Strahlhorn parete sud da Macugnaga
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Lo Strahlorn è uno di quei 4000 definiti facili, perchè comodamente raggiungibile grazie all'uso degli impianti di risalita...però la via normale non è l'unica possibilità...esiste anche un versante sud: aspro e solitario, quello che guarda verso Macugnaga, ed è proprio da lì che noi saliremo.
Sabato alle 11 partiamo da Macugnaga e dopo essere saliti fin nei pressi del passo di monte Moro con la funivia, percorriamo in parte il sentiero dei Camosci, per poi scendere sul Seewjinen Gletscher e raggiungere senza difficoltà il Bivacco Città di Luino.
Il bivacco è piccolo ma molto accogliente, dotato di fornello a gas funzionante, e la vista dev'essere senz'altro fantastica, ma a noi non è dato di goderne perchè un fitta nebbia avvolge tutto, quindi non ci resta che cenare e farci una bella dormita.
Alle 3.00 partiamo, la luna non è più piena, ma è molto luminosa e questo facilita molto l'avvicinamento, la nostra idea era quella di salire per lo spigolo sud, ma viste le temperatura piuttosto alte, decidiamo di salire e scendere dalla stessa via, in modo da valutare al meglio le condizioni dell'itinerario.
Il canalino è ghiacciato, lo risaliamo facendo un paio di tiri, poi fino alla terminale (che passiamo tenendoci molto a sinistra rispetto al canale che dobbiamo risalire), procediamo in totale relax.
Quando albeggia lo spettacolo del Rosa che si tinge di rosa è magico...
Saliamo per un pò in conserva assicurata poi, verso l'uscita del canale facciamo un paio di tiri ed arriviamo in vista della vetta...dove diverse cordate gironzolano qua e là.
Risaliamo l'ultima rampa e arriviamo sul pianoro dello Strahlhorn...dove il respiro viene a mancare per la tanta bellezza, più che per l'aria fine!
Saliamo in vetta (che definirei aerea e estremamente panoramica), ma ci fermiamo solo pochi minuti...sia perchè lo spazio è poco sia perchè ci aspetta la lunga discesa.
Come prevedevamo le condizioni del canale sono peggiorate, quindi ne stiamo il più possibile fuori e scendiamo disarrampicando sulle roccette laterali.
Arrivati al primo plateaux nevoso troviamo ad attenrderci un'amara sorpresa: la nebbia...e così, mentre la discesa si complica, capiamo che non riusciremo a rientrare per l'ora stabilita...proviamo ad avvisare casa, ma non c'è campo...
Adagio, molto adagio continuiamo a scendere e approfittando di una bella schiarita oltrepassiamo la crepacciata...a questo punto ci rimane solo il canalino che stamattina avevamo trovato ghiacciato...e che, per non farci mancare nulla, adesso è un allegro ruscelletto da fusione...quindi armati di pazienza, continuiamo a scendere assicurati.
Tra un tiro e l'altro la nebbia torna a dominare la scena e quando arriviamo sul Findelgletscher non si vede niente, a questo punto escludiamo ogni possibilità di scendere a valle.
Il ghiacciaio non è crepacciato, ma la nebbia rende ogni passo incerto ma, in un tempo che sembra infinito, raggiungiamo il bivacco, dove un bel tè caldo con i biscotti ci rimette in sesto.
Purtroppo neanche al bivacco c'è segnale, so che i miei a casa si preoccuperanno, ma scendere con queste condizioni e a quest'ora è impossibile, per cui passeremo la notte qui.
Quando ci svegliamo la nebbia è ancora parecchia, ma dalla Svizzera arrivano ampie schiarite, quindi verso le 10 ci mettiamo in marcia, la neve è dura e la presa dei ramponi è ottima, procediamo spediti sotto un sole via via più convinto, anche se sul versante di Macugnaga i nuvoloni sono spessi ed immobili.
Verso la fine del ghiacciaio, le nuvole che salgono da Macugnaga (la fabbrica della nebbia!) ci rendono un pò titubanti sulla scelta della giusta uscita, ma dopo un tentativo andato a vuoto, arriviamo sul sentiero che porta al monte Moro e in un'ora siamo al rifugio, da dove finalmente posso chiamare casa.
Visto il mancato rientro, il soccorso alpino è stato avvisato, ma ancora non si è mosso, chi invece si è mosso è qualche idiota, che ha avvisato i giornali che hanno trasformato un semplice ritardo in una quasi tragedia da cronaca nera...(che ha dato un pò di argomenti ai soliti pettegoli piccoli piccoli che credono a tutte le cose che vedono scritte su un giornale...)
