Pizzo Mascarpino (2450.4 m)


Publiziert von Varoza , 31. Oktober 2014 um 00:05.

Region: Welt » Schweiz » Tessin » Locarnese
Tour Datum:28 Juli 2014
Wandern Schwierigkeit: T4+ - Alpinwandern
Hochtouren Schwierigkeit: L
Wegpunkte:
Geo-Tags: CH-TI   Gruppo Pizzo di Rod 
Aufstieg: 1346 m
Strecke:Mogno (1170 m) - Croisa - Bosco di Casa Nuova - Corte di Casa Nuova (1615 m) - quota 1909 m - quota 2063 m - cresta E - Pizzo Mascarpino (2450.4 m). Discesa: versante NE - Corte del Piatto (1980 m) - Corte d’Alpigia (1805 m) - Corte di Casa Nuova (1615 m). Da qui stesso percorso di salita.
Zufahrt zum Ausgangspunkt:Mogno si trova nella regione della Valle Maggia, più precisamente 40 km a nord di Locarno. Percorrendo la strada cantonale della Valle Maggia, dopo Cevio, si prosegue in direzione Fusio, raggiungendo dapprima Mogno.
Kartennummer:CN 1272 Pizzo Campo Tencia

Con la gita odierna decido di dare il via alla scoperta delle numerose vette a cavallo tra il Lago del Sambuco e la Valle di Peccia. E’ curioso che in tutti questi anni di peregrinare in giro per il Cantone non sia mai passato da queste zone. Beh… la missione mi terrà impegnato per un bel po’ di escursioni…
 
Faccio fede ai bollettini meteorologici, che mettono una mattinata all’insegna del sole ed un pomeriggio viepiù nuvoloso, per cui mi lascio alle spalle Mogno (1170 m) poco prima delle 6:30. Attraverso il ponte sulla strada cantonale ed imbocco la stradina carrozzabile che sale al nucleo di Cruisa. Dalla CN noto che ci sono ancora delle tracce di sentiero che portano alle corti, ma non so in che condizioni si trovano. Giunto oltre gli ultimi rustici della sopracitata fazione, la strada si conclude in una piccola piazza di giro sterrata.
 
Qui comincio la ricerca del sentiero e con sorpresa, oltre una pianeggiante radura, scorso un cartello affisso al tronco di un albero. Mi avvicino e noto che il cartello sancisce l’inizio di una via invernale per ciaspole. La direzione dei segnali è la stessa che ho in mente di seguire, ed in effetti poco dopo la traccia si fa bella marcata diventando un vero e proprio sentiero. Il pendio è ripido ma il vettore permette di salire agevolmente e qua e la quasi per magia compare più volte la famosa chiesetta di Mogno. In breve raggiungo il bivio del sentiero che sale dalla frazione di Colonia proseguendo sempre sul sentiero che porta a Röd. Lo abbandono quasi subito per salire nel Bosco di Casa Nuova, seguendo i “cartelli delle ciaspole” (una freccia ben evidente indica la deviazione verso l’omonimo corte).
 
Al Corte di Casa Nuova (1615 m) vengo accolto in maniera brusca dalle vacche nutrici. Non c’è modo di fermarsi a fare una pausa… gli animali sono sempre più aggressivi e cominciano a puntarmi. Accelero l’andatura seguendo la traccia di sentiero che porta alla Corte d’Alpigia e finalmente riesco a seminarle… o meglio, sono loro che desistono preferendo i grassi pascoli dell'alpeggio. Mi fermo un momento a tirare il fiato e viro poi deciso su per il selvaggio bosco sovrastante. Il pendio non è particolarmente ripido ma le erbe sono alte e la vegetazione molto fitta. Solo in prossimità di una radura riesco a rintracciare una flebile traccia di sentiero, che però mi agevola l’andatura e così raggiungo la quota 1909 m dove individuo anche un piccolo ometto di sasso.
 
Da qui riesco già a scorgere la vetta del Pizzo Mascarpino che appare proprio sopra il bosco. La quota 1909 m stabilisce di fatto l’inizio della lunga cresta E che porta in vetta. Che dire… da qui la vista che mi si para davanti è paragonabile ad un affresco: in alto un cielo terso, a sinistra il Pizzo Mascarpino, al centro il Sentiero dei Vanisc e a seguire la parete rocciosa che dà origine alla piramide del Pizzo del Piatto di Röd, il tutto contornato dai verdi e rigogliosi pascoli dell’Alpe d’Alpigia. Che meraviglia! 
 
Proseguo sulla larga cresta erbosa passando anche dalla quota 2063 m… a volte il terreno è pianeggiante a volte ci sono dei tratti più ripidi. So che non avrebbe senso cercare si seguirla tutta in quanto attorno alla quota 2259 m il filo si fa tagliente. Devo dunque cercare una via di fuga sul versante di destra ed individuo così il passaggio chiave attorno alla quota 2100 m, poco prima che la cresta s'impenna verso la quota 2259 m. Si tratta di un ripido canalino intagliato nella roccia, ben gradinato. Perdo solo una 20 di metri e ricomincio la salita sul versante E lungo delle pietraie. Qui sono già ben oltre la Corte di Piatto e da questa posizione posso scrutare l'ultimo tratto di ascesa. Punto dritto in direzione della bastionata rocciosa proprio sotto la quota 2259 m e proseguo in diagonale affianco alla rocce, su un terreno a tratti erboso a tratti sassoso con placche (volendo si può anche salire su ripida erba tenendosi un po’ verso l’esterno del fianco). Sopra, il terreno diviene completamente erboso e mi riaggancio alla cresta E poco oltre la quota 2280 metri ca.
 
