Piz Cavriola ( 2873 m)
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Alle 8 siamo a San Bernardino, in giro non c'è nessuno e un venticello teso rende il cielo di un blu che più blu sarebbe impossibile.
Mostro a Roby la nostra meta: il Piz Uccello quindi, ancora un po addormentati partiamo... il vento ha cancellato tutte le tracce e sembra di essere in un posto remoto e non a pochi passi da un "caotico" villaggio di montagna.
Mentre mi perdo in riflessioni su quante belle e diverse visioni la montagna sia in grado di regalare a chi ha occhi per vederle, mi torna in mente una frase letta... un dente aguzzo, rivolto al cielo, piramide arditissima di una bellezza assoluta, ai suoi rarissimi visitatori il Cavriola offre una visione straordinaria sull'Einshorn...
Raggiungo Roby e...gli propongo un cambio di programma....
Il canale dapprima incassato, eppoi sempre più ampio è riparato dal vento e ora fa un gran caldo... la neve è tanta e, tutta da battere, ma saliamo abbastanza velocemente, fino al punto in cui si dovrebbe uscire dal canale per poter proseguire, qui però, le condizioni sono critiche: i fianchi sono ripidi e ornati da una lunga cornice, il canalino di fronte a noi: ripido e carico di neve...che fare? Si potrebbe salire la cima ovest...ma non è per questa che siamo qui, per cui scendiamo di quota, e cerchiamo un punto dove passare: togliamo gli sci e, trafficando un po, riusciamo a risalire la paretina nevosa che blocca il passaggio e a bucare la cornice...ora il meraviglioso versante roccioso del Cavriola è davanti a noi, non ci resta che aggirarlo e risalire il ripido (35°) pendio che porta alla vetta...ma ancora, decidiamo per una salita meno diretta, salendo molto più a destra della cima: l'idea è di guadagnare quota, per entrare nel pendio sommitale il più in alto possibile...dal basso non capiamo se la cosa sia fattibile, ma tentiamo e, poco prima della cresta NE notiamo un passaggio verso sinistra che porta proprio dove speravamo...da qui, in pochissimi minuti siamo sulla minuscola, minuscolissima vetta...dove festeggiamo a suon di panini e birra la meta raggiunta!
La discesa, fino alla Cassina de Vignun...è eccezionale: tra serpentine in bella neve farinosa e lunghi traversi, poi sopravvivenza fino alla strada battuta che ci porta alla pista, dove confondendoci tra sciatori all'ultima moda, concludiamo alla grande la nostra escursione.


Le condizioni per la via sud sono abbastanza ostili, visto le pendenze, per cui cerchiamo uno sbocco
per il versante est, meno ripido. A quota 2800, una coppia di Svizzeri che ci aveva raggiunti, rinuncia,
noi no, riusciamo a recuperare il canale sud e, con un po' di coraggio, la vetta.
Discesa per il canale sud, con le orecchie dritte, moolto ripido!!
eh, beh!!!
Giornata e gita da incorniciare.
Tourengänger:
tignoelino,
Laura.


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