Salita al Blinnenhorn... acqua, nuvole, nebbia!!!
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La salita al Blinnenhorn o Corno Cieco è stata decisa in un momento di euforia conseguente alla notizia che saremmo partiti con gli amici del CAI Magenta alla conquista della Punta Gnifetti ai primi settembre.
Dobbiamo allenarci a dovere e quindi…. Si parte! A dire i vero il meteo non è dei migliori… ma il week che sta per arrivare è una delle poche “finestra temporali” che abbiamo a disposizione tra tutti gli impegni… quindi … ci proviamo… vediamo… se è proprio brutto rientriamo… Da bravi “Sagittari” non ci facciamo scoraggiare da un po’ di nuvole!!
Arrivati al parcheggio nei pressi della Diga del Lago Morasco, non ci sono solo le nuvole ma una pioggia battente che non lascia sperare nulla di buono... Ricky è certo … "Ho studiato ...il meteo non è così tanto brutto.!!.".
Giunti al Rifugio Mores ed alla Diga dei Sabbioni, dopo aver risalito il sentiero trasformatosi nel frattempo in un vero e proprio torrente, uno squarcio di sereno ci permette di ammirare lo splendido panorama sulla Punta d’Arbola ed il suo ghiacciaio che lambisce le sponde del lago.
Il morale si rialza… i vestiti si asciugano un poco ed il cammino riprende…
Attraversiamo la diga e ci portiamo sul sentiero che costeggia il lago ad est…. forse la parte più delicata di tutta questa escursione…
Come abbiamo avuto modo di apprendere una volta giunti al Rifugio 3A, subito dopo il ponte e per buona parte del sentiero, per il tratto che si snoda su pendio scosceso, era stato totalmente scavato come una trincea profonda circa 80 cm, dai ragazzi volontari dell’operazione Mato Grosso di stanza proprio al Rifugio 3A per poter interrare cavi e tubazioni necessari ai rifornimenti di energia per il rifugio… il passaggio risultava delimitato, sul lato verso il lago, con paline in ferro di cantiere, senza cappucci di protezione, … era quindi periocoloso camminare fuori dalla trincea mentre la pioggia caduta aveva trasformato tutto in fango rendendo abbastanza instabile il tracciato ..... sembrava dovesse franare tutto da un momento all'altro….
Senza nulla togliere alla fatica fatta dai ragazzi che stavano prestando la loro opera di volontari scavando “a mano” con pale e picconi il tracciato… forse la direzione lavori doveva essere un po’ più accorta.. in primis per la stessa sicurezza dei ragazzi che vi stavano lavorando…
Ma... transeat… arriviamo al Rifugio Claudio e Bruno con la speranza che il sereno duri quel tanto che basta per raggiungere il successivo rifugio 3A, dove abbiamo prenotato il pernotto… speranza vana… il cielo si ricopre e quando giungiamo al 3A siamo nella nebbia più cupa.
Cerchiamo di far asciugare i nostri vestiti zuppi ma, purtroppo c’è solo una stufa attorno alla quale… c'è il mondo… nessun essiccatoio… azz…
Pure la macchina fotografica risulta... allagata!!
Ci riscaldiamo con il tè gentilmente offerto, la Messa seguita dalla cena oltre ad una piacevole ed interessante chiacchierata con Don Ambrogio, gestore del Rifugio, che ci spiega tutto sull’Operazione Mato Grosso, le attività e la gestione dei Rifugi.
Durante la notte la temperatura cala e scappa anche qualche fiocco di neve.. ma al mattino… siiii… pare sereno…. Si può procedere!!!
Ci avviamo soli, ritornando verso il Rifugio Claudio e Bruno ma rimanendo in quota sulla pietraia e saliamo sempre di più su sfascimi… la vista sull’Arbola è spettacolare…. Ma ecco che ritornano la nubi….
Fortunatamente siamo ormai a buon punto, tanto da consentirci una rapida visione della nostra meta prima che venga definitivamente avvolta nella nebbia….
In vetta …. Evviva…. Dopo tanta fatica…. Ma dobbiamo fare a meno del panorama… non si vede nulla …
Riscendiamo rapidi e facciamo tappa al Claudio e Bruno per un lauto pranzo…
Sicuramente ci siamo allenati ai cambi metereologici, all'alta quota, al freddo, all’umido… quanto al divertimento… forse la prossima volta!!!

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