Piz Olda per il Canale S/E e la sua anticima ovest.
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Sono giornate fredde, come devono essere giustamente in questa stagione, ma danno sole nella media e alta Valcamonica e questo ci spinge ad osare verso cime di media/alta montagna, dove i panorami sono ampi ed abbracciano un bello spazio di arco alpino.
Partiamo dal comodo parcheggio posto davanti alla palina indicativa e ovviamente prendiamo la direzione segnalata: Malga Corti/ Pian della Regina. Il sentiero non è mai troppo ripido e attraversa un bel bosco di aghiformi, si sale ovviamente con una temperatura rigidina, ma essendo un clima secco dopo 10 minuti di cammino cominciamo a toglierci il primo strato, la giacca a vento. Saliamo ancora, con la bollatura non sempre visibile ed una serie di sentieri che si snodano come una pagina di cruciverba, con un po di attenzione giungiamo alla bella Malga Corti (ristoro) chiusa durante la stagione invernale. A questo punto la bollatura è bella evidente e risaliamo il vallone sino a raggiungere la quota di 2300 mt, dove si piega decisi verso sx, o Ovest, per risalire prima un ripido scosceso, poi, ad una biforcazione, teniamo il canale di sx e gattonando proseguiamo con fatica verso l'uscita del canale stesso (circa 180 mt di dislivello). Nella parte superiore si scivola parecchio, troppo direi, tra il nevischio e un paglione insidioso; proprio a 3/4 della via la mia "socia di cordata" perde aderenza, proprio davanti a me, e la vedo con le gambe penzoloni e con la sola mano stretta ad un ciuffo di "erba isiga". Istintivamente metto un piede dietro al suo e ne blocco la discesa, tenendole anche le gambe con una mano sola, essendo anch'io agganciato all'erba, c'è un attimo di tensione, poi la socia riesce a spingersi su per un paio di metri dove troviamo mezzo metro quadrato di terra, qua riusciamo (con fatica) a calzare i ramponcini e con maggiore sicurezza sbuchiamo fuori dal canale. Fiuuu! A questo punto, dopo un sorriso un po tirato, riprendiamo a salire ripidamente ed in poco più di 5 minuti siamo sul Piz Olda. La visuale ci ripaga del nostro azzardo. Spettacolo infinito.
Qua ci rilassiamo, mangiamo qualcosa stando leggermente sotto cresta, dopodiché, avendo già fatto le foto riprendiamo il nostro cammino. Originariamente l'idea era di salire anche al Pian della Regina, oggi ben ghiacciata, qualcuno è la vicino alla croce, li vediamo, ma io propongo di fare una discesa diversa, ma fatta... proposta accettata e via. Scendiamo a Ovest, su comoda cresta un poco innevata, dopo pochi minuti ci ritroviamo su uno spuntone fatto di piccoli massi, qua (sembra una vecchia postazione militare) troviamo un ometto con un paletto che ne segnala la cima, ci guardiamo attorno il giusto poi riprendiamo la discesa su una traccia semi erbosa un po ghiacciata, traccia che pian piano si restringe sempre di più ma assolutamente bella per la sua solitudine. Tale traccia ci riporta nei pressi della deviazione per il canale S/E, da qua facile ritornare al punto di partenza.
Nota 1): Che dire, giro di soddisfazione, con una visuale mozzafiato che vale lo sforzo per la salita. Avessimo messo i ramponcini a metà del canale di salita non avremmo rischiato così tanto. Voto al Pampers Adulti: 8 per la tenuta. :)))
Nota 2): Fermata obbligatoria al Birrificio Curtense con rischio patente. Per correttezza dico che non eravamo "storti". Per certi versi un peccato, per altri bene così.
Nota 3) : Eric, Eric ve zo dal bric...
CANALE.
Lo guardo la che sale ma voglio farmi male,
non è question di sesso ma di prurito anale,
paura non ne tengo e faccio un viaggio astrale.
Canale,
mi metto giù a carponi ma è roba un pò banale,
ma forse stando in piedi scimmiotto le cicale,
se perdo l'aderenza la faccio nel pitale.
Canale,
sono sbucato in cresta col vento che m'assale,
quel vento delicato che "profuma" di maiale,
se pensavate al peto sbagliate baccanale.
