Piz Calandari 2556mt, Vizan Pintg 2513mt, Tschainghel Mellen 2371mt e ... alla fine Cufercalhutte
Meteo da Girovando ... ma non rinunciamo alla nostra uscita
Dopo tanto cercare dove prendere meno acqua ... sembra che dopo il S.Bernardino, (ma anche dopo Realp) la situazione sia migliore, e allora andiamo a Sufers con l'intenzione di fare un pò di creste e rintanarci in capanna per il pranzo.
Partiamo alle 08:20, tempo discreto quasi caldo.
Tralascio le descrizioni dei sentieri per la salita alla Cufercalhutte, tagliando la strada che sale raggiungiamo Foppa, da qui ci dirigiamo al Lai da Von, e quindi puntiamo al primo sperone roccioso dal nome impronunciabile Tschainghel Mellen o Toten Turra.
Salita per prato fino al sentiero che verso sinistra porta alla capanna, e qui la prima "perla" ... direttissima.
Via diretti su prato e pendenze da brivido, dove spesso ci si deve aiutare con le mani, prendiamo in alto la cresta di sinistra ed in breve siamo in vetta (ometto) del Tschainghel Mellen 2371mt.
Guardando la situazione dall' alto, ci siamo accordi che la direttissima è proprio da "pirla", salendo il sentiero per la Cufercal e tagliando poi a destra si raggiunge comunque questa cima, oppure si sale sulla destra della cima, decisamente più semplice ... ma a noi complicarci la vita piace :)
Tira un forte vento e passiamo dalle maniche corte rapidamente a pile e/o giacca a vento. E ora?
Beh la cresta che ci interessa, quella che scende dal Piz Calandati al Piz Vizan, e proprio davanti a noi ...
Risaliamo le larghe pendici del Vizan Pintg (il rifugista ci spiegherà dopo che significa "piccolo" anche se contraddice il fatto che il Piz Vizan è alto 2471mt, mentre il "Pintg" è 2513mt).
Alle 11:50 siamo all'omone di vetta del Vizan Pintg 2513mt, e nonostante le tante nuvole il paesaggio si apre verso il maestoso Piz Beverin, la vallata di Anarosa e dietro il Brushghorn, che abbiamo visitato.
Puntiamo ora al Piz Calandari, che svetta sulla cresta di prato (e neve sul lato N) con una torre rocciosa.
Percorriamo la cresta e arriviamo sotto. La via migliore per salirci è sul lato opposto (da O, salendo dalla Cufercalhutte), ma una breve esplorazione ci convince a provarci, anche se c'e' da arrampicare un pò, con un breve tratto esposto, e delle "buche" che sprofondano una decina di metri.
Alle 12:29 siamo in vetta, la croce è a pochi metri, ma esposti, siamo comunque alla stessa altezza, una decina di minuti per gustare il panorama e quindi scendiamo con cautela dalla "torre" e in direttissima alla capanna.

Piz Calandari - 2556mt, e la cresta verso Vizan Pintg e Piz Vizan
In 20 minuti siamo davanti al rifugio che ben conosciamo, ma sempre in veste invernale, ora è tutta aperta e gestita da un simpatico rifugista ed una rifugista.
Ci permettono di entrare a consumare i nostri panini, consumando un'ottima Calandra, un premio meritato oggi, pensavo più cresta ( e meno Calandari per parafrasare) ma la vetta ci ha tentato, era a portata, e ci siamo riusciti.
Il tutto per quasi 1200mt di dislivello, che per il sottoscritto è sempre un top ...
Pranzo in allegria, mentre fuori il tempo peggiora, minaccia acqua da parecchie ore, ma per ora solo qualche goccia "ventata".
Salutiamo la capanna ed i capannat, salutiamo il Piz Calandari, e prendiamo la via del ritorno, con un passo piuttosto "rapido", guardando il cielo la minaccia di acqua è seria ...
Prendiamo il sentiero più corto (ormai la zona la conosciamo bene ...), e in circa 1h:30m siamo a Sufers, giusto in tempo per non prendere che poche goccie.
Al rientro in auto, dopo la galleria del S.Bernardino il tempo è terribile ... alla fine abbiamo scelto bene.
Giorgio
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