e propria vi rimando alla sagace e spiritosa "penna" del buon Domenico: oggi io e Ele siamo solo timidi ospiti e quindi onore agli ideatori di questo trek.
Concludo dicendo che il meteo oggi ci ha regalato una giornata veramente fantastica e, complice il bel sentiero panoramico, centinaia e centinaia di superbe e bellissime cime ci hanno donato una poesia di colori per i nostri occhi e... per la nostra anima!
Grazie Patrizia...
Grazie Domenico...
Domenico e Mauro sono molto simpatici e gentili ma, sopratutto, sono persone vere... cosa sempre più rara da trovare in ogni ambito sociale e in ogni luogo che raggiungiamo.
Quindi GRAZIE MILLE... ci avete fatto trascorrere una serena e stupenda giornata in montagna...!
Angelo & Eleonora
NULLA DUE VOLTE
Nulla due volte accade
né accadrà. Per tal ragione si nasce senza esperienza,
si muore senza assuefazione.
Anche gli alunni più ottusi
della scuola del pianeta
di ripeter non è dato
le stagioni del passato.
Non c'è giorno che ritorni,
non due notti uguali uguali,
né due baci somiglianti,
né due sguardi tali e quali.
Ieri, quando il tuo nome
qualcuno ha pronunciato,
mi è parso che una rosa
sbocciasse sul selciato.
Oggi, che stiamo insieme,
ho rivolto gli occhi altrove.
Una rosa? Ma che cos'è?
Stupenda poesia della grande poetessa polacca Wislawa Szymborska

Questa cosa di lasciarmi sempre la “penna” per fare la relazione, sta diventando un lavoro non da poco, tra l’altro neanche remunerato… amici, amici e poi appena ti giri te lo mettono in “saccoccia”! E vabbè, scriviamo…
Anche a sto giro siamo io e Patri ad organizzare la salita al M. Muggio, una cima panoramica e molto varia, dove poter passare una giornata in tutta tranquillità e per questa volta, pranzare al rifugio Capanna Vittoria all’Alpe di Giumello… dovevamo essere un bel gruppone, il solito, con in più l’aggiunta dei nuovi amici Angelo e Ele, ma un po’ i malanni di stagione e un po’ le sfighe varie, di cotanto gruppo siamo rimasti solo io e Mauro. Che fare? Manteniamo gli impegni presi e via verso la Valsassina!
Oggi non c’è molto traffico, forse complice la poca neve o chissà che cristo, la strada che porta verso la Valtellina sembra il Deserto del Gobi, un’avamposto del nulla dove hai tutto il tempo per contare le macchine che sfrecciano, e se non fosse così, la sola guida risulterebbe un’asciugatura di palle… una situazione kafkiana, se si pensa che siamo a cavallo delle feste principali.
Arriviamo a Mornico leggermente in anticipo sulla tabella di marcia, in giro non c’è anima viva e con calma olimpica ci sistemiamo a dovere in vista della salita… è ancora leggermente buio… e la temperatura non è per nulla da clima invernale, anzi, il solo pile ed un leggero cappellino, svolgono a dovere la loro funzione. Dopo esserci preparati, facciamo quattro passi per sgranchirci un po’, ed in questa frazione poco abitata, girovaghiamo come clochard. Non abbiamo le pezze al culo, ma a quest’ora del mattino il Mauro, con la sua barba incolta , sembra uno di quei personaggi usciti dal Bronx, uno di quelli con la bottiglia avvolta nel sacchetto di carta… non fosse stato un mio amico, avrei chiamato i rangers dell’operazione Life Ursus per segnalare la fuga dal Trentino di un grosso plantigrado! All’improvviso e puntuali, ecco spuntare Angelo e Ele … ci scambiamo un sorriso, mentre Olmo stranamente non abbaia ma li va a salutare scodinzolando. Una calorosa stretta di mano ed un abbraccio suggellano l’amicizia, due parole di rito e via…
Seguiamo le indicazioni poste sui muri delle case (sentiero N° 6), usciamo dal paese, e su un bel sentiero per nulla segnato, se non con rari bolli gialli, prendiamo per Tedoldo stando attenti agli unici due cartelli direzionali. Oltrepassato Tedoldo, il sentiero prosegue in un bel bosco di Betulle, alle volte sdoppiandosi , e giunti alla Fontana A.S.I.M.U.T. le foto vanno via come il pane. Proseguendo parallelamente al Lago per la variante bassa, con moderata pendenza raggiungiamo un’altra fontana posta su una sorta di bocchetta, il sentiero diventa un po’ più ripido e dopo qualche minuto, spunta davanti a noi l’Alpe Chiaro. Da qua un comodo sentiero di mezzacosta ci farebbe raggiungere l’Alpe Giumello e poi il Muggio, ma mannaggia a me e a quando parlo senza pensare, propongo al gruppo di fare una variante… quella che in cresta, con un paio di notevoli strappi, ci fa raggiungere la meta. Dopo esserci sucati per un tot la tiritera di Angelo e Ele che si spacciano per dilettanti della montagna, qua abbiamo la dimostrazione che mai un’affermazione più falsa di questa fu mai detta; umiliandoci in maniera mostruosa, i due “menzogneri” cominciano a guadagnare terreno con una certa facilità, della serie che ogni 100 Mt effettuati ci distanziano di 70 Mt… io e Mauro ci restiamo talmente male per questo exploit, che ci inventiamo scuse di ogni genere per giustificare il distacco subito… Io: cazzo ho una rotula purpurea che mi da fastidio! Mauro: taci, con questo vento, i peli delle orecchie mi entrano negli occhi e non vedo più una fava!
