Val di Campo - passo di Val Viola - rifugio Val Viola: una valle che merita!


Publiziert von Alberto , 24. September 2014 um 15:12. Text und Fotos von den Tourengängern

Region: Welt » Schweiz » Graubünden » Berninagebiet
Tour Datum:14 September 2014
Wandern Schwierigkeit: T3 - anspruchsvolles Bergwandern
Wegpunkte:
Geo-Tags: CH-GR   I 
Zeitbedarf: 3:45
Aufstieg: 978 m
Strecke:Sfazù m.1622 [p ] - rifugio Saoseo m.1987 - ristorante Campo - lago Val Viola m.2159 (DA QUI SEGUIAMO IL PERCORSO CICLABILE che sale a sinistra) - passo di Val Viola m.2489 (segnaletica svizzera) - laghetto di quota 2388 - rifugio Val Viola m.2314 e laghi Val Viola bormina (sono 3) KM. 10,860 e 198 minuti effettivi RITORNO: rifugio Val Viola m.2314 - strada militare che sale per congiungersi con il tracciato ciclabile - 2 laghetti a quota 2416 - passo di val Viola m.2460 (segnaletica italiana) - lago dal Dugural m.2265 - lago Val Viola m.2159 - lago da Scispadus m.2071 (sono 2) - lago Saoseo m.2028 - Sfazù m.1622 [p ]. Gli accessi sono 3: il più duro è quello centrale che parte dal cippo di confine confine dove finisce la strada militare innestandosi su quello più breve che valica più in basso del confine segnalato. Se si vuole accorciare il percorso di andata prendere il sentiero di destra,eventualmente al ritorno prendere la militare e poi la ciclabile totale km. 22,430 e 393 minuti effettivi
Zufahrt zum Ausgangspunkt:da Milano: S.S. n° 36 Lecco - Colico - S.p. n° 38 - Sondrio - Tirano - Poschiavo - Sfazù
Unterkunftmöglichkeiten:rifugio Saoseo - ristorante Campo - rifugio Val Viola
Kartennummer:n° 93 Bernina/Sondrio della kompass - CNS n° 269 Passo del Bernina

Vista da Alberto: Finalmente le previsioni insistono con l'annunciare il bel tempo per domenica,quindi,propongo questa escursione adatta a tutti i volenterosi e non (vi è il postale nel caso che si voglia accorciare il tragitto) ma in particolare perché offre la possibilità di scegliere dove fermarsi,sempre in luoghi di tranquillità e bellezza.

Mi trovo alle ore 6,00 a Bione con Giovanni e Mariapia,Fabrizio e Fiorenza: ci portiamo avanti,mentre Gianluigi ci raggiungerà con Nader e Bianca,ed infine Andrea.

Giunti a Tirano,sosta caffè e acquisti in panificio,poi si riparte per Sfazù,mentre avviso Gianluigi sull'itinerario che faremo a piedi e dove deve parcheggiare.

Alle ore 8,40 ci incamminiamo dal parcheggio dal quale si vede il pizzo Scalino: l'aria è leggermente frizzante,ma a breve saremo al sole,cosa che puntualmente avviene e poco dopo....sopraggiunge un auto....riconosco Gianluigi e subito agito le braccia in segno di tornare indietro: pare che per lui i cartelli di divieto siano un "eccesso" che deturpa l'ambiente circostante,fortuna vuole che il postale era già passato,altrimenti chissà che girata avrebbe preso!!!!

Quello che stupisce,è come abbia fatto ad essere arrivato così presto,forse ha fatto l'abbonamento con gli autovelox he he he.

 

Giunti nelle vicinanze del rifugio Saoseo attendiamo l'arrivo degli amici che ci raggiungono a breve e il gruppo si compatta: da qui al contrario di tutte le altre volte,seguiremo i cartelli indicatori della ciclabile (abbiamo visto vari bikers ma sempre in direzione di Sfazù) che una volta era un sentiero appena accennato il quale ci conduce nei pressi dei laghi Viola della val di Campo.

