Pisanino m.1946 per la Bàgola Bianca Alpi Apuane
|
||||||||||||||||||||||||||||
![]() |
![]() |
Sono 13 anni che non torno sul Pisanino,la montagna più alta delle Alpi Apuane....l'ultima volta ci andai con 2 amici,ma soltanto con uno di essi raggiungemmo la vetta,per la via della Bàgola Bianca,che certamente è una via fra le più belle escludendo la normale e sicuramente per chi è allenato anche la più breve.Giunti in val Serenaia alle 8.30 circa,io,Lidia e Maurizio,dopo esserci vestiti adeguatamente e dopo aver preparato gli zaini,ci incamminiamo in direzione dei prati basali della montagna,superando 2 fossi in questo periodo fortunatamente con poca acqua.....sulla sx attacchiamo i ripidi pendii erbosi,inframezzati di tanto in tanto da alberi cresciuti in questi ultimi anni e qualche solitaria roccia affiorante.Ci aggrappiamo ai lunghi ciuffi di erba,che se stretti alla base offrono buoni e sicuri appigli,un pò singolari,ma tipici delle Apuane....il primo tratto,faticoso e il più noioso di tutta la salita,termina dove il ripido versante si assottiglia fino a divenire una cresta rocciosa ben definita.Da questo punto in poi,la salita diviene molto divertente e appagante pur restando a tratti ripida e faticosa......giungiamo in vista del passaggio chiave della cresta,un salto di 7 metri da superare direttamente con arrampicata un pò esposta ma non superiore al 2 + oppure lo si può aggirare sulla dx per ripidi e delicati pendii erbosi.....
superato,arriviamo su di un pianoro,dove ci concediamo qualche foto con un panorama,davvero molto bello.La salita continua sempre ripida,ma senza grandi difficoltà,fino a raggiungere la Bàgola Bianca,un belvedere unico sul crinale che dovremo percorrere fino alla vetta del Pisanino...questa via pur essendo la 5° volta che la percorro,offre grandiose emozioni,sopratutto per l'ambiente poco frequentato e davvero selvaggio.....prendiamo il filo della cresta,con a dx vista mare e a sx vista Garfagnana e Appennini....
superiamo qualche tratto più roccioso,aereo e delicato,poi giungiamo al punto dove la cresta si impenna ripida e noi la superiamo leggermente sulla dx,riattingendo il filo ora più facile in vista della vetta.....percorriamo gli ultimi metri,per Maurizio è la prima volta,per Lidia la seconda e per me la nona volta che arriviamo su questa vetta,ma i nostri cuori battono in ugual misura per la bellezza del panorama che si apre ai nostri occhi.....dovessi descriverlo tutto a 360° sicuramente sarei noioso,mi limiterò alla sorprendente e sensazionale vista e scoperta di quest'oggi,infatti mai in 34 anni frequentando queste montagne,ero riuscito a vedere una cosa simile......dotato di un buon binocolo,posso affermare con assoluta certezza,che in giornate autunnali e invernali,da questa cima si può vedere il gruppo dei Mischabel con il Dom,Taschorn Alphubel e Stralhorn,nonchè il Weissmies più a dx,ma la cosa più sensazionale e vedere il monte Rosa,il Lyskamm e l'inconfondile sagoma del Cervino piccolo piccolo a sx....eccitato e strabiliato passo il binocolo a quasi tutti i presenti sulla vetta escluso coloro che mi davano del matto,ma io da buon fisionomista e conoscitore di montagne sopratutto le Alpi,affermo che quanto dichiarato è verità....salite il Pisanino e osservate!!......ci gustiamo il pranzo,facciamo le foto,poi andiamo a salutare la Madonnina posta in una nicchia appena sotto la vetta,poi iniziamo la discesa per la via normale......lidia davanti scende veloce e si ferma ad aspettarci alla foce Altare,dove giungiamo anche noi,dopo aver disceso l'accidentato canale delle Rose....da qui percorriamo il versante orientale degli Zucchi di Cardeto con qualche tratto delicato,per poi infine risalire un breve tratto fino alla foce di Cardeto, dove ci riposiamo....ancora un'ora e 15 di discesa con il sent°178,dentro la faggeta ci aspetta,,a conclusione di uno degli itinerari più affascinanti e grandiosi a questa bella cima apuana.....dopo circa 7 ore siamo alla macchina,con la mente stracolma di immagini,emozioni e sensazioni straordinarie,personalmente...... nella mia mente,primeggia l'immagine del Cervino e le altre vicine montagne che mi hanno davvero colpito...
superato,arriviamo su di un pianoro,dove ci concediamo qualche foto con un panorama,davvero molto bello.La salita continua sempre ripida,ma senza grandi difficoltà,fino a raggiungere la Bàgola Bianca,un belvedere unico sul crinale che dovremo percorrere fino alla vetta del Pisanino...questa via pur essendo la 5° volta che la percorro,offre grandiose emozioni,sopratutto per l'ambiente poco frequentato e davvero selvaggio.....prendiamo il filo della cresta,con a dx vista mare e a sx vista Garfagnana e Appennini....
superiamo qualche tratto più roccioso,aereo e delicato,poi giungiamo al punto dove la cresta si impenna ripida e noi la superiamo leggermente sulla dx,riattingendo il filo ora più facile in vista della vetta.....percorriamo gli ultimi metri,per Maurizio è la prima volta,per Lidia la seconda e per me la nona volta che arriviamo su questa vetta,ma i nostri cuori battono in ugual misura per la bellezza del panorama che si apre ai nostri occhi.....dovessi descriverlo tutto a 360° sicuramente sarei noioso,mi limiterò alla sorprendente e sensazionale vista e scoperta di quest'oggi,infatti mai in 34 anni frequentando queste montagne,ero riuscito a vedere una cosa simile......dotato di un buon binocolo,posso affermare con assoluta certezza,che in giornate autunnali e invernali,da questa cima si può vedere il gruppo dei Mischabel con il Dom,Taschorn Alphubel e Stralhorn,nonchè il Weissmies più a dx,ma la cosa più sensazionale e vedere il monte Rosa,il Lyskamm e l'inconfondile sagoma del Cervino piccolo piccolo a sx....eccitato e strabiliato passo il binocolo a quasi tutti i presenti sulla vetta escluso coloro che mi davano del matto,ma io da buon fisionomista e conoscitore di montagne sopratutto le Alpi,affermo che quanto dichiarato è verità....salite il Pisanino e osservate!!......ci gustiamo il pranzo,facciamo le foto,poi andiamo a salutare la Madonnina posta in una nicchia appena sotto la vetta,poi iniziamo la discesa per la via normale......lidia davanti scende veloce e si ferma ad aspettarci alla foce Altare,dove giungiamo anche noi,dopo aver disceso l'accidentato canale delle Rose....da qui percorriamo il versante orientale degli Zucchi di Cardeto con qualche tratto delicato,per poi infine risalire un breve tratto fino alla foce di Cardeto, dove ci riposiamo....ancora un'ora e 15 di discesa con il sent°178,dentro la faggeta ci aspetta,,a conclusione di uno degli itinerari più affascinanti e grandiosi a questa bella cima apuana.....dopo circa 7 ore siamo alla macchina,con la mente stracolma di immagini,emozioni e sensazioni straordinarie,personalmente...... nella mia mente,primeggia l'immagine del Cervino e le altre vicine montagne che mi hanno davvero colpito...
Tourengänger:
accoilli

Minimap
0Km
Klicke um zu zeichnen. Klicke auf den letzten Punkt um das Zeichnen zu beenden
Kommentare (5)