Arrivo sulla vetta con stile primordiale, e in fondo mi domando: lo faccio o no il Canale?
A' la prochaine! Menek Bluff et Eric De Flatulance
Partiamo dal comodo parcheggio posto davanti alla palina indicativa e ovviamente prendiamo la direzione segnalata: Malga Corti/ Pian della Regina. Il sentiero non è mai troppo ripido e attraversa un bel bosco di aghiformi, si sale ovviamente con una temperatura rigidina, ma essendo un clima secco dopo 10 minuti di cammino cominciamo a toglierci il primo strato, la giacca a vento. Saliamo ancora, con la bollatura non sempre visibile ed una serie di sentieri che si snodano come una pagina di cruciverba, con un po di attenzione giungiamo alla bella Malga Corti (ristoro) chiusa durante la stagione invernale. A questo punto la bollatura è bella evidente e risaliamo il vallone sino a raggiungere la quota di 2300 mt, dove si piega decisi verso sx, o Ovest, per risalire prima un ripido scosceso, poi, ad una biforcazione, teniamo il canale di sx e gattonando proseguiamo con fatica verso l'uscita del canale stesso (circa 180 mt di dislivello). Nella parte superiore si scivola parecchio, troppo direi, tra il nevischio e un paglione insidioso; proprio a 3/4 della via la mia "socia di cordata" perde aderenza, proprio davanti a me, e la vedo con le gambe penzoloni e con la sola mano stretta ad un ciuffo di "erba isiga". Istintivamente metto un piede dietro al suo e ne blocco la discesa, tenendole anche le gambe con una mano sola, essendo anch'io agganciato all'erba, c'è un attimo di tensione, poi la socia riesce a spingersi su per un paio di metri dove troviamo mezzo metro quadrato di terra, qua riusciamo (con fatica) a calzare i ramponcini e con maggiore sicurezza sbuchiamo fuori dal canale. Fiuuu! A questo punto, dopo un sorriso un po tirato, riprendiamo a salire ripidamente ed in poco più di 5 minuti siamo sul Piz Olda. La visuale ci ripaga del nostro azzardo. Spettacolo infinito.
Qua ci rilassiamo, mangiamo qualcosa stando leggermente sotto cresta, dopodiché, avendo già fatto le foto riprendiamo il nostro cammino. Originariamente l'idea era di salire anche al Pian della Regina, oggi ben ghiacciata, qualcuno è la vicino alla croce, li vediamo, ma io propongo di fare una discesa diversa, ma fatta... proposta accettata e via. Scendiamo a Ovest, su comoda cresta un poco innevata, dopo pochi minuti ci ritroviamo su uno spuntone fatto di piccoli massi, qua (sembra una vecchia postazione militare) troviamo un ometto con un paletto che ne segnala la cima, ci guardiamo attorno il giusto poi riprendiamo la discesa su una traccia semi erbosa un po ghiacciata, traccia che pian piano si restringe sempre di più ma assolutamente bella per la sua solitudine. Tale traccia ci riporta nei pressi della deviazione per il canale S/E, da qua facile ritornare al punto di partenza.
Nota 1): Che dire, giro di soddisfazione, con una visuale mozzafiato che vale lo sforzo per la salita. Avessimo messo i ramponcini a metà del canale di salita non avremmo rischiato così tanto. Voto al Pampers Adulti: 8 per la tenuta. :)))
Nota 2): Fermata obbligatoria al Birrificio Curtense con rischio patente. Per correttezza dico che non eravamo "storti". Per certi versi un peccato, per altri bene così.
Nota 3) : Eric, Eric ve zo dal bric...
CANALE.
Lo guardo la che sale ma voglio farmi male,
non è question di sesso ma di prurito anale,
paura non ne tengo e faccio un viaggio astrale.
Canale,
mi metto giù a carponi ma è roba un pò banale,
ma forse stando in piedi scimmiotto le cicale,
se perdo l'aderenza la faccio nel pitale.
Canale,
sono sbucato in cresta col vento che m'assale,
quel vento delicato che "profuma" di maiale,
se pensavate al peto sbagliate baccanale.
Arrivo sulla vetta con stile primordiale, e in fondo mi domando: lo faccio o no il Canale?
A' la prochaine! Menek Bluff et Eric De Flatulance
Tourengänger:
Menek

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