Rifugio Peller 2020 m
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In Trentino non sarà un bel week end, nel corso della settimana le previsioni sono cambiate più volte e alla fine sembra ci saranno due mezze giornate accettabili. Va bene lo stesso la voglia di andare a vedere come sono combinate le nostre amate montagne che da anni non vedono questa quantità di neve è veramente molta e aumenta ancora di più dopo aver sentito e aver visto le foto che ci ha inviato il Soccorso Alpino di Cles.
Arriviamo a Romeno (Val di Non) a notte fonda e sotto un leggero nevischio. La mattina si presenta come da previsioni, qualche squarcio di cielo ma bisogna proprio cercarlo per bene.
Anche se poco convinti sulla fattibilità della cosa, lasciamo l’auto alla stazione dei treni di Tassullo, nella speranza di poter scendere a Malè.
Risaliamo lungo le vie del paese e ci portiamo in località Ciarater dove parte la strada per il Rifugio Peller. Calziamo subito le racchette da neve e risaliamo in un ambiente innevato che erano anni che non vedevamo.
Raggiunta la Malga di Tuenno scopriamo che è stata restaurata, adibita ad Agriturismo e che soprattutto è aperta anche in inverno.
Proseguiamo ora cominciando a fare qualche taglio dove possibile. Intorno ai 1500 m comincia a nevischiare e appena usciamo dai boschi la visibilità è pari a zero. Seguiamo la traccia più marcata fino a quando uno squarcio ci fa vedere il dosso dove si trova il rifugio.
Seguiamo la via più lunga per raggiungerlo e incrociamo uno del soccorso alpino che scopriremo poi che stava scendendo a recuperare uno sciatore che cadendo si era rotto o lussato una spalla, scopriamo anche che il soccorritore era quello con cui avevamo parlato la sera prima.
Raggiungiamo il rifugio mentre i volontari della Sat e del Soccorso Alpino sono al termine dei lavori di sgombero del tetto e dell’accesso all’invernale dalla neve.
Un’ampia schiarita ci permette di fermarci al sole a chiacchierare con i pochi sciatori rimasti. Abbandoniamo il piano di scendere a Malè poiché la neve è veramente troppa e troppo pesante, tra l’altro qualcuno ci instilla il tarlo che ci sono un paio di tratti che secondo loro, in questa situazione, potrebbero essere pericolosi. Detto ciò ci mettiamo il cuore in pace e ci godiamo il sole e le chiacchiere.
Arrivato il momento della partenza decidiamo di scendere fuori traccia aggirando il rifugio, ricordiamo dei brevi tratti con una bella pendenza che potrebbero regalarci qualche bella scivolata, ma la neve non è quella giusta e con le ciaspole ci impiantiamo e invece di scivolare ci trasciniamo a fatica sul percorso dell’andata dove rincontriamo il tipo del soccorso alpino.
Ci scorge da lontano, rallenta la motoslitta e…
”Sei tu che mi hai chiamato ieri sera?”
“Si” (riconosciuti perché qui con le ciaspole non ci sale praticamente nessuno, solo sci)
“Beh, hai visto che la situazione era come ti avevo detto? Tanta neve, erano anni che non vedevamo, pesante tanto che siamo dovuti salire a sgomberare il tetto del rifugio prima che accadesse il peggio e lunedì sembra ne arrivi altra…mi raccomando anche domani state attenti, oggi poi ho già dato! Quando volete info chiamatemi pure, sono qui!”
Salutiamo, ringraziamo della disponibilità e giù tagliando il tagliabile.
Sosta all’agriturismo, sosta che doveva essere breve ma che invece si protrae un po’ troppo con la conseguenza che arriviamo a Tuenno sotto una leggera pioggerella.
Man mano che ci abbassiamo la pioggia aumenta, si affianca un’auto con una signora “ma dove andate?”
“alla stazione di Tassullo”
“salite vi porto io, vi avevo già visto prima ma pensavo foste arrivati”
“ma no, non si disturbi ci siamo quasi e siamo tutti bagnati”
“venite su forza tanto è l’auto di battaglia”
Ci infiliamo in qualche modo in macchina e velocemente raggiungiamo la stazione, ringraziamenti doverosi e poi via verso Romeno dove sta cominciando a nevicare nuovamente!
Dislivello 1499 m; km 24,50
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