Ringrazio tutti gli amici veri, che anzichè perder tempo in chiacchiere inutili, si sono resi disponibili con i soccorsi e con la mia famiglia per dare una mano (è proprio vero che il valore delle persone si riconosce nel momento del bisogno!)
Sabato alle 11 partiamo da Macugnaga e dopo essere saliti fin nei pressi del passo di monte Moro con la funivia, percorriamo in parte il sentiero dei Camosci, per poi scendere sul Seewjinen Gletscher e raggiungere senza difficoltà il Bivacco Città di Luino.
Il bivacco è piccolo ma molto accogliente, dotato di fornello a gas funzionante, e la vista dev'essere senz'altro fantastica, ma a noi non è dato di goderne perchè un fitta nebbia avvolge tutto, quindi non ci resta che cenare e farci una bella dormita.
Alle 3.00 partiamo, la luna non è più piena, ma è molto luminosa e questo facilita molto l'avvicinamento, la nostra idea era quella di salire per lo spigolo sud, ma viste le temperatura piuttosto alte, decidiamo di salire e scendere dalla stessa via, in modo da valutare al meglio le condizioni dell'itinerario.
Il canalino è ghiacciato, lo risaliamo facendo un paio di tiri, poi fino alla terminale (che passiamo tenendoci molto a sinistra rispetto al canale che dobbiamo risalire), procediamo in totale relax.
Quando albeggia lo spettacolo del Rosa che si tinge di rosa è magico...
Saliamo per un pò in conserva assicurata poi, verso l'uscita del canale facciamo un paio di tiri ed arriviamo in vista della vetta...dove diverse cordate gironzolano qua e là.
Risaliamo l'ultima rampa e arriviamo sul pianoro dello Strahlhorn...dove il respiro viene a mancare per la tanta bellezza, più che per l'aria fine!
Saliamo in vetta (che definirei aerea e estremamente panoramica), ma ci fermiamo solo pochi minuti...sia perchè lo spazio è poco sia perchè ci aspetta la lunga discesa.
Come prevedevamo le condizioni del canale sono peggiorate, quindi ne stiamo il più possibile fuori e scendiamo disarrampicando sulle roccette laterali.
Arrivati al primo plateaux nevoso troviamo ad attenrderci un'amara sorpresa: la nebbia...e così, mentre la discesa si complica, capiamo che non riusciremo a rientrare per l'ora stabilita...proviamo ad avvisare casa, ma non c'è campo...
Adagio, molto adagio continuiamo a scendere e approfittando di una bella schiarita oltrepassiamo la crepacciata...a questo punto ci rimane solo il canalino che stamattina avevamo trovato ghiacciato...e che, per non farci mancare nulla, adesso è un allegro ruscelletto da fusione...quindi armati di pazienza, continuiamo a scendere assicurati.
Tra un tiro e l'altro la nebbia torna a dominare la scena e quando arriviamo sul Findelgletscher non si vede niente, a questo punto escludiamo ogni possibilità di scendere a valle.
Il ghiacciaio non è crepacciato, ma la nebbia rende ogni passo incerto ma, in un tempo che sembra infinito, raggiungiamo il bivacco, dove un bel tè caldo con i biscotti ci rimette in sesto.
Purtroppo neanche al bivacco c'è segnale, so che i miei a casa si preoccuperanno, ma scendere con queste condizioni e a quest'ora è impossibile, per cui passeremo la notte qui.
Quando ci svegliamo la nebbia è ancora parecchia, ma dalla Svizzera arrivano ampie schiarite, quindi verso le 10 ci mettiamo in marcia, la neve è dura e la presa dei ramponi è ottima, procediamo spediti sotto un sole via via più convinto, anche se sul versante di Macugnaga i nuvoloni sono spessi ed immobili.
Verso la fine del ghiacciaio, le nuvole che salgono da Macugnaga (la fabbrica della nebbia!) ci rendono un pò titubanti sulla scelta della giusta uscita, ma dopo un tentativo andato a vuoto, arriviamo sul sentiero che porta al monte Moro e in un'ora siamo al rifugio, da dove finalmente posso chiamare casa.
Visto il mancato rientro, il soccorso alpino è stato avvisato, ma ancora non si è mosso, chi invece si è mosso è qualche idiota, che ha avvisato i giornali che hanno trasformato un semplice ritardo in una quasi tragedia da cronaca nera...(che ha dato un pò di argomenti ai soliti pettegoli piccoli piccoli che credono a tutte le cose che vedono scritte su un giornale...)
Ringrazio tutti gli amici veri, che anzichè perder tempo in chiacchiere inutili, si sono resi disponibili con i soccorsi e con la mia famiglia per dare una mano (è proprio vero che il valore delle persone si riconosce nel momento del bisogno!)
Tourengänger:
Laura.

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