Bivacco Piero de Zen / Fletschhornbiwak 3012 m
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Nonostante la meteo non favorevole,si parte comunque, l'obiettivo (mancato) : Senggchuppa(3607 m)
.....h 2.10 ritrovo, tutti in auto destinazione SimplonDorf.
Lungo il percorso si bla...bla...bla... e poi ancora bla...bla...bla...
La speranza di salire con l'auto fino a Rossbodestafel Q 1900 muore sul nascere: neve appena dopo Egga, 450 metri di dislivello in più, no problem, cosa vuoi che siano....noccioline!!!
Aiutati dalla nostra super lady, partiamo con frontalino lungo i pendii boschivi individuando, sin da subito, il percorso più idoneo, solamente lo scroscio delle cascatelle e rigagnoli rompono il silenzio che ci avvolge.
Saliamo abbastanza spediti consapevoli di dover rientrare prima possibile.
Per un attimo, quando il Fletschhorn appare con il suo cappello illuminato, le speranze di raggiungere la meta aumentano in modo esponenziale, ma man mano che saliamo il lungo canale del Bivacco De Zen inizia a nevicare,Grrrr.
Tentiamo comunque, niente soste al Bivacco, saliamo fino Q 3065 improvvisando un piccolo spazio lungo il pendio,ci guardiamo e bastan poche parole:decidiamo di non continuare...ore 9:00 .
Peccato, andavamo spediti come saette, la nostra tempistica ci avrebbe permesso di raggiungere la vetta a breve , purtroppo la nebbia non ci ha permesso di continuare, visibilità...quasi nulla.
E' stato comunque una bella esperienza, grazie a Laura e Luca per aver condiviso significativi momenti di amicizia e complicità.

La Signora “Chuppa”, sebbene molto corteggiata, si è dimostrata scostante e scontrosa e mai ha svelato il Suo volto alzandosi il velo che teneva in capo. Siamo arrivati a baciarLe il collo ma, ancor più indispettita, con frigidità estrema, ha lasciate cadere su noi lacrime di ghiaccio e gelidi soffi.
Non siamo alpinisti professionisti e le spedizioni e, soprattutto, la pappa ai figli a casa non ce le paga nessuna associazione e/o sponsorizzazione…ognuno, secondo le proprie capacità ed abilità, in cuor suo, si rende conto di quando arriva il momento di dire arrivederci.
Abbiamo più volte cambiato assetto e la volontà c’era tutta ma, per un certo tipo di alpinismo (un po’ più brioso che la solita passeggiata), quando è no è no!!!
…la misera vista che avremmo ottenuta dal chiarore dalla fiamma non valeva la celeberrima candela…
Un grazie sincero a Laura e Francesco…
Saluti a tutte/i…ciaooooo
Luca
laura Il meteo questo fine settimana fa i capricci, ma si sa: chi non risica, non rosica...
Dal primo tentativo al Seng, in compagnia di Roby, sono passati più di due anni, metri e metri di dislivello percorsi e tante cime raggiunte con gli sci...ma questa cima è rimasta per me un punto di riferimento, il posto dove tutto ebbe inizio.
Salendo il ripido pendio che conduce al De Zen, mi ricordo delle prime goffe inversioni, del vento gelido che soffiava impetuoso e della fatica fatta durante la discesa, mentre gli sci sembravano posseduti dal demonio e le mie gambe si rifiutavano di collaborare.
Intanto che ricorro il filo dei ricordi, eccomi di nuovo nei pressi del bivacco, la meta sembra ormai raggiunta...ma questa volta, al posto del vento arriva la nebbia...
I mie compagni sono a pochi metri eppure sono come invisibili, il ripido pendio e il bivacco sono scomparsi nel nulla e l'atmosfera è surreale...poi un colpo di vento e un rampante che scivola riportano tutta alla normalità e, tolti gli sci, raggiungo Francesco e Luca e, seppur temporeggiando, ci prepariamo per scendere.
La neve ghiacciata, l'esposizione e la visibilità nulla, rendono, la prima parte della discesa, alquanto impegnativa e piuttosto angosciante, ma poi le cose vanno via via migliorando e, nonostante la neve non sia delle migliori, riesco a godermi la sciata fino all'ultima linguetta di neve.
Il ravanage, il guadage, il portage e tutto il resto...sono da manuale!
Ps. ciao Seng...alla prossima
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