Corno dei Tre Signori m3360
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Riprovo a postare una relazione differita, complice il tempo inclemente.
Spero di non riurtare la suscettibilità di qualcuno ma spero di ritrovare la simpatia di tanti.
Bellissima cima che domina il Passo Gavia con la sua mole triangolare.
La salita è tutt'altro che banale, anche a causa di alcune frane che, circa dieci anni fa, hanno reso molto più difficoltoso l'accesso alla Bocchetta del Corno dei Tre Signori. Ora sono presenti catene nuove, anche in eccedenza alle necessità, che fanno una lunga deviazione a dx, arrivando comunque alla Bocchetta.
La risalita del versante S è poi faticosa per gli sfasciumi e i detriti mobili, così come l'accesso alla cresta; questa è invece di roccia relativamente salda e facile a dispetto di quanto appare ad un primo sguardo.
Dal Passo Gavia si segue la mulattiera che costeggia il lago Bianco sulla destra; al primo tornante la si abbandona per risalire le chine moreniche che conducono nella conca al centro del vallone.
Si segue il sentiero fino alla prima catena e si seguono le successive in senso antiorario. Terreno franoso, friabile con ghiaino. Raggiunta in qualche modo la Bocchetta del Corno dei Tre Signori, si scende per alcuni minuti lungo il sentiero segnato nel vallone Ercavallo, per poi voltare ancora a sinistra, a ridosso della cresta, su terreno morenico e nevai puntando verso la cima.
Il pendio si fa più erto e faticoso per gli sfasciumi e i detriti mobili fino a ridosso delle rocce della cresta Est.
Questa normalmente si raggiunge al centro per un breve canalino roccioso; se innevato conviene seguire quello più largo ma più lungo alla sua destra, in corrispondenza dei resti di un baraccamento della prima guerra mondiale (corda fissa; passi di II). Noi trovandolo pulito abbiamo fatto quello di sin, di roccia buona anche se umida.
Raggiunta la cresta, la si segue interamente, non lasciandosi impressionare dalla vista di una placca liscia solcata da fessura che in realtà è assai agevole (II-); superatala si prosegue per l'aerea cresta ma senza alcuna difficoltà fino in vetta.
Discesa per lo stesso percorso, utile e sicura (ma non necessaria) una doppia nel canale sotto la cresta.
Calcolare 2,5-4 ore in base alla neve residua sia sul pendio finale (peraltro esposto a sud) ma soprattutto nella zona di accesso alla Bocchetta, esposizione nord-ovest, dove le catene potrebbero essere coperte dalla neve ad inizio stagione.
Spero di non riurtare la suscettibilità di qualcuno ma spero di ritrovare la simpatia di tanti.
Bellissima cima che domina il Passo Gavia con la sua mole triangolare.
La salita è tutt'altro che banale, anche a causa di alcune frane che, circa dieci anni fa, hanno reso molto più difficoltoso l'accesso alla Bocchetta del Corno dei Tre Signori. Ora sono presenti catene nuove, anche in eccedenza alle necessità, che fanno una lunga deviazione a dx, arrivando comunque alla Bocchetta.
La risalita del versante S è poi faticosa per gli sfasciumi e i detriti mobili, così come l'accesso alla cresta; questa è invece di roccia relativamente salda e facile a dispetto di quanto appare ad un primo sguardo.
Dal Passo Gavia si segue la mulattiera che costeggia il lago Bianco sulla destra; al primo tornante la si abbandona per risalire le chine moreniche che conducono nella conca al centro del vallone.
Si segue il sentiero fino alla prima catena e si seguono le successive in senso antiorario. Terreno franoso, friabile con ghiaino. Raggiunta in qualche modo la Bocchetta del Corno dei Tre Signori, si scende per alcuni minuti lungo il sentiero segnato nel vallone Ercavallo, per poi voltare ancora a sinistra, a ridosso della cresta, su terreno morenico e nevai puntando verso la cima.
Il pendio si fa più erto e faticoso per gli sfasciumi e i detriti mobili fino a ridosso delle rocce della cresta Est.
Questa normalmente si raggiunge al centro per un breve canalino roccioso; se innevato conviene seguire quello più largo ma più lungo alla sua destra, in corrispondenza dei resti di un baraccamento della prima guerra mondiale (corda fissa; passi di II). Noi trovandolo pulito abbiamo fatto quello di sin, di roccia buona anche se umida.
Raggiunta la cresta, la si segue interamente, non lasciandosi impressionare dalla vista di una placca liscia solcata da fessura che in realtà è assai agevole (II-); superatala si prosegue per l'aerea cresta ma senza alcuna difficoltà fino in vetta.
Discesa per lo stesso percorso, utile e sicura (ma non necessaria) una doppia nel canale sotto la cresta.
Calcolare 2,5-4 ore in base alla neve residua sia sul pendio finale (peraltro esposto a sud) ma soprattutto nella zona di accesso alla Bocchetta, esposizione nord-ovest, dove le catene potrebbero essere coperte dalla neve ad inizio stagione.
Tourengänger:
danicomo

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Kommentare (7)