Traversata del Corborant 3014 m - Buco della Marmotta
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Sul Corborant eravamo già stati anni fa in occasione di uno del primo trekking nel cuneese. All’epoca eravamo saliti dal canale da dove oggi scenderemo. Canale che, per la sua ripidità ma soprattutto instabilità, non era molto percorso. Qualche anno dopo il nostro passaggio è stato interamente attrezzato con una catena. La speranza che avendolo reso più percorribile sia migliorato…niente da fare! Altro che quello della Rocca La Meja, quello è un gioiellino al confronto!
Lasciamo San Bernolfo percorrendo la lunga sterrata per il P.so di Barbacana abbandonandolo poco dopo i 2000 m.
Raggiungiamo i laghi del Lausfer (italiani), nella precedente relazione erano francesi, anche qui le traduzioni nel passato non hanno tenuto conto dei vecchi toponimi, il buco della marmotta è già visibile o s’intuisce.
Proseguiamo fino a raggiungerlo, gli ultimi metri di terra e sfasciumi sono da fare con molta calma. Un sasso ha chiuso il canale creando una sorta di cunicolo, ora attrezzato con cavo e pioli. L’uscita dal cunicolo sembra l’uscita di una tana di marmotta!
Ancora qualche tratto attrezzato e si raggiunge la cima. Panorama eccezionale sui laghi di Rebuons, Monte Tenibre, Monte Ischiator e il suo vallone, in fondo il rifugio Migliorero e tante altre cime conosciute e no.
Torniamo all’imbocco del canale, già quello che vediamo non sembra rispecchiare le nostre speranze. E’ vero anche che causa neve fino a tarda stagione probabilmente non è stato granché percorso, però fa veramente schifo! Anni fa eravamo solo passati da qui perché il nostro trekking proseguiva andando in Francia ora la discesa ci sembra parecchio brutta catena o non catena poco importa, c’è una così grande quantità di detriti instabili che mette un po’ paura. Scendiamo pianissimo, alternandoci negli spostamenti, facendolo solo quando quello sotto riesce a trovare un minimo di riparo. La fortuna è dalla nostra parte perché difficilmente la gente fa la traversata per cui sopra non abbiamo nessuno e sotto beh speriamo arrivino più tardi.
Negli ultimi metri troviamo un breve ma ripido pendio ghiacciato, non serve rischiare e anche se non siamo in una posizione ideale decidiamo di mettere i ramponi, scelta azzeccata perché poco sotto ci tocca anche un traverso nelle stesse condizioni.
Fuori dal canale tiriamo un sospiro di sollievo, togliamo i ramponi e tra lingue di neve e pietraia raggiungiamo il lago alto dell’Ischiator. Sta arrivando qualcuno che si appresta a salire al Corborant e ci chiede la situazione del canale. La salita non è difficile in sé, bisogna però fare tantissima attenzione a dove si mettono mani e piedi e se si è in gruppo, assolutamente piccolo, stare molto vicini. Tra l’altro non bisogna sottovalutare il passaggio di animali com’era successo alla nostra precedente salita, un sasso ci aveva mancato per un soffio!
Raggiungiamo il rifugio Migliorero dove facciamo sosta per salutare Oscar e Valentina dopo di che riprendiamo la salita per il P.so Laroussa.
Sosta panino e ritorno a San Bernolfo.
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