Bell'anello al Piz Spadolazzo (2722 m)

Tornato dalla bella vacanza in Val Pusteria ho ancora un giorno di ferie da sfruttare, così decido per questa bella escursione in una zona che ancora non conosco.
Tempo fa avevo già adocchiato il Piz Spadolazzo, leggendo diversi report su Hikr e altri siti, ma negli ultimi anni l'avevo completamente dimenticato!

Lascio la macchina nel parcheggio sterrato nei pressi dei cartelli marroni per il Rifugio Bertacchi e il Lago Emet, ed inizio a salire sulla stradina sterrata.
Si sale con dolce pendenza attraversando pratoni pieni di marmotte, con un panorama fin subito grandioso che mi rende già soddisfatto della scelta odierna.
Per una volta salgo con calma, senza alcuna fretta, godendomi al meglio ciò che mi circonda. Sarà l'idea che domani si torna a lavoro......
Taglio un paio di tornanti su un sentierino tra i prati e giungo alla fine della stradina. Qui si imbocca il bel sentiero che con un lunghissimo traverso pressochè pianeggiante porta al Lago Emet (1 h 15), a quest'ora ancora in ombra.
Non proseguo fino al Rifugio Bertacchi ma svolto a sinistra, prendendo il sentiero che si dirige verso il Passo di Emet.
Dopo alcuni minuti ecco il bivio, ottimamente indicato da un cartello, per il Piz Spadolazzo.
Svolto a sinistra e seguo il sentiero che sale, inizialmente con pendenze molto dolci, attraverso i prati, fino a raggiungere un bellissimo laghetto a quota 2275 m circa.
Il sentiero inizia quindi a salire più ripidamente, fino a sbucare in una zona quasi pianeggiante che precede la ripida cresta finale.
Qui la pendenza si impenna e il sentiero si fa meno agevole, procedendo tra sfasciumi e roccette e richiedendo in alcuni casi l'aiuto delle mani.
Terminata la parte ripida, per fortuna non lunghissima (meno di 200 mt di dislivello), mi aspetta un breve tratto di cresta poco pendente ma piuttosto esposta sul versante italiano.
Con attenzione supero un paio di passaggi delicati e raggiungo finalmente la croce di vetta del Piz Spadolazzo (2 h 45).

Dopo una breve pausa in vetta mi rimetto in cammino, proseguendo lungo la cresta. Poco più avanti il sentiero piega leggermente a sinistra e si tiene sul versante italiano, sempre molto ripido ma non proprio strapiombante come nel tratto precedente.
Con una brevissima deviazione in mezzo ad una pietraia mi riporto in cresta per raggiungere la cima nord del Piz Spadolazzo (2720 m, 3 h 00), contrassegnata da un grosso ometto.
Tornato sul sentiero ufficiale inizio la ripida discesa verso il Passo di Lago Nero, resa molto insidiosa dal verglas che ricopre tutti gli sfasciumi di cui è composto il sentiero.
Con estrema lentezza supero questo tratto e giungo in una zona più assolata, dove la situazione a terra torna normale e posso godermi la parte restante di discesa, ammirando il bellissimo Lai Ghiacciato sotto di me.
Raggiunto il Passo di Lago Nero (3 h 35) il sentiero si biforca e stranamente non sono presenti paline segnavia. La direzione è comunque ovvia: ignoro il sentiero che svolta a destra (scritta su un masso: "Biv.Suretta") e che condurrebbe in pochi istanti al Lai Ghiacciato, e seguo invece i segnavia che mi portano a sinistra, in direzione Lago Nero (che compare ben presto a picco sotto di me).

Il primo tratto di discesa è una vera e propria picchiata tra i prati, quindi si raggiunge un altro bivio senza indicazioni, in cui bisogna ignorare la traccia (che pare più evidente) che prosegue dritta e bisogna invece svoltare a sinistra su sentiero più esile, ma sul quale si ritrovano ben presto i segnavia.
Si percorre un tratto in traverso su sentiero molto stretto e talvolta un pò esposto sul ripido pendio che precipita verso il lago, quindi con un ultima picchiata in mezzo ad una distesa di sfasciumi instabili si raggiunge finalmente il magnifico Lago Nero (4 h 10).
Sosta doverosa per rinfrescare i piedi, provati dalla non lunga ma stressante discesa, e mettere qualcosa sotto i denti, quindi riparto seguendo i segnavia che attraversano la pietraia in riva al lago.
Terminate le pietre raggiungo la fine del lago e inizio la discesa verso il Lago di Montespluga.
Il sentiero si fa finalmente più agevole e la pendenza diminuisce, permettendomi di scendere in totale relax, godendomi l'ambiente meraviglioso che mi circonda fino a sbucare sulla strada che costeggia il lago.
Percorro qualche metro di asfalto, quindi seguendo un sentierino che si tiene appena più alto raggiungo il parcheggio dove ho lasciato l'auto (5 h 15).

Escursione davvero fantastica in ambiente fantastico, dal dislivello modesto ma comunque piuttosto impegnativa per i terreni spesso poco agevoli su cui si cammina e per la presenza di alcuni punti un pò esposti.