Le difficoltà della quota 2259 m sono oramai alle spalle e non mi resta ora che seguire la cresta fino in vetta. Anche qui il terreno è in gran parte erboso, interrotto a volte da caratteristiche placconate. Si può sempre proseguire sul filo, che in un punto presenta un passaggio roccioso esposto (I), che può comunque essere scansato a sinistra. Sono le 9:20 quando mi trovo di fronte all’ometto di sasso del Pizzo Mascarpino (2450.4 m)… o meglio l’anticima, poiché il punto culminante si trova qualche metro più in là, proprio a picco sul Sentiero dei Vanisc. Raggiungo la vetta, e poi ritorno all’ometto di sasso per concedermi un ampio riposo. Oltre al classico libro di vetta, noto anche un curioso taccuino denominato "Albo d’Oro Soci Pizz Mascarpign”, creato nel settembre 2003 dalle società SEV-SAV, con un apposito contenitore per le adesioni. La tassa annua socio ammonta a 1ct mentre la tassa annua socio sostenitore a 5 ct. Da notare che il Presidente è tale “Poderoso Omino del Piatto d’Alpigia".
 
Dopo oltre un ora abbondante in vetta, decido che è giunta l’ora per la discesa. Ripercorro la cresta E, la abbandono nello stesso punto, dopodiché invece di affiancare le pareti di quota 2259 m mi immetto direttamene sugli ampi pascoli dell’Alpe d’Alpigia ed a piacimento raggiungo l’abbandonato Corte del Piatto (1980 m).
 
Qui ho due soluzioni: riguadagnare la cresta E e ripercorrere poi parte della via d’andata, oppure addentrarmi nei meandri della Corte d’Alpigia. E’ ancora mattino ed ho un bel margine di tempo davanti a me, per cui opto per la seconda opzione. Beh… chi me lo ha fatto fare? In breve mi trovo immerso quasi completamente dalle alte erbe… non so cosa sto calpestando, so solo che a volte una o l’altra gamba mi finiscono giù in vere e proprie buche. Subito mi tornano alla mente 3 analoghe situazioni: discesa dal Rasiva via Corte dei Barbüi, discesa dal Piz de Montagnia, via Pass de Barna e discesa dal Pizzo di Madéi via Cata di Madéi… insomma, momenti selvaggi che non si dimenticano facilmente. Eccone un quarto, non meno selvatico.
 
Scrutando la CN non si direbbe mai che il terreno sia così tortuoso, ed inoltre ci sono anche alcuni gradini rocciosi che costringono a dei costanti aggiramenti. Aggirando proprio uno di questi scalini scorgo una sassaia e ben volentieri mi tolgo dalla fitta vegetazione guadagnando l'agognato Corte d’Alpigia (1805 m), oramai invaso dai romici alpini. Da qui perdo quota puntando in direzione della Corte di Casa Nuova alla ricerca di una traccia ben evidente sulla CN. Di nuovo alte erbe, ortiche e quant'altro ma alla fine a quota 1750 m, quasi per incanto scorgo tra i cespugli la traccia della salvezza... esile ma c'è!  Tiro un sospiro di sollievo e la seguo, mentre qua e la noto anche degli antichi bollini rossi. La traccia segnata mi porta giù fino a quota 1620 m ca., ossia al punto di congiunzione con il sentiero che proviene da Röd (sulla CN la traccia doveva proseguire però più in alto). Poco importa, ora il sentiero di fa più marcato, solcato anche di recente da bestiame ed in breve raggiungo di nuovo Corte di Casa Nuova, da dove riguadagno Mogno per lo stesso percorso di salita.
 
Gran bel giro in ambiente selvaggio. Visto che le tracce di sentiero non sono ben visibili, per evitare i problemi sopra descritti, consiglio di effettuare l’escursione ad inizio stagione o in tardo autunno, quando la vegetazione non resta così fitta.

Note:

Vetta:
Uomo di sasso con libro di vetta. Vi è un ulteriore taccuino denominato “Albo d’Oro Soci Pizz Mascarpign”, creato nel settembre 2003 dalle società SEV-SAV, con un apposito contenitore per le adesioni. La tassa annua socio ammonta a 1ct metre la tassa annua socio sostenitore a 5 ct.

Mogno:
Ampia possibilità di parcheggio poco dopo il ponte di Mogno, all’ingresso del villaggio.
 
Valutazione:
Mogno - Corte di casa Nuova: T3 (EE)
Corte di Casa Nuova - cresta E - Pizzo Mascarpino: T4+ (F - buon senso dell’orientamento su tracce di sentiero spesso scomparse o invase dalla vegetazione, in particolare tra la Corte e la quota 1909 m)
Pizzo Mascarpino - versante E - Corte del Piatto - Corte d’Alpigia: T4+ (F - buon senso dell’orientamento su tracce di sentiero spesso scomparse o invase dalla vegetazione in particolar modo tra Corte del Piatto e Corte di Casa Nuova, via Corte d’Alpigia)

Tourengänger: Varoza
Communities: Hikr in italiano


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Kommentare (2)


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Seeger hat gesagt: Versante Sud-Ovest
Gesendet am 2. November 2014 um 21:16
Ciao Varoza
La differenza di valutazione è per la mia discesa in versante Valle di Peccia.
Ma è più prudente come hai fatto.
Saluti
Andreas

Varoza hat gesagt: RE:Versante Sud-Ovest
Gesendet am 3. November 2014 um 23:57
Ciao Andreas,
si, ho perlustrato la via alternativa di discesa sul versante N, verso i Vanisc; impressionante la pendenza su quel terreno erboso; sono sceso qualche metro per vedere il passaggio (dalla cima sembra non ci sia via di discesa dal quel versante), ma ho rinunciato perché l'erba era ancora molto bagnata... troppo pericoloso. Saluti..


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