Giornata iniziata con un tempo strano: nuvole basse, vento gelido da Nord e +8°c a S. Bernardino paese.
Solo la nostra voglia di camminare ci ha spinto ad andare, e meno male, visto che proprio quando la salita ha cominciato a farsi dura il sole con i suoi caldi raggi è venuto a rallegrarci.
Partenza dal parcheggio della ditta che imbottiglia l'acqua S. Bernardino: subito in salita in mezzo al bosco, con uno scampanio di greggi che si infiltra fra gli alberi, superiamo un dislivello di circa 250 mt. fino al Pian Lumbrif (1850 mt.) dove finalmente vediamo le mucche pascolare beatamente: praticamente da fine agosto non vedevamo alpeggi in funzione, sicuramente per il tempo non proprio clemente in questo ultimo mese!
Continuiamo a salire fra un continuo apparire di torrenti e cascate più o meno grandi fino alla Cassina da Vignun (2115 mt.) dove approfittiamo per fare una breve sosta energetica.
Da qui prendiamo il segnavia bianco-blu (è facile sbagliare perchè il segnale sul lato del pendio da risalire è in ombra e sbiadito) e si sale fino allo splendido omino a quota 2380: panorama che si apre verso la Val Vignun, il Pizzo Tambò, Piz Cavriola e la parete a lastroni del Pizzo Uccello.
Per farci apprezzare ancora di più il paesaggio il vento spazza via prepotentemente le ultime nuvole e ci ritroviamo con un sole tiepido che ci fa ripartire più volentieri verso la meta.
Percorso ben segnato fino ad arrivare alla bocchetta tra la cima Sud e quella Nord: panorama sul Passo San Bernardino, l'Adula, ect
Qua la neve ha già cominciato a far presa e a coprire alcuni passaggi.
Eva dopo un paio di falsi passi decide di fermarsi, io invece non resisto e tento di andare fino in cima: mancano solo una trentina di metri!
Vedo col cannocchiale le prime catene sul versante Nord sotto cresta, ma decido di fare la cresta: è pulita e mi dà piu fiducia dei lastroni a faglia con la neve.
Raggiungo un'altra serie di catene e una volta superate sprofondo in mezzo metro di neve, ma finalmente si apre un sentierino in leggera salita fino alla cima!!
Peccato che verso S. Bernardino c'è foschia, ma tutto il resto intorno è favoloso.
Lascio le mie bandierine e torno indietro quasi a malincuore.
Il ritorno decidiamo di farlo per il sentiero verso Acubona e ben facciamo: scopriamo così delle belle cascate che non vedevamo in salita e scopriamo che questo sentiero è ideale se vogliamo tornare su d'inverno con le racchette o con gli sci.
Ancora un'oretta di cammino e finalmente arriviamo a S. Bernardino dal lato opposto del paese, ottima scusa per fermarci dalla nostra amica del Ristorante Chesa Veglia a farci una rinfrescante birra!
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