Pian della Regina 2628 m e Piz Olda 2511 m
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Rivincita al Pian della Regina!
Dopo il fallito tentativo di non ricordo più quando, ci riproviamo!
La giornata parte con ottimi auspici, il tempo è buono ma fa caldo e ben presto le cime, purtroppo, cominceranno a nascondersi nella nebbia.
Arriviamo velocemente a Malga Corte seguendo la mulattiera o tagliandola dove possibile. Dalla malga proseguiamo ancora lungo la mulattiera fino al tornante che porta a Malga Paret, qui la abbandoniamo. Il sentiero non esiste, solo una labile traccia e spesso neanche quella. Bolli pochi e sbiaditi. Incrociamo un signore che ci chiede se conosciamo il percorso, lui ha perso i bolli e sta meditando di riprovare a salire però lungo la mulattiera, direi un poco arrabbiato con i Cai della valle che si preoccupano solo di mantenere il sentiero N. 1. Noi tentiamo di proseguire con il sentiero nella speranza di essere più fortunati e sperando anche che la nebbia non si abbassi troppo!
Effettivamente per i primi 10-15 minuti bisogna prestare molta attenzione alla micro traccia e ai radi bolli, se si ha la fortuna di azzeccarli tutti nel momento in cui il sentiero si sposta decisamente sulla sx del vallone sia i bolli, sia la traccia diventano più evidenti. Ricordarsi di tenere sempre il torrente a dx. Tra l’altro vediamo scendere un gruppetto di ragazzi anche loro completamente fuori sentiero!
Raggiunto il colletto tra il Piz Olda e il Pian della Regina svoltiamo a dx e raggiungiamo la pietraia che conduce al Pian della Regina. Anche qui la traccia poco evidente e in parte coperta ancora dalla neve rimane dapprima a dx spostandosi a sx solo poco prima di giungere al pianoro della cima. Raggiunto il pianorone pochi passi e siamo alla croce. Il panorama va è viene tra le nebbie, un vero peccato perché avremmo l’Adamello proprio davanti a noi, ci accontentiamo del Baitone e di quello che si vede!
Il ritorno al colle è reso un po’ più complicato dalla nebbia ma lo raggiungiamo velocemente e proseguiamo ora su traccia evidente verso il Piz Olda.
La nebbia è un continuo tormento ma decidiamo di proseguire lo stesso lungo la cresta. All’inizio si viaggia bene, su pietraia e i segni sono evidenti. Lasciata la pietraia purtroppo la discesa avviene su erba scivolosa. Non c’è sentiero se non brevi tratti e come prima i segni sono pochi e sbiaditi, evidentemente non passano in molti. In molti punti, anche se brevi, la discesa è piuttosto ripida, grossi problemi per seguire il sentiero non ne troviamo, il bollo appare miracolosamente quando ormai abbiamo perso le speranze. La cosa si complica un pochino una volta nel bosco dove troviamo anche piante sradicate, ma vuoi per fortuna, vuoi per bravura riusciamo a raggiungere la sterrata senza nessuno svarione. Qui visti gli ultimi metri di gimcana tra le piante decidiamo di seguire la strada e andare a Fienili Musna senza passare da Malga Andovaia.
Dopo una bella sosta seguiamo la strada che ci riporta al posteggio.
Saldato il conto con il Pian della Regina!
Ho indicato Il T4- - più che altro per la discesa verso Malga Aret, dove in caso di nebbia o bagnato si potrebbero trovare difficoltà nel trovare il sentiero.
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