Totale: quando noi due arriviamo sulla ventosa cima, Angelo e Ele stanno già stuzzicando il gamberone e le quattro ostriche portate da casa, e mentre il flut di vino bianco risplendo sotto i raggi del Sole, il rutto soporifero di Angelo ci raggiunge insieme ad una domanda: è questa la cima o dobbiamo andare più avanti? Ma vai a spaccare i sassi con il martello di gomma, va… e porta rispetto per due persone che per seguirvi hanno sfiorato l’Angina Pectoris!!!
Come dicevo prima, il Sole è magnifico, ma ahimè il vento gelido che proviene da N, risulta talmente fastidioso da goderci solo per alcuni istanti la meravigliosa vista che si “apre”a 360°, anche qua foto stile Speedy Gonzalez e via… Si riparte veloci scendendo la parte ad E, oltrepassiamo il fottuto skilift che interseca il sentiero, ed in un battibaleno ci troviamo su un bel pianoro; il vento ha perso la sua forza, cosicché, il Sole risulta molto caldo e piacevole.
Una palina porta una serie di indicazioni: A. Giumello, S. Ulderico… noi, seguendo una bella traccia, proseguiamo sempre a E sino a ritrovarci alla Croce di Sosta Chiaretto, punto molto panoramico e solitario. Qua c’è poco di segnato, i sentieri sono molteplici e disegnano l’alpe come se fosse un cruciverba, ma perdersi è impossibile dato che si viaggia a vista, e risaliti una colmetta a S, ci portiamo spediti verso il visibile Rifugio Capanna Vittoria.
Sono le 11:45, ma lo stomaco comincia a fare le bizze, e visto che la cucina sforna prelibatezze dalle 12:30 in poi, ci buttiamo come Delfini in un aperitivo “tappabuco”, giusto per placare i morsi della fame. Evitato il tentativo di accopparci con l’Aperol, una volta a tavola, non ci resta che “ordinare” ciò che più ci piace… Come da tradizione alpina, le pietanze sono “leggermente” caloriche, sapori corposi e sostenuti, tanto che per smaltire i grassi in eccesso, non mi vergogno a dire che ho consumato il pasto pedalando su una modernissima Cyclette da palestra. Comunque voto 8 al cuoco.
Dopo la conviviale sosta siamo pronti per ripartire, e passando per l’Alpe Chiaro, con un corto traverso ci portiamo in prossimità dello strappo effettuato all’andata, e una volta giunti alla fontana posta sulla bocchetta, risaliamo per l’ennesima colma rispuntando poi alla fontana A.S.I.M.U.T.
Da qua, senza inventarci altre “scoperte”, scendiamo a Mornico in meno di un battito di ciglia. That’s All Folks!
Nota 1: Divertente giro parzialmente ad anello, dalla cima e non solo, si gode di un bellissimo panorama verso il Lago e sulle vette più importanti della zona. A parte lo schifido skilift e la strada asfaltata che arriva all’Alpe di Giumello, la zona è veramente interessante, e con un po’ più di tempo a disposizione, si può prolungare il giro facendo il periplo del M. Muggio. Se amate le Betulle, questo è il vostro posto. Inversione termica, Mornico +15°.
Nota 2: Oggi ho avuto il piacere di conoscere Angelo & Ele, una coppia ben assortita che sa farti sentire subito a tuo agio mostrando il lato migliore di un’amicizia; Ele è una persona pacata, simpatica ed arguta, mentre Angelo, è un tipo estroverso e solare, un duo intelligente con cui non si fa fatica a stare in compagnia. Come dicevo nella relazione, questi sono dei peperini in montagna, Ele ha un buon passo, ma Angelo sembra Capitan America… ha le ali sotto i piedi! Cari amici, dopo questa tirata ci ribecchiamo nel 2016… ma solo dietro la promessa, che faremo un giro assieme ai dolci nonnini del Pio Trivulzio, così potrò tenere finalmente il vostro passo. Forse…
Nota 3: Della serie cose a caso… E’ vero che la cioccolata è buona anche senza la panna? Il Bosone di Higgs l’ha scoperto Cristiano Malgioglio? Help me e buone vacanze.
A La Prochaine! Menek und Olmo


Kommentare (27)