Fil de Stabi (2801 m) e Pass de Mucia (2782 m)


Publiziert von siso , 18. Juni 2014 um 22:15.

Region: Welt » Schweiz » Graubünden » Misox
Tour Datum:15 Juni 2014
Wandern Schwierigkeit: T3 - anspruchsvolles Bergwandern
Hochtouren Schwierigkeit: L
Wegpunkte:
Geo-Tags: Gruppo Zapporthorn   CH-GR 
Zeitbedarf: 5:45
Aufstieg: 764 m
Strecke:La Smita (2054 m) – Alp de Mucia – Bec de Mucia – Sella a quota 2609 m – Fil de Stabi (2801 m) – Pass de Mucia (2782 m) – Ghiacciaio de Mucia – Coston de Mucia – Calancher Loch – La Smita (2054 m).
Zufahrt zum Ausgangspunkt:Semiautostrada A13, uscita San Bernardino – Strada del Passo fino a La Smita.
Unterkunftmöglichkeiten:Alberghi a San Bernardino.
Kartennummer:C.N.S. No. 1254 – Hinterrhein - 1:25000; C.N.S. No. 267 S – San Bernardino - 1:50000

Il caldo afoso dei giorni scorsi oggi ha lasciato il posto ad aria più fresca, che a 2800 m di quota mi ha fatto vivere ancora una leggera nevicata. Malgrado la presenza di estesi nevai e di un piccolo ghiacciaio, ciaspole, piccozza e ramponi sono rimasti sullo zaino.

 

Inizio dell’escursione: ore 6:05

Fine dell’escursione: ore 11:42

Pressione atmosferica, ore 9.00: 1016 hPa

Temperatura alla partenza: 6°C

Isoterma di 0°C, ore 9.00: 3000 m

Temperatura al rientro: 10°C

Sorgere del sole al Pass de Mucia: 5:31

Tramonto del sole al Pass de Mucia: 21:18

 

Parto da casa sotto una sostenuta pioggia primaverile; dopo esattamente 100 km arrivo a La Smita (2054 m), quando sono le 5:45, giusto in tempo per vedere la cima dello Zapporthorn illumarsi sotto i primi raggi solari. Mi trovo poco a sud del Laghetto Moesola, sulla strada del Passo del San Bernardino. Il toponimo “La Smita” si riferisce all’officina del fabbro (Schmitte), ossia fucina, forgia. Contrassegnava il luogo in cui era situata l’officina che provvedeva a riparare gli strumenti di lavoro usati per la costruzione della strada del Passo del San Bernardino, inaugurata nel 1864.

L’occhiata di sole è purtroppo di breve durata; le chiazze di sereno poco a poco si chiudono e cedono il posto a sistemi nuvolosi provenienti da sud.

In auto ho sia gli sci sia le ciaspole; opto per le racchette, che comunque fisso allo zaino, così come i ramponi e la piccozza.

Parto poco dopo le 6, seguendo i segnavia a vernice bianco-rossa, in direzione ovest. Dapprima il sentiero scende nel Calancher Loch, poco dopo lambisce il promontorio roccioso denominato “La Leca” (2091 m). Le rocce alcaline che lo costituiscono vengono spesso leccate dai camosci, amanti del salnitro.

Dopo circa un’ora di cammino su un bel sentiero poco più che pianeggiante raggiugo l’Alp de Mucia. In fondo a questa piana alluvionale, percorsa dalla Moesa nascente, entro in una valle quasi completamente coperta dalla neve. Rinuncio a calzare le ciaspole in quanto la neve ha la giusta consistenza: né troppo dura né troppo molle. Proseguo a naso, senza consultare la carta topografica: preferisco farmi guidare dall’intuito, visto che la visibilità è finora molto buona. A 2250 m di quota mi trovo di fronte ad una prima corona che ad ovest chiude la valle: il Bec de Mucia. Osservo con attenzione il pendio e studio il percorso più opportuno. Decido di seguire un cordone morenico, parzialmente privo de neve. È una salita tosta di circa 350 m di dislivello che supero in circa tre quarti d’ora. A 2600 m mi si apre un nuovo paesaggio: un vasto altopiano completamente innevato con alle sue spalle un gigantesco arco roccioso di 2,5 km, denominato Fil de Stabi; congiunge lo Zapporthorn (3152 m) al Piz de Mucia (2967 m). Punto alla depressione più bassa dell’arco, a quota 2709 m, contrassegnata da un omino di pietre già visibile da lontano. Qui sarebbe bello avere gli sci! Sul Ghiacciaio de Mucia osservo numerosi insetti morti e parecchi ragni, molto attivi. Uno di essi attira la mia attenzione per il fatto che ha sette zampe. Raggiungo l’omino di pietre a 2709 m dopo 2:30 di cammino. Poco più in là la muraglia rocciosa precipita sulla Val Calanca formando una bastionata impressionante. Dopo una breve sosta continuo la salita sul fianco NE del Fil de Stabi, che inaspettatamente diventa molto ripido. Esamino con attenzione il pendio e decido di proseguire senza ramponi e senza piccozza: posso incidere gli scarponi nella neve con sufficiente sicurezza. Un’eventuale scivolata non dovrebbe portare a delle gravi conseguenze. In circa 20 min raggiungo la quota 2801 m, che presenta due omini di pietre. Inizia a nevicare e siamo a metà giugno! Da questo promontorio posso fotografare il Pass de Mucia (2782 m), ottanta metri più a nord, ma non lo Zapporthorn (3155 m), ormai avvolto dalla nebbia.

Scendo al Pass de Mucia, definito da Brenna “mitico passaggio che scavalca l’impressionante muraglia del Fil de Stabi”. Già, ma mi chiedo quanti escursionisti osino scavalcare questo cornicione di neve, per poi ritrovarsi sulle muraglie rocciose della Val Calanca, fra cascate e cengette scivolose…      
 

                         Fil de Stabi (2801 m) e Pass de Mucia (2782 m)


Dopo le irrinunciabili foto riprendo il cammino sulla grande distesa nevosa che dal Ghiacciaio de Mucia scende fino a circa i 2400 m di quota, per una lunghezza di 3,3 km. È una piacevole camminata su neve primaverile, con una dolce pendenza, in una zona denominata Coston de Mucia. Ammiro le distese rosse, dovute all’alga Chlamydomonas nivalis, le impronte di ungulati e gli insetti che vivono sulla neve. Sembra fin troppo facile, ma ahimé, subentra il solito bancone di nebbia che mi mette in difficoltà. A 2330 m non si vede più nulla! Temo di incappare in qualche salto di roccia. Guardo il navigatore satellitare; mi indica che il sentiero seguito durante la salita non è molto lontano, si trova a 380 m di distanza, ma ad una quota di 200 m inferiore. Decido di tornare sui miei passi per circa 700 m, fino a quando trovo un vallone che mi sembra percorribile. Seguo così il percorso del Riale Mucia, fino a quando ritrovo il sentiero giusto. Gli ultimi 1200 m sono di puro relax fra numerosi fiori primaverili, ruscelli e chiazze di neve.

 

Escursione portata a termine come da programma, malgrado il tempo incerto. In questi giorni sarebbe fattibile anche con le racchette da neve.

 

Tempo di salita: 2 h 45 min

Tempo totale: 5 h 40 min

Dislivello in salita: 764 m

Sviluppo complessivo: 11,3 km

Difficoltà: T3

Coordinate Pass de Mucia: 729'300 / 148'409

Libro di vetta: no

Copertura della rete cellulare: da sufficiente a buona


Tourengänger: siso


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