Monte Cavallo m.1895 Alpi Apuane cresta ovest e traversata integrale
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Per oggi ho programmato una salita che non ripetevo da ben 31 anni,quando all'epoca,sotto un grande impulso di avventura e ricerca di vie diverse dalle normali,perlustravo in lungo e in largo la catena Apuana....come negare l'emozione nel ripercorrere dopo così tanto tempo,quei versanti,quei canali,quelle creste e provare di nuovo quelle sensazioni e quei sentimenti che tanto mi conquistarono in passato.....una salita di tutto rispetto,di una bellezza indimenticabile e sopratutto in un ambiente unico,dove il tempo sembra essersi fermato,dove il nostro sguardo si perde nell'l'orizzonte, dove i colori del blu del cielo e il blu del mare si fondono.....
Partiti da Firenze alle 4.00 del mattino,sotto un cielo stellato,in poco più di due ore siamo già al piccolo parcheggio in val Serenaia,fra i 2 rifugi della zona, il Rifugio Serenaia e il Rfugio Donegani.Cominciamo a prepararsi,un cambio di scarpe,una felpa,poi zaini in spalla,nessun attrezzo tecnico,oggi saliamo senza corde....con l'audacia e il temperamento dei 20 anni....ricordo discretamente i passaggi più delicati e importanti(max 2° + ma esposti ) e se ci passai allora,perchè non dovrei farlo oggi?.....insieme a me,Maurizio si incammina sul sentiero n°178 con direzione Foce di Cardeto,ma dopo una ventina di minuti...ahimè mi accorgo di aver dimenticato la macchina fotografica alla fonte che si trova vicino al parcheggio....ridiscendo tutto di corsa,poi torno indietro con l'adorato strumento che dovrà immortalare questo giorno....in tutto il tempo perso è di circa 30 minuti...raggiungiamo comunque la foce, in 1 ora e 20,superando erti pendii dentro una bella Faggeta e piccoli nevai in prossimità di essa,a volte delicati per la neve molle....qui volgiamo a dx,cercando le poche tracce del sentiero n°179,ancora in gran parte sommerso dalla neve,che passa sotto le pendici nord del monte Cavallo e del monte Contrario,fin sotto la foce di Cavallo,la nostra mèta iniziale....raggiunti più o meno,i pendii che scendeno dalla stretta foce,li risaliamo per erbe e roccette affioranti senza itinerario obbligato,infatti da questo punto in poi,tutta la nostra lunga traversata non sarà segnalata.Giunti alla foce,dopo aver aggirato un ripido e pericoloso nevaio e risalito un salto erboso delicato,sulla nostra sx si impenna la cresta ovest del Cavallo,,,,,qui comincia l'avventura.....vado avanti io,Maurizio mi segue fidandosi ciecamente della mia esperienza su queste montagne,ma non sa cosa lo aspetta....man mano che saliamo la cresta diviene affilata,strapiombante da ambo i lati e le rocce tipiche apuane,sono rotte e poco sicure,costringendoci a saggiare sempre gli appigli e gli appoggi dei piedi....qualche tratto più facile,allenta la tensione,ma poi di nuovo adrenalina......raggiungiamo un tratto aereo,molto stretto che improvvisamente termina con salto di 5 -6 metri ad una sella da dove la cresta riparte.Nessun problema,se ricordo bene,tornando un pò indietro,un esposto quanto ripido canalino erboso,ci consente comunque la discesa al colletto......qui l'ambiente toglie quel poco di fiato che ci resta,io in punti come questo vorrei passarci un giorno intero a sedere o sdraiato,in contemplazione.......riprendiamo la salita,ora la cresta si fa più erbosa,sempre ripida ma più facile,superiamo 2 quote caratteristiche e cominciamo a salire l'ultimo ripido canale di erba e roccette che ci separa dalla cima nord del monte Cavallo.