Giunti sin qui,si può scegliere quali percorsi fare: se si prende il sentiero a destra il tragitto sarà più breve,valicando con meno dislivello. Da questo sentiero si stacca a sinistra una traccia che rimonta con accentuata pendenza,il promontorio dal quale poco oltre inizia la discesa con la strada militare: tracciato più impegnativo e che sconsiglio!

Noi prendiamo a seguire la strada che giunge al ristorante Campo dove poco oltre stupisce il porta attrezzi in caso necessiti di aggiustare la propria bici (siamo in Svizzera!!!!).

Prendiamo a seguire la bella ciclabile in alcuni tratti riposante perché in piano,mentre in alcuni punti vi sono dei ponticelli in ferro.

 

Il percorso presenta alcuni zone acquitrinose con del fango dove è possibile impantanarsi,in linea di massima è un tracciato fattibile a coloro ben allenati per questa tipologia di terreno.

Giunti al passo con segnaletica svizzera,poco oltre ecco i laghi Viola della val Bormina e il rifugio omonimo che raggiungiamo alle ore 12,33, con un dislivello di 812 m., 10,860 km. e 198 minuti effettivi e la fame che oramai si faceva sentire.

Vista la nuvola che oscurava la zona,si predilige pranzare all'interno della struttura,dove il calduccio invita a stare a braccia scoperte (calore generato dai termosifoni ad aria calda) e con i tavoli quasi tutti occupati,fortunatamente vi era posto per tutti noi: ecco una ragione per partire presto e non rischiare di dover mangiare fuori come facevano alcuni temerari.

 

Polenta,spezzatino,salsiccia,formaggio,caffè (con correzione per chi vuole),vino e acqua che ci hanno soddisfatto: ora resta la salita al passo e dopo aver messo nello stomaco il tutto,bisogna prenderla con molta calma e si decide di "allungare il percorso risalendo la militare,accompagnando Gianluigi a riprendersi lo zaino da parapendio con il quale tenterà di volare.

Dal passo con segnaletica italiana,prendiamo a scendere il sentiero che passa sopra altri laghetti dove un anatra spicca il volo allontanandosi sull'altra sponda. Poco avanti si comincia a scendere con vista sui laghi Viola della val di Campo,poi ecco Gianluigi che scende a piedi e quando ci raggiunge ci spiega che con il vento forte che lassù tirava era rischioso,però la zona merita e la possibilità di fare un volo è da ricercare in zona del passo con segnalazione svizzera.

 

Percorriamo il sentiero in direzione del lago Saoseo,una perla dai colori particolari che i più fortunati possono vedere se giungono sin qui: in base al periodo e la temperatura,questo lago ha la colorazione che varia,personalmente ho avuto la fortuna di vederlo in color turchese e smeraldo mentre questa volta è possibile vederlo in due distinte tonalità. Raggiunta la sua sponda,deserta oramai dai turisti,ci godiamo un po di pausa gustandoci una merendina a base di strudel,mentre le trote ben visibili creano piccoli anelli d'acqua nel catturare le prede che si avvicinano alla superficie.

 

Poi vien l'ora di avviarci per fare ritorno alle auto che raggiungiamo alle 18,30.

Grazie a tutti Voi amici per aver avuto fiducia in questa scelta che vi ho proposto e per tutto ciò che avete messo a disposizione,mentre per quanto riguarda lo scenario che ci ha circondato nel nostro cammino,è merito della natura e dell'uomo che ha saputo rispettarla fino ad oggi,sperando che anche le prossime generazioni possano contemplarne la bellezza.
http://www.hikr.org/tour/post32513.html la versione invernale che qualcuno vuole fare

 

 

Ciao a tutti e alla prossima!


Tourengänger: Alberto, gianluigi


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