Piz Spadolazzo m.2720
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Il Piz Spadolazzo rientra nei miei progetti da diverso tempo e, finalmente, arriva la giornata giusta, una giornata che si preannuncia calda e afosa e che rende quasi obbligatorio alzarsi di quota.
Partiamo da casa alla solita ora e arriviamo al Lago di Montespluga dopo una lunga "macchinata", ma non abbiamo fretta, siamo in estate e ci sono un sacco di ore di luce davanti a noi.
Il tempo è splendido!
Certo, fa caldo, ma non c'è una sola nuvola ad offuscare il cielo.
Quando arriviamo a destinazione, il parcheggio di Suretta è già pieno, riusciamo a trovare a malapena un posticino e, dopo aver calzato i nostri scarponi, in men che non si dica, imbocchiamo il sentiero che porta al Rifugio Bertacchi, che raggiungiamo in poco più di un'ora di cammino.
Ci fermiamo un attimo a salutare Mari, che assieme ad altre persone gestisce il Rifugio.
E' un'amica di mia figlia, non la vedo da tanto tempo e ci accoglie calorosamente.
Scambiamo quattro chiacchiere e poi via ....... verso lo Spadolazzo!
La salita è ripida, si sviluppa su pietraie e sfasciumi e percorrerla sotto il sole cocente, la fa diventare ancora più faticosa.
Anche quando la croce di vetta sembra lì, a portata di mano, impieghiamo del tempo a raggiungerla, ma quando arriviamo sotto di essa, basta guardarci l'un l'altra per capire che, nonostante la stanchezza, siamo soddisfatte.
Lo scriviamo anche sul libro di vetta!
Insieme a noi ci sono due uomini e una ragazza che sembrano conoscere bene la zona, così decidiamo di accodarci a loro in discesa.
Seguiamo il sentiero di cresta, piuttosto esposto, facendo bene attenzione a dove mettiamo i piedi e in breve arriviamo poco sotto la seconda cima dello Spadolazzo, contrassegnata da un ometto.
Poi, seguendo i segni bianchi e rossi, attraverso una zona di massi non sempre stabili, arriviamo al Lago Ghacciato, di un colore blu intenso, la cui vista cattura continuamente i nostri sguardi, lasciandoci sfuggire esclamazioni di stupore.
Da qui seguiamo un sentiero in salita, in parte attrezzato, che ci porta al Passo Suretta, da dove vediamo l'omonimo bivacco.
Una breve discesa, su terreno delicato e su un nevaietto, ci fa raggiungere un torrente dove ci dissetiamo e dove riempiamo le nostre borracce ormai vuote.
Salutiamo i nostri compagni di ventura, che decidono di fare una sosta rilassante in questo luogo ameno e iniziamo la lunga e sfibrante discesa che ci porta nei pressi dell'abitato di Montespluga.
Da qui, seguendo una sterrata e poi un tratto di strada asfaltata, raggiungiamo il parcheggio, ma prima di ripartire non possiamo fare a meno di dare un ultimo sguardo alla catena di montagne intorno a noi, al Piz Spadolazzo e alla ripida discesa che abbiamo appena percorso .....
Oggi non ci siamo lasciate mancare niente: sole, caldo, laghi, sassi, catene, neve ......
E chi più ne ha più ne metta!
Con me hanno camminato: Giusi, Esilde e Marika
Partiamo da casa alla solita ora e arriviamo al Lago di Montespluga dopo una lunga "macchinata", ma non abbiamo fretta, siamo in estate e ci sono un sacco di ore di luce davanti a noi.
Il tempo è splendido!
Certo, fa caldo, ma non c'è una sola nuvola ad offuscare il cielo.
Quando arriviamo a destinazione, il parcheggio di Suretta è già pieno, riusciamo a trovare a malapena un posticino e, dopo aver calzato i nostri scarponi, in men che non si dica, imbocchiamo il sentiero che porta al Rifugio Bertacchi, che raggiungiamo in poco più di un'ora di cammino.
Ci fermiamo un attimo a salutare Mari, che assieme ad altre persone gestisce il Rifugio.
E' un'amica di mia figlia, non la vedo da tanto tempo e ci accoglie calorosamente.
Scambiamo quattro chiacchiere e poi via ....... verso lo Spadolazzo!
La salita è ripida, si sviluppa su pietraie e sfasciumi e percorrerla sotto il sole cocente, la fa diventare ancora più faticosa.
Anche quando la croce di vetta sembra lì, a portata di mano, impieghiamo del tempo a raggiungerla, ma quando arriviamo sotto di essa, basta guardarci l'un l'altra per capire che, nonostante la stanchezza, siamo soddisfatte.
Lo scriviamo anche sul libro di vetta!
Insieme a noi ci sono due uomini e una ragazza che sembrano conoscere bene la zona, così decidiamo di accodarci a loro in discesa.
Seguiamo il sentiero di cresta, piuttosto esposto, facendo bene attenzione a dove mettiamo i piedi e in breve arriviamo poco sotto la seconda cima dello Spadolazzo, contrassegnata da un ometto.
Poi, seguendo i segni bianchi e rossi, attraverso una zona di massi non sempre stabili, arriviamo al Lago Ghacciato, di un colore blu intenso, la cui vista cattura continuamente i nostri sguardi, lasciandoci sfuggire esclamazioni di stupore.
Da qui seguiamo un sentiero in salita, in parte attrezzato, che ci porta al Passo Suretta, da dove vediamo l'omonimo bivacco.
Una breve discesa, su terreno delicato e su un nevaietto, ci fa raggiungere un torrente dove ci dissetiamo e dove riempiamo le nostre borracce ormai vuote.
Salutiamo i nostri compagni di ventura, che decidono di fare una sosta rilassante in questo luogo ameno e iniziamo la lunga e sfibrante discesa che ci porta nei pressi dell'abitato di Montespluga.
Da qui, seguendo una sterrata e poi un tratto di strada asfaltata, raggiungiamo il parcheggio, ma prima di ripartire non possiamo fare a meno di dare un ultimo sguardo alla catena di montagne intorno a noi, al Piz Spadolazzo e alla ripida discesa che abbiamo appena percorso .....
Oggi non ci siamo lasciate mancare niente: sole, caldo, laghi, sassi, catene, neve ......
E chi più ne ha più ne metta!
Con me hanno camminato: Giusi, Esilde e Marika
Communities: Hikr in italiano
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