Visto dal monte Contrario questo canale sembra inacessibile,ma poi quando ci siamo è fattibile senza grosse difficoltà....giungiamo sulla vetta o gobba più a nord di questa montagna dalla singolare forma,ci facciamo una foto e ci godiamo il panorama,che oggi purtroppo è solo tanta foschia e nuvole in aumento....scendiamo ad un colletto che separa quest'ultima dalla cima principale,mi calo per un pò nel canale Cambron,assai ripido ed incassato,per valutare le difficoltà in vista di una salita invernale....cerco gli ancoraggi e li trovo,ma il percorso a mio giudizio è molto pericoloso.....saliamo la cima principale,passando per tratto attrezzato con fune metallica,poi l'ardita ripida cresta e in 15 minuti siamo in vetta.....fantastico belvedere nel cuore delle Apuane settentrionali,il tempo sta cambiando,ancora niente di pericoloso,ma noi ci affrettiamo a percorrere la lunga cresta sommitale in direzione sud,superando tutte le rispettive quote con un sali e scendi molto bello e tecnicamente non difficile,richiede passo sicuro e molta attenzione....ritornati indietro verso la quota m.1874,iniziamo a scendere per ripidi prati,questa è l'unica via per scendere verso il passo della Focolaccia,senza calarsi in doppia dalla cresta sud della quota m.1851.Discesi per oltre un centinaio di metri,volgiamo a sx in direzione della Forcella di Porta,che raggiungiamo in leggera salita,per poi concedersi su di un bel prato,il meritato pranzo e riposo.Dopo una breve escursione nella grotta con fonte perenne,appena sotto la forcella,discesa al bivacco Aronte,per osservare il gioiello delle Alpi Apuane...la Punta Carina.
In breve raggiungiamo il devastato passo della Focolaccia,dove il mio povero cuore rimane straziato,nel vedere lo scempio e lo sfregio inferto alle mie amate montagne.....fuggiamo subito da questo orribile posto e con ancora il sent.n° 179 ,passando sotto la mole del versante est del monte Cavallo,raggiungiamo ancora la foce di Cardeto,visitando poco prima di essa,una caratteristica e profonda grotta dalla neve perenne,e a conclusione di un giro ad anello bellissimo.....infine, discesa finale,con ormai le gambe ma sopratutto le ginocchia a pezzi,al parcheggio e alla macchina,ripercorrendo il sentiero iniziale (n°178 ) per complessive ore 7.00 di marcia.
Itinerario stupendo per gente ben allenata e con un pò di esperienza di arrampicata.
Il tempo scalfisce,logora e invecchia il mio corpo,ma mai potrà neppure sfiorare la mia anima che rinasce e si rinnova, ogni qualvolta percorre o sale una bellissima montagna della terra......M.B.
Partiti da Firenze alle 4.00 del mattino,sotto un cielo stellato,in poco più di due ore siamo già al piccolo parcheggio in val Serenaia,fra i 2 rifugi della zona, il Rifugio Serenaia e il Rfugio Donegani.Cominciamo a prepararsi,un cambio di scarpe,una felpa,poi zaini in spalla,nessun attrezzo tecnico,oggi saliamo senza corde....con l'audacia e il temperamento dei 20 anni....ricordo discretamente i passaggi più delicati e importanti(max 2° + ma esposti ) e se ci passai allora,perchè non dovrei farlo oggi?.....insieme a me,Maurizio si incammina sul sentiero n°178 con direzione Foce di Cardeto,ma dopo una ventina di minuti...ahimè mi accorgo di aver dimenticato la macchina fotografica alla fonte che si trova vicino al parcheggio....ridiscendo tutto di corsa,poi torno indietro con l'adorato strumento che dovrà immortalare questo giorno....in tutto il tempo perso è di circa 30 minuti...raggiungiamo comunque la foce, in 1 ora e 20,superando erti pendii dentro una bella Faggeta e piccoli nevai in prossimità di essa,a volte delicati per la neve molle....qui volgiamo a dx,cercando le poche tracce del sentiero n°179,ancora in gran parte sommerso dalla neve,che passa sotto le pendici nord del monte Cavallo e del monte Contrario,fin sotto la foce di Cavallo,la nostra mèta iniziale....raggiunti più o meno,i pendii che scendeno dalla stretta foce,li risaliamo per erbe e roccette affioranti senza