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Matro la direttissima e poi compleanno alla grande
Stupenda giornata, sotto ogni aspetto.
Dobbiamo organnizzare uno dei NOSTRI compleanni (Gimmy), che a parte il periodo estivo (che coincide solo con mio anniversario), si fa in capanna con una "bella mangiata".
Ma nemmeno si può sprecare una giornata del genere, bel sole, niente freddo e niente vento.
Il festeggiato ha la scelta, io gli propongo una meta a noi molto conosciuta, ma mai raggiunta, e la capanna abbinata dove perderci nelle libagioni, il tutto con un bel anello completo.
Il Matro, quella vetta che abbiamo visto centinaia di volte sopra Biasca, è l'inizio della lunga costa che sale fino al Ritom, con vette di pregio come il Molare, il pizzo del Sole, il Pecian e Pecianet. Ma la sua sfortunata notorietà forse è più dovuta dalla presenza di grandi impianti di trasmissione che ben si distinguono dall' autostrada.

Non è una incompiuta per noi, non ci avevamo ancora puntato seriamente, anche se più volte dalla Capanna Pian d'Alpe ... l' idea ci aveva stuzzicato.
La capanna più vicina e che invece ben conosciamo, è la bella Pian d'Alpe, sempre salita dal lato di Blenio partendo dall' Alpe Gardosa, o comunque sulla strada per questo alpeggio.
Partiamo alle 09:05 dal parcheggio a Cascine/Gio a 1610mt, e seguiamo lo sterrato che sale subito a Cascine poi spiana verso le belle baite di Puscet, con il suo laghetto.
Ma lungo la strada incrociamo la teleferica di servizio per il Matro, ci fermiamo a guardare la "rampa" che sale, "ma quello là in alto è il Matro?"
E qui scatta la molla ... la voglia di arrivare e di goderci tutta la giornata sia con i piedi sopra la cima che con le gambe sotto al tavolo ci spinge senza alcun ripensamento, ad abbandonare il sentiero che da Puscett risale verso il Matro da nord, e di procedere per direttissima seguendo la teleferica.
Non ci sono discussioni, ci si guarda, si ripongono negli zaini gli indumenti pesanti, e si parte cercando tra erba, piante abbatture, tagli di piante, la via migliore.
Si formano due gruppi, Paolo "il camoscio" parte spedito seguito da Angelo, il Barba e Roberto, Gimmy resta a farmi da badante, pendenze come queste mi tagliano il fiato da subito.
Ma procediamo con fatica sempre puntato ai piloni o ai fili della teleferica.
C'e' un tratto poco sotto la vetta dove non riesce a passare facilmente, roccia e pietraie ostruiscono il passaggio, così ognuno con grande fatica cerca di salire aggirando gli ostacoli.
Sentiamo i nostri amici poco a destra discutere "di qua non si passa", "a destra, a destra ... ma non troppo (???)", è evidente che ci sono difficoltà.
Io ed il mio badante, intuiti i problemi, ci spostiamo un poco verso nord, ma anche qui dobbiamo risalire un paio di pietraie dove ci si deve aiutare con le mani.
Superate le asperità (se non si seguono i sentieri), in alto troviamo il sentiero normale, quello che avevamo programmato, ed in breve siamo in vetta, dove ci ricongiungiamo al primo gruppo.
Mi permetto una piccola deviazione a sinistra verso una croce isolata che si trova a 2155mt, poco più a nord della cima.
La giornata è talmente bella e limpida che il panorama è vermente grandioso, tra le cose più belle riconoscere le cime più vicine e su cui siamo già stati, non sono poche !
Lascio la croce per ricongungermi agli amici che mi aspettano sul tetto degli impianti, sotto all' imponente torrione del ripetitore.
Qui sostiamo ancora una quindicina di minuti (Paolo è in vetta già dalle 10:30), tempo per una merenda e le foto di rito.
Alle 11:15 iniziamo la discesa verso la Forcarella, incontrando molti escursionisti (anzi a dire il vero erano quasi tutte escursioniste) che salgono al Matro.
Alla Forcarella proseguiamo ancora per poco, poi deviamo a sinistra per la Pian d'Alpe, dove arriviamo di gran passo alle 12:00.
Preparativi, qualche difficoltà con la bombola del gas (finita), ma grazie ad una telefonata al gentilissimo gestore della capanna ci suggerisce come trovare un rimpiazzo.
Mentre la polenta va sul fornello, con il nostro Chef Barba che non la molla un attimo, si va di antipasti, con salame e formaggi, ben innaffiati di "bianco".
Dopo un'oretta la polenta è pronta ed i piatti si ricolmano di giallo e di ... arrosto con funghi porcini, una prelibatezza (complimenti al Barba, e alla moglie di Gimmy, tutto veramente squisito !), stavolta innaffiato con due ottime bottiglie di Barbera.

Infine la torta con ottimo prosecco.
Dulcis in fundo, caffè con grappa, poi ancora grappa e "sviluppin".
Satolli e appagati nei sensi, diamo inizio alle pulizie in capanna, firme e pagamenti, puntiamo a partire non oltre le 15:00, le giornate sono corte ed il sentiero che scende dalla Bassa del Cantoi è molto ripido, poco "adatto ad una notturna".
Lasciamo la capanna alle 14:55, risalita alla Bassa del Cantoi, duecentometri che con la panza piena sembrano mille ... poi discesa bella ripida nel vallone che ci riporterà al parcheggio.
Scendendo di buon passo siamo alle nostre auto alle 16:00, molto prima delle nostre aspettative.
Che dire di più?
Un felice compleanno all' amico Gimmy, contando di festeggiarne ancora tante assieme in questo modo.
Giorgio
PS: ho indicato un T3+ anche se tutto il percorso potrebbe essere un T2, ma la direttissima meriterebbe anche un T4 nella parte quasi sotto la cima
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