Pécian (2662 m)
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Parto con in mente un bella meta in Val Bedretto, ma arrivato ad All’Acqua è tutto un trionfo di nuvole ed i pochi squarci lasciano intravedere una coltre di neve fresca sulle vette delle montagne circostanti. In tutto il resto del Ticino il sole splende quindi, va bene il masochismo, ma quando è troppo è troppo. Cambio meta – come al solito non ho con me nulla di alternativo, se non la CNS 1:50000 Nufenenpass, inservibile, ed alcune cartine relative alla Val di Blenio, inservibili anch’esse - e mi dirigo verso la Media Leventina. Arrivato ad Ambrì, però, guardo su e mi chiedo: “Perché non sono mai salito al Pécian?”. Esco e vado verso Catto: “è proprio sotto e ci sarà ben qualche sentiero che porta in alto…”. Proseguo fino a Lurengo e parcheggio. L’idea si rivelerà positiva. In effetti i sentieri ci sono, e pur con un'andatura turistica, in meno di quattro ore sono in vetta al Pécian (evito descrizioni di itinerari, perché la meta è molto conosciuta e ricca di relazioni; comunque i waypoints e la descrizione sintetica illustrano la via seguita).
Visto che tra pochi giorni è prevista un’altra uscita “di sostanza” e voglio arrivarci in buone condizioni, mi limito a salutare il Pécianett ed il Pizzo del Sole dalla cima del Pécian. Per oggi va bene così: una volta tanto avrò diritto anch’io ad una gita di tutto riposo…
Da segnalare c’è senz’altro la bellezza dei boschi sopra Lurengo, e lo stupendo ambiente della zona palustre dell’Alpe di Chièra, il regno del pino mugo. Impossibile non citare poi i Laghi di Chièra, due autentiche perle blu, visibili nella loro interezza dalla cima del Pécian.
E veniamo infine al Pizzo Pettine: non perché ci sia appena andato, ma – lo pensavo anche prima di raggiungerlo – è davvero una meta irrinunciabile per chi voglia farsi un’idea delle bellezze del Ticino: un po’ come il Pizzo di Vogorno per il Ticino Centrale ed il Generoso per il Sottoceneri. Una meta per tutti, una meta deliziosa.

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