itinerario obbligato,infatti da questo punto in poi,tutta la nostra lunga traversata non sarà segnalata.Giunti alla foce,dopo aver aggirato un ripido e pericoloso nevaio e risalito un salto erboso delicato,sulla nostra sx si impenna la cresta ovest del Cavallo,,,,,qui comincia l'avventura.....vado avanti io,Maurizio mi segue fidandosi ciecamente della mia esperienza su queste montagne,ma non sa cosa lo aspetta....man mano che saliamo la cresta diviene affilata,strapiombante da ambo i lati e le rocce tipiche apuane,sono rotte e poco sicure,costringendoci a saggiare sempre gli appigli e gli appoggi dei piedi....qualche tratto più facile,allenta la tensione,ma poi di nuovo adrenalina......raggiungiamo un tratto aereo,molto stretto che improvvisamente termina con salto di 5 -6 metri ad una sella da dove la cresta riparte.Nessun problema,se ricordo bene,tornando un pò indietro,un esposto quanto ripido canalino erboso,ci consente comunque la discesa al colletto......qui l'ambiente toglie quel poco di fiato che ci resta,io in punti come questo vorrei passarci un giorno intero a sedere o sdraiato,in contemplazione.......riprendiamo la salita,ora la cresta si fa più erbosa,sempre ripida ma più facile,superiamo 2 quote caratteristiche e cominciamo a salire l'ultimo ripido canale di erba e roccette che ci separa dalla cima nord del monte Cavallo.
Visto dal monte Contrario questo canale sembra inacessibile,ma poi quando ci siamo è fattibile senza grosse difficoltà....giungiamo sulla vetta o gobba più a nord di questa montagna dalla singolare forma,ci facciamo una foto e ci godiamo il panorama,che oggi purtroppo è solo tanta foschia e nuvole in aumento....scendiamo ad un colletto che separa quest'ultima dalla cima principale,mi calo per un pò nel canale Cambron,assai ripido ed incassato,per valutare le difficoltà in vista di una salita invernale....cerco gli ancoraggi e li trovo,ma il percorso a mio giudizio è molto pericoloso.....saliamo la cima principale,passando per tratto attrezzato con fune metallica,poi l'ardita ripida cresta e in 15 minuti siamo in vetta.....fantastico belvedere nel cuore delle Apuane settentrionali,il tempo sta cambiando,ancora niente di pericoloso,ma noi ci affrettiamo a percorrere la lunga cresta sommitale in direzione sud,superando tutte le rispettive quote con un sali e scendi molto bello e tecnicamente non difficile,richiede passo sicuro e molta attenzione....ritornati indietro verso la quota m.1874,iniziamo a scendere per ripidi prati,questa è l'unica via per scendere verso il passo della Focolaccia,senza calarsi in doppia dalla cresta sud della quota m.1851.Discesi per oltre un centinaio di metri,volgiamo a sx in direzione della Forcella di Porta,che raggiungiamo in leggera salita,per poi concedersi su di un bel prato,il meritato pranzo e riposo.Dopo una breve escursione nella grotta con fonte perenne,appena sotto la forcella,discesa al bivacco Aronte,per osservare il gioiello delle Alpi Apuane...la Punta Carina.
In breve raggiungiamo il devastato passo della Focolaccia,dove il mio povero cuore rimane straziato,nel vedere lo scempio e lo sfregio inferto alle mie amate montagne.....fuggiamo subito da questo orribile posto e con ancora il sent.n° 179 ,passando sotto la mole del versante est del monte Cavallo,raggiungiamo ancora la foce di Cardeto,visitando poco prima di essa,una caratteristica e profonda grotta dalla neve perenne,e a conclusione di un giro ad anello bellissimo.....infine, discesa finale,con ormai le gambe ma sopratutto le ginocchia a pezzi,al parcheggio e alla macchina,ripercorrendo il sentiero iniziale (n°178 ) per complessive ore 7.00 di marcia.
Itinerario stupendo per gente ben allenata e con un pò di esperienza di arrampicata.
Il tempo scalfisce,logora e invecchia il mio corpo,ma mai potrà neppure sfiorare la mia anima che rinasce e si rinnova, ogni qualvolta percorre o sale una bellissima montagna della terra......M.B.
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